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Olimpiadi: a Los Angeles scacco ai produttori di auto
Niente auto, siamo di Los Angeles. Durante una conferenza stampa a margine delle Olimpiadi di Parigi 2024, Karen Bass e Casey Wasserman hanno infatti ribadito l’intenzione di rendere le prossime olimpiadi, quelle di Los Angeles 2028, le prime olimpiadi senza autovetture e mezzi a motore. Una scelta che avrà – in termini di visibilità – anche un impatto su un settore auto in cerca di rinnovamento e che dovrà fare i conti con un altro importante appuntamento dove l’utilizzo di auto e mezzi privati sarà rappresentato come nocivo e deleterio. Non esattamente la migliore delle pubblicità per un settore già in crisi – tanto di utili quanto di immagini e anche di prospettive future – in quella che è una kermesse ideale per il passaggio anche di temi che combinano politica e mercati.
Ci saranno certamente dei problemi di carattere logistico, che però secondo quanto indicato nella conferenza stampa, saranno superati facendo ampio ricorso allo smart working e ai mezzi pubblici. Serviranno almeno 3.000 bus, per quelle che saranno le olimpiadi meno private di sempre, almeno nelle intenzioni degli organizzatori.
E gli sponsor?
Sarà curioso vedere se però verranno accettati e se avranno un ruolo di primo piano gli sponsor del settore auto, che praticamente da sempre sono tra nel gruppo di testa, per comparto, tra chi mette mano al portafoglio per rendere le olimpiadi possibili.
Prevarrà il caro vecchio pecunia non olet o ci si spingerà ancora di più nel sostegno della narrativa green? E i produttori di auto elettriche? Sono nodi da sciogliere e per quanto manchino ancora 4 anni, tra poco diventeranno quasi sicuramente parte di un acceso dibattito pubblico, per un tema che non è chiaramente soltanto economico, ma anche politico e che ha già creato degli schieramenti che non sembrano avere alcun tipo di intenzione di provare a comprendersi.