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Rublo in difficoltà contro il dollaro americano dopo avanzata di Kiev
Nonostante l’assenza di notizie di stampo macroeconomico, il rublo russo sta vivendo una settimana di grande difficoltà nei confronti del dollaro USA e di tutte le altre principali valute. A pesare in modo importante sulla divisa nazionale di Mosca la controffensiva ucraina che ha incluso delle importanti incursioni in territorio russo. Da inizio settimana il rublo ha perso oltre il 6% nei confronti di USD, a testimonianza che almeno una parte delle aspettative del mercato intorno alla tenuta del rublo gravitano intorno alle evoluzioni dell’invasione dell’Ucraina partita nel 2022 e che ha già giocato un ruolo fondamentale nell’andamento sulle piazze Forex della divisa russa.
L’avanzata, inaspettata, delle truppe ucraine nella regione di Kursk sta esercitando pressioni importanti e che non si vedevano da tempo, con il rublo che è scambiato a 91 nei confronti di un dollaro che comunque non sta facendo registrare performance straordinarie e che dopo un breve recupero dal crollo il 5 agosto scorso è rimasto pressoché statico nei confronti delle altre principali divise, a partire dall’euro.
È inasprimento dello scontro anche sulle piazze internazionali
La sortita delle truppe ucraine con conseguente controllo della regione di Kursk ha avuto degli effetti dirompenti anche sulle piazze internazionali. La facilità – almeno secondo le cronache che arrivano a Occidente – dell’avanzata ucraina invertono la narrativa che voleva una Russia pienamente in controllo della situazione e un’Ucraina fondamentalmente incapace di reagire.
Cambio di narrativa che ha avuto un impatto enorme sull’andamento del rublo russo sulle principali piazze. Superata quota 90 contro il dollaro americano e avvicinamento in quota 100 contro l’euro, per un disastro militare che si è trasformato in un disastro anche valutario.
Il rublo torna dunque sotto i livelli pre-conflitto pur essendo ben al di sotto dei minimi che si erano fatti registrare lo scorso agosto. Il trend positivo che si era fatto registare, seppur con una certa lentezza nel movimento, nel corso degli ultimi 12 mesi, sembrerebbe essere ormai un lontano ricordo.
Si tratta comunque, almeno per il momento, di reazioni a notizie sì importanti ma che difficilmente, nel caso in cui si dovesse tornare ad uno stallo al fronte.
Una mano dal petrolio?
La situazione dovrà essere valutata anche nell’ottica del rialzo del petrolio Brent, che segue la normalizzazione delle preoccupazioni riguardanti una recessione negli Stati Uniti e un eventuale effetto a catena che potrebbe colpire anche le altre economie.
Sarà quasi certamente una settimana di passione anche all’interno delle altre piazze finanziarie, con la discussione sul rublo che rimarrà al centro delle analisi, in particolare per chi si occupa di piazze delle materie prime e di mercati emergenti.
La chiave rimarrà comunque l’evoluzione del conflitto sul breve periodo: se l’avanzata ucraina in territorio russo dovesse proseguire le pressioni sul rublo già in difficoltà potrebbero aumentare e potremmo tornare a visitare livelli che non si vedevano almeno da agosto 2023. Un Forex bellico che ha alterato già il naturale corso del rublo dall’inizio del conflitto nel 2022 e che ha continuato a reagire al crescere o al diminuire delle possibilità di vittoria di Mosca su Kiev e più in generale sul blocco occidentale.