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Oro: è nuovo record. Accordo Israele-Hamas potrebbe rallentarne la corsa

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Nuovo record storico per l’oro spot, che raggiunge il massimo di 2.509$ e rimane in quota alla chiusura delle trattative di tutte le principali borse mondiali. Non sono valsi, al fine di contenere la crescita del valore dell’oro le buone notizie che sembrerebbero arrivare dalle trattative di Doha che dovrebbero portare la prossima settimana, almeno saecondo le fonti americane, ad un cessate il fuoco a Gaza. Un cessate il fuoco che anche Joe Biden ha definito come mai così vicino.

Ci sarà comunque ancora di che discutere: per domenica è previsto un altro summit al Cairo, in attesa che arrivi la squadra israeliana. Una situazione che avrebbe dovuto contribuire a stemperare certe tensioni che albergano sui mercati in senso geopolitico e che invece non sembrerebbero aver avuto alcun tipo di effetto. Effetti però che si sono avuti sul greggio, con WTI che perde il 2% in una sola sessione per i futures in scadenza a settembre.

La vera rockstar del 2024

L’oro si conferma come la scelta più felice per gli investitori di questo 2024, una scelta che ha ricompensato chi ci ha creduto con ritorni incredibili. Dopo che erano arrivati al record i futures a più breve scadenza, ora è toccato anche all’oro spot battere i record precedenti in termini di prezzo. Nelle ultime 24 ore l’oro è stato scambiato sopra i 2.500$ per oncia, livelli di prezzi che appunto non erano mai stati raggiunti prima.

A pesare in positivo sul prezzo dell’oro forse anche le lamentele di Hamas, che parlano invece di accordo ancora lontano dato che non ci sarebbe intenzione da parte degli USA, secondo Hamas stessa, di arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, con la serie di incontri che sarebbe stata organizzata al solo fine di guadagnare tempo. Una situazione complessa che è poi una di quelle – in modo invero assai scolastico – all’interno delle quali l’oro riesce a prosperare.

Pressioni che arrivano anche dalle banche centrali?

L’altra analisi che circola ormai da tempo riguarda i grandi acquisti di oro, negli ultimi tempi, da parte delle banche centrali di quasi tutto il mondo. Anche questa è una vicenda legata a diverse situazioni geopolitiche, a partire dall’estrema facilità con la quale i paesi non allineati o in conflitto con Washington e più in generale i paesi occidentali possono vedersi sequestrare i propri asset. Una weaponization del dollaro e dei suoi canali che sarebbe almeno in parte responsabile della grande corsa all’oro di alcune delle principali banche centrali a livello mondiale.

È riuscita a giocare un ruolo del +20% che XAU ha fatto registrare sulle piazze per il solo 2024? Probabilmente sì, non soltanto in termini di pressioni esercitate sull’offerta, ma anche in termini di miglioramento del sentiment. E con la prossima settimana, se dovessero naufragare i tentativi di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, l’oro potrebbe piazzare un’altra delle sue incredibili performance e, chissà, superare ancora di nuovo il suo massimo storico, che per ora è fissato a 2.509$.

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