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Mercati: rimbalzo dopo dati USA. Inflazione ok in Germania

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Dopo un avvio di sessione incerto, anche il grosso delle borse asiatiche passano in positivo. Bene Tokyo, con Nikkei 225 che guadagna lo 0,56%, bene anche HSI, KOSPI e ASX, mentre fatica Shanghai, per una settimana che passerà alla storia come una delle più complicate di sempre per quanto riguarda i mercati azionari. Sofferenza importante prima arrivata dalle evoluzioni della politica monetaria di Tokyo, e poi anche da incertezze sul proseguimento della crescita economica degli Stati Uniti. I dati sul mercato del lavoro USA hanno contribuito a riportare almeno in parte il sereno sulle borse, per quanto con un livello di incertezza ancora importante.

Intanto in piena sessione europea arriveranno anche i dati sull’inflazione in Italia, dopo che quelli sull’inflazione tedesca hanno testimoniato una persistenza dell’aumento del livello dei prezzi che con ogni probabilità andrà a rinforzare le opinioni dei falchi in seno alla Banca Centrale Europea.

Yen in ritirata, bene le azioni giapponesi, ma rimangono troppe incognite

La buona sessione delle borse degli Stati Uniti aiuta anche il mercato asiatico e in particolare quello di Tokyo, che può portare a casa dei buoni risultati almeno a metà sessione. Nel frattempo lo yen, che è un po’ il termometro del ritorno alla normalità, continua a perdere terreno, segno che l’unwind del più classico dei carry trade è ormai alla fine, con i mercati che tornano a fare i conti con il differenziale di tassi di interesse tra Giappone e resto del mondo che continuerà a farla da padrone anche per questo tipo di attività.

È l’Europa però a destare le maggiori preoccupazioni: i dati sull’inflazione tedesca testimoniano un leggero rimbalzo, ampiamente anticipato dagli analisti, e una maggiore difficoltà per l’area euro nel tornare verso quel 2% che è il target della Banca Centrale Europea così come di Federal Reserve (con difficoltà forse più ampie negli USA).

Molto statici per ora i futures su EuroStoxx, a testimonianza che il dato sull’inflazione tedesca non ha avuto granché impatto proprio perché estremamente allineato con le previsioni degli analisti e con il consenso che era venuto a formarsi negli scorsi giorni.

Giornata fiacca per i dati macro

Sarà un venerdì a bassa tensione, per la mancanza di dati macro di grande importanza. Oltre ai dati di CFTC sulle posizioni speculative sui mercati delle commodities, non ci sarà granché in grado di dare spinta ai mercati.

Si chiude così una settimana da incubo per chi preferisce il normale e lento incedere delle borse, e di grandi occasioni per i trader che amano la volatilità. Tutte le questioni aperte (dalla crescita USA alla possibile recessione) lo rimarranno almeno fino alla prossima settimana, quando sono previsti dati importanti anche per capire le future scelte di politica monetaria degli Stati Uniti d’America.

Mercoledì 14 agosto avremo infatti i dati che riguardano l’inflazione USA, poi quelli sul PIL giapponese, che riguarderanno comunque l’ultimo trimestre, con una politica monetaria meno restrittiva di quella attuale. Ci si aspetta un rimbalzo importante rispetto agli ultimi dati – che se dovesse venire a mancare potrebbe esercitare ulteriori pressioni su un mercato azionario giapponese che rimane uno degli osservati speciali.

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