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Il Canada taglia, il resto del mondo Forex aspetta notizie dai fronti

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Sarà una settimana relativamente priva di grandi eventi per chi opera sulle principali valute del mercato del Forex. Dopo una settimana particolare per il dollaro USA, all’interno di movimenti di mercato dettati dalla contingenza di notizie più politiche che economiche, ci sarà poco da preparare in vista dei prossimi giorni. Mancheranno pertanto eventi, soprattutto dal lato di Washington, per un’ultima settimana di luglio che sarà in larga parte priva di grandi eventi, in particolare tra quelli che arrivano dai dati macro e dalle banche centrali.

Unico appuntamento di una certa rilevanza sarà la decisione che arriverà dalla banca centrale canadese, mercoledì alle 15:45 ora italiana, sui tassi di interesse di riferimento. I mercati hanno già prezzato 25 punti base di tagli, con i tassi di riferimento che in Canada dovrebbero essere portati dal 4,75% al 4,50%. Per il resto, ci sarà il meeting dell’Eurogruppo, l’intervento a microfoni aperti di Lane e poco altro, fatte salve le solite e cicliche apparizioni pubbliche dei membri del FOMC.

Si decide solo in Canada, per una settimana priva di scossoni, almeno in teoria

Priva di scossoni almeno in termini di eventi attesi. Lunedì la Cina stabilirà i tassi prime, che dovrebbero rimanere invariati e che avranno limitato impatto sull’andamento di uno yuan relativamente in difficoltà da inizio anno, nonostante la volontà da parte di Xi Jinping di farne anche uno strumento di lotta politica tanto n patria quanto sullo scacchiere globale.

Lunedì e martedì saranno occupati da incontri dell’Eurogruppo dal quale però non ci aspettano grosse novità almeno sul fronte finanziario e monetario, fatta eccezione per la comparsa in pubblico e a corredi di Lane. Gli incontri procederanno poi fino a giovedì.

Il giorno forse più interessante per chi aspetta movimenti sulle piazze del Forex sarà mercoledì: alle 15.45 ora italiana la banca centrale canadese sarà chiamata a decidere sui stassi, per una decisione che appare però come più che telefonata. Dovrebbero esserci gli attesi tagli per 25 punti base e a muovere i mercati saranno, più della decisione del caso, le dichiarazioni a corredo della decisione. Dichiarazioni che – questo è quanto sperano i mercati – forniranno indicazioni sulle prossime decisioni di politica monetaria, per quanto anche dalle parti di Ottawa tornerà il mantra delle decisioni data driven, ovvero condizionate dai dati che arriveranno man mano da inflazione e da mercato del lavoro.

Christine Lagarde parla giovedì

Giovedì sarà anche il giorno in cui si attenderà l’apparizione pubblica di Christine Lagarde, governatrice della Banca Centrale Europea. Anche qui però sarà difficile attendersi di più per quanto riguarda le prossime mosse di politica monetaria. Christine Lagarde ha già parlato – tanto – nelle scorse settimane e ha indicato una certa prudenza, abbinata ad un ottimismo per il ritorno dell’inflazione più vicina al target del 2% già per il 2025.

Tutto il resto dei movimenti arriveranno con ogni probabilità da eventi per ora non prevedibili: dalle evoluzioni politiche negli USA (che nella prossima settimana potrebbero cambiare significativamente il quadro elettorale per novembre) fino a quelle di natura più schiettamente geopolitica.

Sotto osservazione anche la situazione in medio oriente: sarebbero partite poche ore fa le risposte da parte di Israele al lancio di missili degli Houti, per una situazione che sembrava essersi relativamente calmata invece a Gaza, con la segnalazione da parte degli USA di un potenziale accordo per il cessate il fuoco. Situazione in evoluzione che andrà seguita anche per le possibili ripercussioni su oro e principali valute.

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