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SVP, la crisi del ciclo del debito è dietro l’angolo

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Secondo il fondatore di Strategic Value Partners, Victor Khosla, ci troviamo in un ciclo del debito che sta creando difficoltà per molte società che si trovano con un carico di debito troppo elevato o problemi di rifinanziamento. Questa situazione è destinata a durare per un po’ di tempo, poiché i tassi di interesse sono aumentati notevolmente, cambiando radicalmente l’ambiente economico e finanziario.

Khosla ha sottolineato che questo è il primo ciclo degli ultimi 30 anni in cui “le banche centrali non sono amiche degli investitori” e con tassi più alti che si protrarranno a lungo. La crisi del debito, in cui molte società in difficoltà falliscono, non è solo dietro l’angolo, ma in parte già presente.

La combinazione di troppi debiti e tassi di interessi alti potrebbe essere esplosiva.

Ciclo del debito

Il ciclo del debito è un fenomeno economico in cui le persone e le imprese si indebitano per finanziare le proprie spese correnti e future. Inizialmente, l’indebitamento può sembrare una soluzione temporanea ai problemi finanziari, ma può diventare un circolo vizioso in cui il debito accumulato genera interessi e spese di gestione che, a loro volta, richiedono ulteriori prestiti per essere pagati.

Ad esempio, una persona può avere una carta di credito con un saldo elevato, che paga solo il minimo ogni mese. In questo caso, l’interesse accumulato sul saldo non pagato aumenta il debito complessivo e rende più difficile pagare la carta di credito il mese successivo. Ciò può portare la persona a chiedere un altro prestito o ad utilizzare un’altra carta di credito per pagare il saldo della prima carta, ma questo comporta ulteriori spese di interesse e gestione.

Il ciclo del debito può portare a una crescente dipendenza dai prestiti e a un’instabilità finanziaria a lungo termine, con un aumento del rischio di default sui debiti. Per evitare il ciclo del debito, è importante gestire le finanze in modo responsabile, mantenere un bilancio equilibrato tra entrate e uscite, e cercare di evitare di indebitarsi per finanziare acquisti non essenziali.

La recente crisi del settore bancario ha contribuito a peggiorare la situazione.

Il problema per le aziende

Un segnale comune di difficoltà aziendali è rappresentato dal prezzo scontato a cui vengono scambiate le obbligazioni. Secondo Khosla, circa il 23% delle obbligazioni a rischio emesse a livello globale è scambiata sotto l’80 centesimi per dollaro, una percentuale vicina a quella riscontrata nei cicli di difficoltà precedenti come durante la crisi del COVID del 2020.

Recenti turbolenze nel settore bancario statunitense ed europeo hanno stretto le condizioni di finanziamento e aumentato i rischi di recessione. Malgrado l’approccio più cauto adottato dalle principali banche centrali, è probabile che gli aumenti dei tassi di interesse continuino a causa dell’inflazione persistente.

Khosla ha affermato che la mentalità dell’approccio a questo ciclo è quella di un periodo di alcuni anni di difficoltà seguito da un periodo altrettanto lungo di ripresa, e non di una rapida alternanza di mesi di difficoltà e mesi di ripresa come nel caso del COVID. Inoltre, ha sottolineato che le recenti turbolenze di mercato hanno messo in luce le fragilità del settore bancario.

Un indice compilato dallo studio legale Weil Gotshal & Manges ha mostrato che i livelli di difficoltà aziendali in Gran Bretagna hanno raggiunto i massimi dal giugno 2020. Le più strette condizioni di credito imposte dalle banche significano che le aziende con pesanti debiti e utili in calo avranno probabilmente difficoltà a rifinanziare il loro debito.

In particolare, le imprese del settore industriale, che lottano per far fronte ai maggiori costi dei materiali grezzi e della manodopera, e le attività sensibili ai tassi di interesse come l’immobiliare, saranno sotto pressione, ha detto Khosla. Secondo lui, la politica monetaria delle banche centrali ha creato un’era di denaro facile, ma ora c’è un periodo di indigestione mentre si torna alla normalità.

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