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Rinnovabili, Terna investirà €16.5 miliardi nella rete di distribuzione per far spazio a eolico e solare
Terna Rete ha deciso di accelerare sulla rete di distribuzione dell’energia in Italia. La società ha annunciato l’intenzione di investire €16,5 miliardi nel corso dei prossimi anni per rimodernare la rete e aumentare i sistemi di trasporto della corrente, soprattutto per adattare il servizio alle esigenze di un’economia che avanza sempre di più nella transizione energetica. Si tratta di un aumento del 65% degli investimenti annui di Terna in attivi fissi, in linea con quanto ci si attende che aumenti la complessità della rete elettrica italiana nei prossimi anni. Investimenti simili si stanno portando avanti anche negli altri paesi europei, con l’UE che ha deciso di stabilire un target molto ambizioso per le rinnovabili entro la fine del decennio.
C’è una relazione molto forte tra gli investimenti in energia rinnovabile e la necessità di aumentare o rimodernare le infrastrutture di trasporto dell’energia: più aumenta la quota di rinnovabili nel mix energetico, più le cose si complicano. In primis perché l’energia rinnovabile ha una produzione segnata da picchi di produzione seguiti da una produzione nulla o quasi nulla nelle diverse ore del giorno; in secondo luogo anche perché si tratta di una forma di energia decentralizzata, soprattutto in Italia, con tanti piccoli centri di produzione piuttosto che un numero di veicoli elettrici gioca un ruolo molto importante. Più EVs significa più necessità di energia nella rete e una distribuzione diversa dei consumi nel corso della giornata.
Terna protagonista nella transizione energetica italiana
Terna Rete ha un piano molto ambizioso per i prossimi anni, con la nuova CEO Giuseppina Di Foggia che ha deciso di rendere la società una delle protagoniste della rivoluzione delle rinnovabili. Il piano prevede di aumentare di molto gli investimenti sulla rete di distribuzione nel periodo 2024-28, con l’obiettivo di intercettare la domanda crescente di energia sulla rete. Secondo i calcoli del management, al termine di questo piano Terna dovrebbe essere in grado di chiudere il suo bilancio con un EBITDA di €3,25 miliardi contro i €2,17 miliardi realizzati lo scorso anno.
L’Italia ha deciso di puntare sulle rinnovabili per arrivare a produrre il 65% dell’energia necessaria a livello nazionale da fonti green entro la fine del decennio. Dal 2028 non si impiegherà più il carbone e verranno anche ridotte le centrali a gas in funzione, anche con l’obiettivo di mantenere l’indipendenza energetica a discapito delle importazioni di combustibili fossili. Tutto questo richiede però lo sviluppo di un sistema di distribuzione più forte, considerando anche che già dal 2025 oltre un terzo della produzione nazionale di energia dovrebbe provenire da fonti rinnovabili. Ora che il governo sta anche investendo sui pannelli manifatturati da Enel, si lavora anche sull’aumento della produzione domestica dei componenti per questa transizione.
Grandi progetti sottomarini inclusi nel piano
Tre progetti in particolare nel piano di Terna evidenziano quanto ambizioso sia il nuovo piano industriale. La società intende costruire un collegamento sottomarino per connettere la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, di modo che l’energia possa essere trasferita direttamente tra queste tre regioni. Si guarda anche a un nuovo collegamento ad alto voltaggio tra Abruzzo e Marche e infine a un grande collegamento tra Italia e Tunisia sulla base di un finanziamento da oltre $260 milioni messo a disposizione dalla Banca Mondiale per lo sviluppo dell’energia rinnovabile nel paese nordafricano. Malgrado tutti questi investimenti, Terna ritiene comunque che il dividendo per azione aumenterà del 4% annuo nel corso di questo nuovo piano industriale. La società sta attraversando un momento indubbiamente favorevole, riuscendo a crescere sia in termini di utili che di investimenti.