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L’India continua a essere fortemente dipendente dal carbone

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Written by Moreno La Guardia
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Secondo quanto riportato da un articolo di Bloomberg, l’India, nonostante gli investimenti nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, rimarrà fortemente dipendente dall’energia prodotta dal carbone almeno fino al 2030.

L’Autorità Centrale per l’Elettricità dell’India ha infatti previsto che la generazione di energia elettrica a carbone rappresenterà circa il 54% dell’intera produzione di energia del paese entro il 2030, rispetto al 75% attuale.

Secondo il presidente dell’agenzia, l’India deve garantire la disponibilità di energia elettrica affidabile ed economica per favorire la crescita sostenibile del paese. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, l’India dovrà costruire nuove centrali elettriche a carbone con una capacità totale di 46 GW.

Questa previsione rappresenta una sfida per l’India, in quanto il paese si è impegnato ad aumentare la produzione di energia rinnovabile e a ridurre l’inquinamento ambientale. Tuttavia, le pressioni per soddisfare la crescente domanda di energia elettrica, in particolare nelle aree rurali, potrebbero richiedere ancora molta energia prodotta dal carbone di cui l’India è ricca.

Immagine di copertina, "Carbone, L'India prospetta la costruzione di nuove centrali", sfondo della mappa politica dell'India.
Il paese si allontana sempre di più dal net-zero per il 2030.

Rinnovabile ma non troppo

L’India ha ambiziosi piani per l’energia eolica e solare, che si prevede aumenteranno di tre volte entro il 2030, raggiungendo oltre 500 GW e rappresentando circa il 64% della capacità di generazione del paese. Nonostante ciò, sono attualmente in costruzione quasi 27 GW di nuova capacità di generazione di energia da carbone, e ne sono previsti altri 19,1 GW per soddisfare le esigenze energetiche dell’India.

Questa situazione comporterà un aumento del 11% delle emissioni di anidride carbonica del paese entro la fine del decennio attuale. L’India, insieme alla Cina, sta cercando di ottenere una maggiore flessibilità individuale tra i paesi per quanto riguarda la transizione energetica, inclusa la possibilità di continuare ad utilizzare il carbone.

Per tale ragione, il governo indiano sta proponendo l’idea di “percorsi energetici multipli” come alternativa alle scadenze, durante il prossimo incontro del G20. Questo consentirebbe ai paesi di scegliere il loro modo preferito per raggiungere l’obiettivo emissioni zero.

Immagine di una centrale energetica a carbone.
IL carbonio è responsabile di oltre il 45% delle emissioni di gas serra provenienti dai processi di combustione

Anche la Cina non vuole mollare il carbone

L’India e la Cina attualmente rappresentano da sole l’80% di tutti i progetti attivi di estrazione e utilizzo del carbone, nonostante la maggior parte dei paesi in via di sviluppo stia riducendo la propria capacità di utilizzo del carbone per soddisfare gli obiettivi climatici. Secondo un rapporto dell’organizzazione indipendente E3G, datato gennaio 2023, solo 20 paesi hanno più di un progetto di estrazione del carbone in programma.

Nonostante gli obiettivi dichiarati di ridurre l’utilizzo del carbone, la Commissione per lo Sviluppo e la Riforma Nazionale della Cina ha annunciato, in un documento sulle politiche energetiche pubblicato nel marzo 2022, di avere intenzione di costruire in “modo razionale” nuove tecnologiche centrali elettriche a carbone in base alle esigenze di sviluppo.

Inoltre, secondo gli analisti, la Cina ha pianificato la costruzione di circa 100 nuove centrali elettriche a carbone per fornire supporto alla capacità di energia eolica e solare. Questa mossa sembra andare contro l’intenzione dichiarata del paese di ridurre il ruolo del carbone nella sua produzione energetica.

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