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PIL italiano sopra le attese e inflazione in calo: dati incoraggianti per l’economia italiana
Anche se il FTSE MIB sembra suggerire il contrario, con l’indice principale di Borsa Italiana pronto a chiudere la giornata in ribasso di oltre 1 punto percentuale, oggi i dati macroeconomici pubblicati dall’Istat sono stati molto positivi per l’economia italiana. Era attesa la pubblicazione di due rilevazioni di grande importanza: i dati sul PIL del primo trimestre e quelli sull’inflazione della nostra economia. Entrambe le rilevazioni sono state migliori delle attese, confermando lo stato di forma dell’attività economica. Le Borse sono state trascinate in rosso soprattutto dai dati americani, che invece mostrano un mercato del lavoro ancora surriscaldato e una fiducia dei consumatori mai così bassa da luglio 2022.
La giornata del calendario economico è stata intensa anche per altre grandi economie europee, con Eurostat che ha pubblicato anche i dati relativi alla crescita e all’inflazione dell’Eurozona nel suo complesso. Anche in questo caso i dati sul PIL sono stati incoraggianti, mentre il tasso d’inflazione ha visto un lieve aumento rispetto alle attese precedenti. L’economia italiana è stata ricompensata con un calo dello spread tra BTP e Bund, passato da 133 punti a inizio giornata a 131 alla chiusura dei mercati; intorno alle 14.00, per un breve periodo è stato addirittura al di sotto della soglia psicologica dei 130 punti.
Bene dati su crescita e inflazione
Il dato preliminare sulla crescita italiana nel primo trimestre del 2024 mostra che la nostra economia è cresciuta dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dello 0,3% rispetto al Q4 2023. Questa è solo la prima pubblicazione, che verrà poi aggiustata sia a maggio che a giugno con l’inclusione di un maggior numero di variabili. In ogni caso, il dato ha sorpreso i mercati che si aspettavano una crescita dello 0,1% su base trimestrale e dello 0,4% su base annua. La nostra economia si conferma in una fase di moderata espansione, in un momento non facile per l’Europa e l’Eurozona: la Germania è in stallo ormai da diversi trimestri, mentre nel Regno Unito si può addirittura parlare di recessione tecnica.
Nel frattempo il paniere dell’inflazione italiano chiude il mese di aprile con un rincaro medio dello 0,9% su base annua e dello 0,2% su base mensile, ormai molto al di sotto del target d’inflazione del 2% desiderato dalla Banca Centrale Europea. Si conferma che ormai ci sono tutte le basi per poter pensare a un taglio dei tassi d’interesse a giugno, con i mercati che attendono sempre di più un secondo taglio a luglio. Le componenti del paniere dell’inflazione che hanno registrato i movimenti di prezzo più significativi su base annua sono i beni energetici (-8.8%), i servizi di telecomunicazione (-5.4%) e il settore di ristorazione e hotel (+4.4%).
Bene anche i dati europei
Altre pubblicazioni importanti di oggi riguardavano l’inflazione e il PIL all’interno dell’Eurozona, entrambi risultati diversi dalle attese degli analisti. Nel caso del PIL, la sorpresa è stata positiva: la crescita europea per il primo trimestre dell’anno è stata dello 0,3% su base trimestrale e dello 0,4% su base annua, contro aspettative rispettivamente dello 0,1% e 0,2%. Purtroppo però si registra un calo meno marcato del tasso d’inflazione rispetto a quanto previsto: la pressione sui prezzi a livello europeo è passata dal 2,9% di marzo al 2,7% di aprile, mentre gli analisti si attendevano un calo più marcato al 2,6%. In ogni caso è molto difficile che questo riscontro possa far cambiare idea alla BCE in merito ai tagli ai tassi d’interesse, che ormai sembrano essere stati ampiamente preannunciati.