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Nikola crolla in Borsa dopo annuncio di nuove obbligazioni

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Pessima giornata per gli azionisti di Nikola, la società americana che si pensava avrebbe rapidamente trasformato l’industria dei trasporti con i suoi camion elettrici. Le azioni, che hanno già perso oltre il 95% del valore rispetto al picco, sono ulteriormente state preda delle vendite nella prima giornata di scambi della settimana. Le cause sono principalmente due: l’azienda ha annunciato l’emissione di una nuova serie di obbligazioni convertibili, che prevede una raccolta complessiva di $323 milioni. Inoltre è stato annunciato il richiamo di una gran parte dei camion consegnati ai clienti, il che significherà costi non previsti e un calo della fiducia dei possibili nuovi acquirenti. Considerando che l’azienda lotta da tempo con lo spettro della bancarotta, non sono di certo buone notizie.

Nonostante abbia una capitalizzazione di mercato di 1,5 miliardi di dollari, le cifre di produzione di Nikola sono modeste. I dati trimestrali più recenti evidenziano che l’azienda ha prodotto meno di 200 camion dall’inizio dell’anno. Questa piccola scala di produzione, combinata con la continua necessità di raccogliere capitale, solleva domande sulla sostenibilità delle operazioni di Nikola. Aggravando le sfide, Nikola ha rivelato la sua nuova emissione di bond. Da notare che questa operazione obbligazionaria viene condotta direttamente dall’azienda, bypassando gli intermediari di Wall Street. Una mossa del genere è tipica delle aziende più piccole, indicando che la società potrebbe non avere più l’appoggio delle grandi banche commerciali.

Gli azionisti non hanno accolto bene la notizia di una nuova possibile diluizione delle loro azioni: il titolo ha chiuso la giornata di scambi a -22%

I dettagli della nuova emissione

Al momento la nuova emissione di obbligazioni è soltanto stata annunciata, insieme ai rendimenti fissi che verranno offerti agli obbligazionisti. Soltanto quando verrà totalmente prezzata, con l’inclusione dei dettagli riguardo alla conversione dei bond, sarà possibile valutare pienamente le condizioni dell’offerta. Quello che si sa fino a questo momento è che l’emissione riguarderà bond di tipologia senior convertible, strumenti non subordinati che pagano gli investitori in due modi: attraverso i proventi “sicuri” delle cedole, e con la possibile plusvalenza ottenuta convertendo i bond in azioni.

Bisogna notare che attualmente Nikola non ha nemmeno un rating creditizio assegnato da una delle grandi agenzie di rating, il che lascia le sue obbligazioni nel limbo dei “junk bonds”. Si tratta di un’etichetta assegnata alle obbligazioni degli emittenti considerati più a rischio di default, con elevato rischio di ottenere perdite parziali o totali del capitale investito. La società ha cercato di attirarsi le grazie degli investitori offrendo un alto rendimento fisso, che sarà del 5% annuo. L’azienda intende lanciare dapprima un’offerta di $125 milioni, passando alla raccolta degli altri $200 milioni solo quando la prima sarà sottoscritta per intero. In ogni caso, non è detto che la raccolta riesca realmente a superare il tetto della prima offerta.

Con Tesla che si unisce alla competizione per i camion elettrici, Nikola ha perso il suo ruolo di pioniere nell’industria e continua a bruciare miliardi di dollari in liquidità

Problemi al pacco batterie: Nikola richiama i suoi veicoli

La settimana scorsa Nikola ha temporaneamente fermato le vendite dei suoi camion elettrici. La decisione segue la rivelazione di un potenziale difetto nel sistema delle batterie, una scoperta che potrebbe avere ripercussioni significative per l’azienda. A dare il via alle indagini è stato un incidente avvenuto presso la sede dell’azienda a Phoenix. Un camion Nikola ha improvvisamente preso fuoco e le fiamme si sono rapidamente propagate ad altri veicoli nelle vicinanze, distruggendo cinque camion. Inizialmente si sospettava che l’incendio fosse stato causato deliberatamente come un atto di vandalismo, ma ulteriori indagini hanno rivelato che la causa più probabile dell’incidente era una perdita di liquido refrigerante all’interno di un pacco batteria.

Un secondo camion, utilizzato dal team di ingegneria dell’azienda, ha avuto una malfunzionamento simile pochi mesi dopo. Fortunatamente questa volta il problema è stato individuato prima che potesse evolversi in un incendio vero e proprio. A seguito di questi episodi, Nikola ha avviato un’indagine interna che ha anche coinvolto consulenti di terze parti per una valutazione obiettiva. I risultati hanno indicato che una componente specifica nel pacco batteria, fornita da un produttore esterno, potrebbe essere la causa principale dei problemi riscontrati. Anche se Nikola ritiene che il rischio sia relativamente basso, visto che solo due pacchi batteria su oltre 3.100 hanno manifestato il problema, è stato ritenuto prudente sospendere le vendite.

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