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USA acquistano 4,65 milioni di barili per le riserve strategiche di greggio

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L’amministrazione Biden ha comunicato l’acquisto di 4,65 milioni di barili di greggio, in controtendenza rispetto agli ultimi dati sulle riserve USA strategiche, dati che avevano contribuito ad un rialzo del valore dei futures in scadenza a settembre sul WTI. È partita dunque la ovvia e scontata operazione di riempimento delle riserve strategiche, a cura del Dipartimento dell’Energia, dopo che si erano toccati livelli che non si vedevano così in basso da 4 decenni e che avevano contribuito ad una sorta di staticità del greggio al netto degli altri fattori.

A spingere gli USA all’intervento sia il livello di riserve, sia secondo gli analisti più cinici la possibilità di un decadimento delle condizioni geopolitiche su scala globale, che potrebbero contribuire ad un’altra leg up del prezzo del greggio sulle principali piazze internazionali. La riserva ammonta ora a circa 375 milioni di barili, una volta che le operazioni di consegna saranno ultimate e al netto di eventuali consumi.

Acquisti a 77$

Secondo i dati che sono stati diffusi dal Dipartimento di energia l’acquisto sarebbe avvenuto ad un prezzo medio di 77$. Le riserve inoltre saranno rimpinguate anche dalla richiesta di rientro di prestiti fatti a società private per 5,5 milioni di dollari.

Le riserve inoltre verranno consegnate tra ottobre e la fine di dicembre da ExxonMobil e Macquarie. Le riserve rimangono su livelli di molto inferiori rispetto al 2022, quando contenevano più di 600 milioni di barili.

L’utilizzo delle riserve strategiche e il loro livello piuttosto contenuto sarà tema anche di dibattito politico quando si entrerà nel vivo della campagna elettorale che ci accompagnerà alle elezioni di novembre, che eleggeranno il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America, con Donald Trump che ha già battuto sul tema nelle ultime apparizioni pubbliche. I futures in scadenza a settembre scambiano al momento della diffusione della notizia sotto i 76$.

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