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HP: la causa contro Mike Lynch andrà avanti, nonostante il naufragio

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Certe questioni superano anche la morte. Hewlett Packard Enterprise ha infatti annunciato che non chiuderà il contenzioso contro Mike Lynch, che non potrà difendersi di persona perché morto nel purtroppo celebre naufragio in Italia a bordo di un superyacht. Un caso alle cui complicazioni si aggiungono ora anche quelle legali. La High Court del Regno Unito aveva dato ragione a HP, per un caso che riguarda una presunta frode relativa all’acquisizione di Autonomy. HP ha chiesto circa 4 miliardi di dollari in danni.

La decisione dei giudici è attesa a breve e – dato che HP ha comunicato di non avere alcuna intenzione di ritirarsi – ci sarà e avrà diretto impatto sulle sostanze postume di Lynch. La questione del naufragio di Lynch ha tenuto banco sulla stampa italiana per giorni anche a causa di alcuni dettagli poco chiari riguardo le circostanze che hanno portato all’affondamento del natante.

Negli USA ok, nel Regno Unito meno

Chi ha seguito da vicino la vicenda del naufragio di Lynch ricorderà che il gruppo che navigava con lui stava festeggiando proprio la vittoria contro HP. La questione però è inerente un’altra causa, negli Stati Uniti, con quella nel Regno Unito che invece non ne sarà condizionata.

HP ha chiesto 4 miliardi di dollari che a questo punto saranno nel caso soddisfatti dagli eredi che accetteranno eventualmente l’eredità. Una questione che dunque avrà strascichi anche economici, anche perché certe vicende, così rilevanti sul piano patrimoniale, a quanto pare non si risolvono neanche con la morte.

Ci si aspetta che l’entità del risarcimento sarà comunque sostanzialmente più bassa di quanto richiesto da HP. I mercati risponderanno domani a questa notizia, dato che le contrattazioni negli USA sono chiuse per il Labor Day, con le borse che torneranno a operare dal 3 settembre alle 15:30 ora italiana.

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