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SNB taglia i tassi di 25 punti base. CHF a picco contro USD e EUR. Previsto un altro taglio entro…
Mentre gli altri stanno tentennando, anche tra coloro i quali hanno già tagliato i tassi, la Banca Nazionale Svizzera taglia i tassi per il secondo meeting consecutivo. Un taglio di 25 punti base che porta i tassi di interesse di riferimento all’1,2%. Decisione relativamente inaspettata, ma soltanto per una parte minoritaria degli analisti e degli operatori di mercato. Sarà l’ultimo taglio? Probabilmente sì, almeno a breve, ma è un segnale comunque di quanto le cose stiano andando diversamente in Svizzera sia in relazione al suo modo di comportarsi storico, sia in relazione a quanto stanno facendo altre banche centrali.
Dopo il taglio dell’ultimo meeting, BCE sembrerebbe aver già tirato i remi in barca, affermando di voler aspettare dati più chiari sul ritorno dell’inflazione in quota 2% prima di prendere ulteriori decisioni. Negli USA, complice un’inflazione ancora forte e un mercato del lavoro ancora in salute, si cincischia ancora. E il taglio di SNB non poteva che avere dunque un impatto negativo sul Franco Svizzero, che perde in modo consistente contro tutte le principali valute sulle piazze internazionali.
Franco giù dopo la decisione della Banca Nazionale Svizzera
Per i nostalgici non è più la Svizzera di una volta. Per i vertici della Banca Nazionale Svizzera è invece semplicemente un nuovo atteggiamento, più dinamico, da parte della banca centrale che governa una delle valute più importanti del pianeta. Comunque la si pensi, c’è un dato oggettivo sul quale ragionare: la Banca Nazionale Svizzera ha infatti tagliato i tassi di altri 25 punti base, avendo come obiettivo principale quello di stimolare l’economia interna. Taglio da stimolo secondo manuale, che però secondo manuale ha anche prodotto il più classico degli effetti, ovvero un rallentamento del Franco Svizzero CHF sulle piazze internazionali. Il dollaro guadagna 7 decimi di percentuale, l’Euro fa lo stesso, segno che in realtà almeno gli operatori di mercato non erano poi così convinti che si procedesse, in questo meeting, con un ulteriore taglio.
Non sono finite qui le particolarità: mentre infatti le altre banche centrali che hanno già proceduto con il primo taglio, vedi BCE, mettono le mani avanti e non sono pronte a fare previsioni sul prossimo taglio (che difficilmente sarà di seguito), SNB ha tagliato per due meeting di fila, arrivando ad un 1,25% che lascia però poco spazio per eventuali tagli ulteriori.
Le proiezioni per ora, al 2026, parlano di un tasso di riferimento all’1%, tenendo però conto del fatto che da qui al 2026 di meeting ce ne saranno diversi, e che si dovrà appunto valutare anche l’effetto di questo ulteriore taglio.
Oggi la risposta dagli USA
Che non arriverà in forma di decisione sui tassi, ma piuttosto con gli ennesimi dati sul mercato del lavoro, che saranno però particolarmente utili per capire la traiettoria dell’economia USA, anche in relazione appunto al mercato del lavoro. Saranno dati caldi per i mercati, anche per quelli del Forex, per quanto difficilmente CHF riuscirà a chiudere il gap, anche in caso di lettura “molto positiva”, ovvero di un mercato del lavoro meno incandescente e dunque più adatto a eventuali tagli.
Tutto questo in un momento altrimenti relativamente fiacco in termini di dati macro che potrebbero avere un impatto sulle principali valute. Oggi a parlare è il Franco Svizzero, in una lingua che non piace né ai long su CHF, né a chi pensa ai bei tempi andati di una Banca Nazionale Svizzera contro tutto e tutti per la stabilità della sua valuta. Persone che però dovranno fare i conti con una contrazione in verità assai modesta di quella che rimane una valuta pregiata, pregiatissima, e che potrebbe tornare a dire la sua in uno scenario di sconquasso geopolitico.