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Nasce SearchGPT: OpenAI sfida il core business di Google
OpenAI ha lanciato il suo motore di ricerca e per quanto gli investimenti sul gruppo non siano ancora aperti al grande pubblico – non trattandosi di una public company ma ancora di una società non quotata – la notizia avrà probabilmente delle ripercussioni sulle aziende che dominano questo settore – e in particolare Google / Alphabet. La società fondata da Sergey Brin e Larry Page sta già vivendo una settimana molto particolare con trimestrali che non hanno convinto, proprio in relazione agli importanti investimenti in intelligenza artificiale. Investimenti che segnalano non solo il ritardo cronico di Google in questo comparto, ma anche la difficoltà di generare profitti a breve.
La notizia circolava già da tempo in forma di rumors senza però che fossero mai arrivate delle conferme da parte dei diretti interessati. Conferme che sono arrivate nella serata di giovedì 25 luglio e che aprono a nuovi scenari anche di medio e lungo periodo, con uno dei più redditizi business di Google che incontrano ora un nuovo concorrente, per quanto non si abbiano ancora specifiche tecniche e stime delle possibilità di penetrazione nel mercato dei servizi che saranno offerti da OpenAI. Si chiamerà SearchGPT e sarà la nuova sfida ad uno dei business core del gruppo di Mountain View.
Google paga in borsa l’arrivo della notizia
Per quanto in modo leggero, le azioni Google sembrerebbero aver incassato la notizia non nel migliore dei modi, all’interno di una giornata comunque non buona. Una giornata che si è aperta con dati inaspettati dal PIL USA, più forte di quanto avessero anticipato gli analisti. -2% nel momento in cui pubblichiamo la notizia, per quanto in realtà il grosso delle perdite siano state realizzate in apertura della sessione mattutina e alla ripresa poi delle contrattazioni pomeridiane.
Siamo comunque ancora a livello prototipo: per il momento il motore di ricerca, come mostrato in un video demo che accompagna l’annuncio di ChatGPT sarebbe comunque già in grado di offrire risultati rich con buoni tempi di risposta e organizzati in modo più coerente rispetto forse a quello che si è abituati a vedere nella cosiddetta SERP di Google.
Il motore di ricerca tra le altre cose permetterà di avere delle domande di follow up che scremeranno e riorganizzeranno i risultati per offrire la risposta che l’utente sta cercando.
Partnership con publisher e creatori di contenuti
Sempre secondo quanto è stato riportato dal blog post che annuncia la nascita del servizio, SearchGPT non sostituirà i contenuti dei creator e dei siti web ma organizzerà i risultati di ricerca tenendo conto anche di questo universo.
Sono previste chiare attribuzioni sulla fonte delle informazioni e ci sarebbero state già delle partnership con importanti publisher per elaborare il motore e arrivare a soluzioni in grado di accontentare tutti, come News Corp.
Per il momento non è comunque possibile testare il servizio, ma ci si può iscrivere ad una lista di attesa per essere poi invitati. Quando il servizio sarà disponibile per tutti, i mercati potranno trarre le conclusioni sulla possibilità che questo vada ad erodere almeno una parte del business centrale per Alphabet Google, che rimane quello della ricerca e dei servizi ad essa connessi.