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“Momento storico” per Hong Kong: la nuove legge la avvicina alla Cina, e gli USA reagiscono

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Il Parlamento di Hong Kong ha approvato all’unanimità una legge estremamente criticata dagli Stati Uniti. Si tratta di un provvedimento di sicurezza nazionale contro i casi di sabotaggio, alto tradimento, furto o divulgazione di segreti pubblici, interferenza da parte di paesi esteri e spionaggio. Non soltanto si andrà incontro a un forte inasprimento delle pene per questo tipo di reati, ma ci vorranno meno prove e meno processi giudiziari affinché una persona possa essere considerata colpevole. Gli Stati Uniti sono stati i principali critici e oppositori di questa nuova legge, indicando che renderà Hong Kong ancora più vicina alla Cina e che la città sarà sempre meno attraente per le imprese americane.

Storicamente Hong Kong è stata una Città Stato libera, con influenze da parte della Cina ma un governo indipendente. Questo l’aveva resa una base ideale per le aziende europee e americane intente a stabilire una presenza in Asia, con regole più flessibili e un sistema finanziario più solido rispetto a quello della Cina continentale. Il tutto è cambiato nel corso degli ultimi anni, con un Parlamento composto sempre di più da politici pro-Cina e forti ingerenze cinesi nella gestione della vita sociale e politica della metropoli.

Hong Kong fa un altro passo verso la Cina

Il premier parla di “Momento storico” per Hong Kong

John Lee, capo del governo di Hong Kong, ha parlato di un “momento storico” per la sua città. La legge ha seguito un iter burocratico speciale per ottenere un’approvazione in tempi notevolmente più brevi rispetto a quanto avvenga normalmente. Lee è stato già sanzionato in passato dagli Stati Uniti per aver promosso delle leggi sotto pressione del governo centrale cinese, ma non sembra aver cambiato idea sulla direzione delle sue politiche. Secondo gli USA, questa nuova legge potrebbe causare l’arresto e la detenzione di dissidenti politici, giornalisti e movimenti di opposizione.

La commissione per la Cina del Parlamento americano ha firmato una lettera diretta al Segretario di Stato, Anthony Blinken, chiedendo di prendere “ulteriori misure” per assicurare la protezione e la libertà delle aziende americane che fanno affari a Hong Kong. La Città Stato, che formalmente resta indipendente, sta diventando sempre di più una provincia cinese. La sede locale del Ministero degli Affari Esteri cinese ha condannato le parole degli Stati Uniti e la loro opposizione a questa nuova legge, mostrando come la tensione tra le due potenze sia sempre più forte.

Storicamente Hong Kong è stata anche il porto di riferimento per le spedizioni dalla Cina agli USA

Hong Kong sempre più in mezzo alla lotta di potere

Da anni gli Stati Uniti lottano contro l’influenza cinese a Hong Kong, che minaccia di mettere un freno importante alla libertà d’azione delle imprese americane che stabiliscono la loro sede locale nel paese. Si guarda anche alle libertà dei diplomatici e dei gruppi per i diritti umani, che ai sensi della nuova legge potrebbero venire incarcerati adducendo motivazioni di sicurezza nazionale e con prove molto deboli a loro carico. Nel frattempo anche la Borsa locale perde trazione, con sempre più imprese cinesi che si quotano in Cina e sempre meno imprese straniere che decidono di quotarsi a Hong Kong. Anche per questo la Borsa indiana ha già superato la capitalizzazione di quella di HK, in segno di un cambiamento degli equilibri -sia politici che economici- destinato probabilmente ad andare avanti nel corso dei prossimi anni.

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