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NVIDIA: 3 miliardi di perdite per gli short | Chip ammazza-orsi

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3 miliardi di perdite per gli short: è questo il prezzo che hanno dovuto pagare solo per giovedì 22 febbraio chi non credeva nella possibilità di NVIDIA di battere le previsioni sulle trimestrali. Tre miliardi che come riporta S3 Partners sono stati un incubo generato dall’intelligenza artificiale, all’interno di un entusiasmo che ha premiato i long e chi aveva fatto incetta di titoli approfittando del calo di lunedì e martedì scorso. Una lezione per tutti coloro i quali avevano puntato contro la bolla AI, che almeno a questo giro ha dimostrato non solo di non essere pronta a scoppiare, ma anche di non essere, se vogliamo, una bolla.

Lo stesso CEO di NVIDIA ha parlato di punta di svolta per l’intelligenza artificiale e dunque di un futuro che potrebbe continuare a sorridere al gigante dei chip per l’intelligenza artificiale, che nel frattempo ha superato anche i 2.000 miliardi di capitalizzazione di mercato, salvo poi essere coinvolta in una mini correzione che ha impegnato tutte o quasi le azioni del settore tech.

La corsa di NVIDIA causa perdite miliardarie

Una corsa che si sta sgonfiando?

Dopo l’enorme recupero di giovedì, sembra che il settore azionario USA sia pronto a prendersi una pausa e avviarsi verso un weekend con quotazioni leggermente inferiori ai nuovi massimi toccati. Pesa certamente la stanchezza, dopo una corsa che si protrae ininterrottamente da settimane, nonostante qualche correzione per strada dovuta alle incertezze relative alle prossime mosse di politica monetaria anche negli Stati Uniti.

Tornando ai 3 miliardi di dollari a carico degli short: non sono liquidazioni, ma un calcolo effettuato mark-to-market, con qualcuno che persisterà nella posizione, in attesa di uscite forse più favorevoli rispetto ai prezzi attuali, nel disperato tentativo di tagliare almeno in parte le perdite. Almeno a guardare come si è aperto però il mercato oggi, non sembra ci siano ancora occasioni per uscire più vicini ai prezzi di apertura di certi short.

Situazione che comunque, sempre secondo i dati di S3 Partners, ripresi da diverse testate USA, ha colpito tutto il mondo delle azioni sui semiconduttori, per perdite ancora non realizzate superiori ai 4,3 miliardi di dollari. Forza della AI, dirà qualcuno. Forza anche di trimestrali che sono state di molto superiori alle aspettative e che hanno stupito anche i più ottimisti tra gli analisti.

Perdite importanti, che però…

il resto del mercato azionario

È in corso una lieve correzione rispetto ai massimi di giornata, almeno nel momento in cui diamo alle stampe questo approfondimento, segno inevitabile di stanchezza dopo il grande recupero che ha coinvolto tutti i principali indici della borsa statunitense e in particolare quelli che includono con un peso specifico alto le azioni del settore tech.

Ora la speranza per il proseguimento sopra ai 5.100, livello tanto tecnico quanto simbolico, per SPX500, si basa su due filoni che hanno dominato già la fine del 2023: da un lato la tenuta dell’economia USA, spinta almeno in parte anche dal trend intelligenza artificiale. NVIDIA sembra avere i numeri per farlo e dunque da questo lato della scommessa non dovrebbero esserci problemi.

L’altra grande incognita rimane, però, soprattutto a fronte di dati economici molto positivi, quella dei tagli ai tassi. L’UE attenderà Washington e su questo ormai ci sono pochissimi dubbi. Rimane da valutare la posizione di Washington, in particolare se dovessero arrivare delle altre notizie positive dall’economia e meno positive dall’inflazione. In quel caso l’intera questione tagli potrebbe effettivamente slittare anche oltre maggio, limite che era considerato come massimo anche dai pessimisti soltanto qualche settimana fa.

Prima di chiudere però c’è certamente da ricordare come in realtà SPX500 abbia avuto poco bisogno di tagli per battere record dopo record. Dicembre 2023 si era aperto poco sopra i 4.600. Ora si viaggia spediti intorno a quota 5.100.

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