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Per Boeing altri problemi in arrivo

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Continuano i problemi per Boeing. Dopo i 737-9 MAX costretti a terra per l’ormai celebre problema al portellone, le autorità statunitensi, nella forma della Federal Aviation Administration, hanno richiesto ispezioni approfondite anche per altri modelli dei velivoli realizzati dalla compagnia statunitense. Nello specifico si tratterebbe dei Boeing 737-900ER, che utilizzerebbero gli stessi dispositivi di chiusura dei modelli che sono stati già costretti a terra. L’amministrazione ha indicato in un ulteriore livello di sicurezza la motivazione che porterà alle ispezioni.

L’autorità di controllo e vigilanza ha aggiunto inoltre che viene utilizzato appunto, per questo gruppo di velivoli, lo stesso meccanismo utilizzato dai 9 MAX che sono al centro delle discussioni. Nel frattempo oltre 100 velivoli rimangono a terra in attesa di ok per tornare all’operatività, per una vicenda che è già costata delle somme importanti a Boeing in termini di quotazioni di borsa e che potrebbe invischiare il gruppo americano in lunghe diatribe legali con i clienti, ovvero con le compagnie aeree che si sono appunto affidate ai modelli sotto accusa. La questione Alaska Airlines continua dunque a produrre effetti, certamente nefasti per gli investitori e per il gruppo dirigente.

Altre ispezioni in arrivo per nuovi aerei Boeing

In attesa di ispezione

Nel frattempo non ci sono nuovi sviluppi per quanto riguarda i 737-9 MAX: per tornare a volare si dovranno aspettare le ispezioni dell’autorità competente negli USA e dunque per il momento non ci sarà il tanto agognato ritorno alla normalità, tanto per Boeing quanto per le compagnie aeree che si trovano a far fronte con meno velivoli con i quali garantire mobilità ai clienti. C’è però di più: la FAA ha infatti imposto controlli anche ad altri velivoli di Boeing, cosa che potrebbe portare all’allargarsi, a macchia d’olio, dei già notevoli problemi per la compagnia statunitense. Altri problemi che si aggiungono a quelli iniziati pochi giorni fa a causa di velivolo di Alaska Airlines che ha perso appunto il portellone.

In pre-market è ancora sofferenza per le azioni Boeing, per un crollo che ormai vale quasi il 20% nel giro dell’ultimo mese. Performance non solo in controtendenza rispetto a quella della borsa USA in generale, ma anche rispetto ai concorrenti come Airbus, che potrebbero essere i veri vincitori di questa fase di enorme difficoltà per Boeing.

A poco serviranno le scuse del management: da questa vicenda, tenendo conto anche di quanto avverrà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, e ammesso che le ispezioni siano rapide e che permetteranno ai velivoli di tornare a volare, nasceranno con ogni probabilità cause legali che potrebbero essere estremamente costose per Boeing.

Tutto questo mentre i più audaci sul mercato cercano disperatamente di individuare un bottom dal quale ripartire, per un titolo, quello di Boeing, che continuerà a subire pressioni ribassiste fino a quando questa vicenda non sarà risolta.

Prima della fine delle ispezioni, non si tornerà a volare

Intanto FAA cerca di placare gli animi e la fretta

FAA non ha alcuna intenzione di subire pressioni da parte del produttore o delle compagnie che sono titolari di questa classe di aeroplani. La priorità, afferma l’authority, sarà quella di garantire la sicurezza dei passeggeri e non un pronto ritorno alla possibilità di operare. L’incidente capitato da Alaska Airlines, non dovrà ripetersi, tuonano.

Si complica così una vicenda che forse in troppi, anche tra gli investitori, avevano ritenuto potesse esaurirsi con poche ispezioni e con una ramanzina. Individuare il bottom per le azioni Boeing, anche alla luce di questi ultimi sviluppi, rende la situazione molto più complessa di quanto già lo fosse. f

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