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Petrolio, India riduce a zero la tassa sugli extra profitti

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Il governo centrale ha deciso lunedì di eliminare l’imposta sul profitto eccezionale per il petrolio greggio prodotto in India, come parte della revisione quindicinale delle tasse. Questa imposta rimane invece a zero per la benzina, il diesel e il carburante per turbine aeronautiche.

Questa nuova tariffa è stata resa effettiva a partire dal 16 maggio, come indicato in una notifica del Central Board of Indirect Taxes and Customs. La decisione arriva dopo una precedente riduzione dell’imposta per il petrolio greggio a inizio maggio, passata da Rs 6.400 a Rs 4.100 per tonnellata.

Va notato che l’India aveva già eliminato l’imposta sugli extraprofitti per il petrolio greggio lo scorso 4 aprile, portandola a zero rispetto ai precedenti Rs 3.500 per tonnellata, per poi aumentarla nuovamente a Rs 6.400 per tonnellata il 19 aprile.

La decisione di introdurre l’imposta sugli extra profitti era stata presa dall’India lo scorso luglio per evitare che i raffinatori privati guadagnassero da margini di raffinazione elevati nei mercati esteri piuttosto che vendere il petrolio greggio sul mercato interno. L’imposta era stata estesa anche alle esportazioni di benzina, diesel e carburante per aviazione.

Il paese aveva già eliminato la tassa il 4 aprile per poi reintrodurla il 19.

La tassa sugli extra profitti

A partire dal 1° luglio 2022, l’India ha introdotto la tassa sulle extra profitti, unendosi a una crescente lista di nazioni che tassano i profitti eccezionali delle compagnie energetiche. La tassa è stata applicata all’esportazione di benzina, diesel e carburante per aeromobili (ATF), mentre è stata introdotta una Special Additional Excise Duty (SAED) sul petrolio greggio prodotto localmente.

La tassa sugli extra profitti è calcolata sottraendo dalla cifra ottenuta dal produttore ogni prezzo che superi una determinata soglia. Si prevedeva che questa tassa compensasse la riduzione delle accise sulla benzina e il diesel, fornendo così un sollievo ai consumatori. L’eliminazione di questa tassa inciderà negativamente sui flussi di cassa del governo.

La tassa aveva l’obbiettivo di compensare le riduzioni delle accise sul carburante.

La domanda di carburante diminuisce ad aprile

Nel frattempo, la domanda di carburante in India è diminuita ad aprile rispetto ai massimi registrati a febbraio e marzo.

La richiesta di carburante in India è aumentata del 5% a marzo rispetto all’anno precedente, mostrando una crescita costante del consumo in qualità di terzo importatore mondiale di petrolio greggio. A febbraio, la richiesta di carburante raggiunse il livello più alto degli ultimi 24 anni, mentre i raffinatori indiani aumentarono la lavorazione del petrolio del 2% rispetto a gennaio.

Ad aprile, il consumo di carburante è sceso del 10% rispetto al mese precedente, ma le vendite di diesel – il carburante più diffuso in India e motore della crescita economica insieme al carbone – sono aumentate ai massimi livelli registrati dal governo a partire dal 1998.

Le stime del Ministero indiano del Petrolio e del Gas Naturale indicano che la domanda di carburante in India dovrebbe aumentare del 4,7% nell’anno fiscale tra aprile 2023 e marzo 2024. Si prevede che la domanda di benzina in India crescerà del 7,1% nell’anno fiscale successivo, mentre quella di gasolio aumenterà del 4,2% secondo le proiezioni.

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