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Quinta di fila per il dollaro USA, vero re dei mercati. In settimana intervento di Tokyo su JPY?

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La grande incertezza sui tagli ai tassi negli USA, che i mercati percepiscono come sempre più lontani, ha contribuito allo stato di incredibile forza per il dollaro USD, che chiude la quinta settimana in rialzo per il suo indice più importante. A pesare in positivo questioni che ormai si sono sviluppate da qualche mese – vedi quelle di Tokyo – che non sembrano aver alcun tipo di possibile soluzione all’orizzonte e che continuano a preoccupare gli investitori e anche diversi esponenti della politica giapponese.

È un dollaro forte per necessità: di tagli a Washington è difficile che ne arrivino a breve e si punta con ogni probabilità a un 2024 che farà registrare un solo taglio ai tassi, contro i tre che i mercati avevano preventivato fino a marzo. Una situazione che è complessivamente foriera di problematiche importanti soprattutto per le altre economie, che soffrono una crescita inferiore rispetto a quella statunitense. Economie che – è il motivo poi che ha portato BCE già a intervenire – per i mercati hanno certamente meno possibilità di rimanere su tassi alti a lungo tanto quanto Federal Reserve.

Dollaro ancora forte: è la quinta settimana di rialzi

5 settimane di rialzi per il dollaro

Non che sia esattamente una novità per questo 2024, dato che era già accaduto a febbraio. Secondo il Bloomberg Dollar Spot Index abbiamo avuto la quinta settimana di seguito per quanto riguarda il dollaro USA, valuta che a fine 2023 aveva dato segnali di correzione e che in molti avevano ritenuto essere l’ovvio grande malato del 2024. Le cose sono andate però diversamente: complici le difficoltà delle altre principali valute su scala mondiale, USD continua a piazzare delle performance sostenute e che non sembrano lasciare ancora spazio ai bear che pur trovano spazio sulle principali riviste di analisi.

I fattori che hanno contribuito ad un’altra settimana di rialzi sono fondamentalmente due. La prima arriva dalla Svizzera, con SNB che ha tagliato per la seconda volta negli ultimi 2 meeting i tassi di interesse di 25 punti base. Una decisione solo parzialmente inaspettata ma che ha contribuito ad un deciso indebolimento di CHF nei confronti del dollaro a metà settimana.

Il secondo dei fattori continua ad arrivare da Tokyo. Yen ancora debole, complice anche una sorta di fake news, o sarebbe il caso di dire di una news compresa in senso contrario, all’interno comunque di un quadro più che preoccupante per la divisa giapponese. Un quadro che conferma lo status del dollaro all’interno di questo mini-ciclo di valuta di forza relativa e che probabilmente continuerà a esserlo fino a un deciso indebolimento sia della crescita economica, sia del mercato del lavoro statunitense.

Sfruttata debolezza di Tokyo e anche del Franco Svizzero

In arrivo una settimana priva di grandi scossoni macro?

Il calendario economico non anticipa grosse sorprese e dati in grado di muovere i mercati sul breve. Tuttavia, in una fase di incertezza assoluta e totale ci sarà comunque da stare attenti almeno in avvicinamento ai dati sul mercato del lavoro USA: nonostante gli Initial Jobless Claims siano dati in questa fase (in particolare) di difficile lettura, potrebbero contribuire ad agitare un mare che aprirà la settimana con una calma quasi piatta.

Per il resto si attenderanno novità dalla bocca di Kazuo Ueda, governatore di Bank of Japan, novità che però almeno negli ultimi mesi sono arrivate con il contagocce e sempre accompagnate da toni che i mercati hanno fatto fatica a interpretare. Si è tornati a parlare di un intervento a mercato, per quanto per molti suoni come una sorta di bestemmia. Sarà questa la settimana in cui si proveranno a battere gli short che continuano a montare su tutte le principali coppie che riguardano lo yen?

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