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Orange, l’antitrust interviene sulla fusione con MásMóvil

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Orange e MásMóvil sono rispettivamente il secondo e il quarto operatore di telefonia più grandi in Spagna. I piani per una fusione, che dovrebbe migliorare la posizione competitiva di entrambe le imprese, sono però finiti nel mirino dell’antitrust. L’operazione, valutata $19 miliardi, rischia ora di finire in un baratro giudiziale.

La commissione garante della concorrenza in Spagna ha chiesto di potersi occupare del caso, ma ci si aspetta che la Commissione Europea rifiuti e che la fusione venga discussa direttamente a livello europeo. Tre persone familiari con i fatti hanno raccontato la vicenda a Reuters, ma al momento non sono arrivate dichiarazioni ufficiali né da parte delle società coinvolte, né da parte dell’antitrust.

L’accordo tra Orange e MásMóvil porterebbe a un nuovo operatore con una quota da leader in Spagna

Strada in salita per la fusione

La data attualmente stabilita per i giudizi preliminari della Commissione Europea è il 3 aprile. Dopo questa data è probabile che la Commissione decida di aprire un fascicolo investigando l’affare in dettaglio, di fatto rallentando molto le operazioni rispetto a quanto i due operatori di telefonia si aspettassero. L’accordo ricorda i fatti del 2016 quando, sempre per ragioni di antitrust, fu bloccata a livello europeo la fusione tra CK Hutchison e la divisione britannica di Telefonica.

Sempre stando alle fonti riportate da Reuters, MásMóvil dovrà scendere a patti con alcuni paletti imposti dal garante della concorrenza affinché la fusione possa venire approvata. Inizialmente la decisione era prevista per il 20 marzo, ma la data è stata spostata nello stesso modo in cui è stata spostata quella per la decisione sull’operazione Microsoft-Activision.

Nel caso in cui si procedesse con la conclusione dell’operazione, Orange e MásMóvil Ibercom avrebbero ciascuna il 50% della nuova società che si verrebbe a creare. L’azienda risultante sarebbe la più grande in Spagna per quota di mercato e avrebbe una forte posizione competitiva anche per arrivare a conquistare altri mercati europei. Proprio per questo motivo, non è probabile che la Commissione Europea decida di lasciare la decisione in mano alle autorità spagnole.

Il mercato delle telecomunicazioni vede margini sempre più bassi, spronando operazioni di fusione e acquisizione

Su Orange e MásMóvil

Orange e MásMóvil hanno ufficialmente dichiarato i loro piani per una fusione in data 8 marzo 2023. La fusione non riguarda le due intere aziende, ma soltanto la componente spagnola. Il risultato sarebbe però un’entità completamente nuova, con un nome nuovo, che avrebbe potenzialmente la capacità per arrivare anche in altri mercati.

Orange è una delle principali società di telecomunicazioni in Spagna, con una forte presenza in tutto il paese. Fondata nel 2006, la divisione locale ha continuato a espandersi rapidamente nel mercato spagnolo, offrendo una vasta gamma di servizi di telecomunicazioni tra cui la telefonia mobile, la banda larga e la televisione. Nel 2020, Orange ha registrato un fatturato di oltre 5 miliardi di euro, rendendola una delle maggiori società di telecomunicazioni in Spagna.

MásMóvil, invece, è una società relativamente nuova nel mercato della telefonia mobile spagnolo, fondata nel 2006. Nonostante la sua relativa giovinezza, ha rapidamente acquisito una significativa quota di mercato facendo dei prezzi bassi il suo principale punto di forza. Nel 2020, MásMóvil ha registrato un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro confermandosi una solida alternativa ai grandi operatori di telecomunicazioni in Spagna.

Entrambe le società hanno un forte focus sull’innovazione e sulla tecnologia, con Orange che si concentra in particolare sullo sviluppo di soluzioni per la connettività 5G, e MásMóvil che ha sviluppato una soluzione di rete convergente che integra i servizi di telefonia mobile e fissa.

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