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The Bear Cave pubblica uno short seller report su Airbnb

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Airbnb, colosso delle prenotazioni online per le case vacanza, è la protagonista del nuovo short seller report di The Bear Cave. Uno “short seller report”, per i meno familiari con la materia, è una pubblicazione che spiega al pubblico perché un investitore stia vendendo allo scoperto le azioni di una società. Solitamente questi report colpiscono società accusate di truffare gli investitori, manipolare i dati di bilancio o millantare tecnologie che non possiedono realmente. Di recente, un famoso short seller report ha colpito il gruppo Adani -uno dei più grandi gruppi industriali indiani-, accusandolo di aver manipolato bilanci e dati finanziari.

Nel caso di Airbnb, invece, si tratta di motivazioni distinte: soprattutto legate al modello di business e alla capacità di portarlo avanti nel corso del tempo. L’azienda starebbe, secondo The Bear Cave, affrontando una crescente concorrenza da parte dei suoi stessi host. Sempre di più, questi accettano prenotazioni tramite il proprio sito web o tramite piattaforme esterne che presentano prezzi migliori rispetto a quelli di Airbnb. Questo sarebbe sufficiente per erodere, nel corso del tempo, le quote di mercato e la capacità competitiva dell’azienda.

The Bear Cave è una delle newsletter finanziarie più rispettate a Wall Street

Le motivazioni di The Bear Cave

Lo short seller report inizia sottolineando che il modello di business di Airbnb si basa sulla riscossione di una commissione del 14% sui pagamenti ricevuti dai clienti, oltre a una fee del 3% sui pagamenti incassati dai proprietari di casa. Nel corso del tempo, però, l’azienda ha svoltato il suo business: cominciò come piattaforma per chi voleva mettere a disposizione una stanza per qualche giorno, ma ogni giorno di più diventa un marketplace di professionisti che si dedicano esclusivamente a questo.

Questi host organizzati come piccoli e medi imprenditori si stanno organizzando sempre di più per disintermediare il proprio business e fare in modo che i clienti prenotino direttamente attraverso i loro canali. Ormai i prezzi che si incontrano su Airbnb sono totalmente paragonabili a quelli di un hotel, salvo che una persona non riesca a ottenere il famoso “sconto per pernottamento mensile”. Una mancanza di convenienza dovuta in primo luogo alle provvigioni elevate che la piattaforma trattiene.

I proprietari di casa che si occupano a tempo pieno di affitti brevi, di conseguenza, si stanno organizzando. Secondo i dati più attendibili a disposizione, questi sono solo l’1% dei proprietari di casa ma rappresentano il 23% delle case in affitto su Airbnb e il 35% dei ricavi totali. Questa proporzione è anche in aumento nel corso del tempo.

I clienti sono sempre più consapevoli che prenotare con un intermediario voglia dire pagare di più

Su The Bear Cave

The Bear Cave è un’organizzazione di ricerca e analisi finanziaria che si concentra sullo scoprire eventuali problemi e rischi nelle società quotate in borsa. Il nome deriva dall’espressione “bear market”, che si riferisce a un mercato in calo o pessimista. Il fondatore è Edwin Dorsey, volto noto di Twitter, che ha lanciato questo famoso brand sui social media e in una newsletter molto conosciuta. Questa newsletter ha il solo fine di mettere in evidenza i problemi sistematici di alcune imprese, specificando perché le loro azioni andrebbero vendute.

Nel corso del 2021, ad esempio, questa newsletter ha avuto per oggetto 18 diverse aziende e si è dimostrata aver ragione su tutte quante tranne due. Casi eclatanti sono quelli di AgEagle Aerial Systems e CuriostityStream, che da quel momento del loro short seller report hanno perso rispettivamente l’88,9% e il 70,8%. Con una comprovata capacità di evidenziare i casi di società sopravvalutate, The Bear Cave è diventata una delle newsletter più rispettate di Wall Street. Questa volta, però, l’oggetto è un’azienda molto più grande rispetto ai bersagli tipici di The Bear Cave e la posta in gioco è più alta che mai.

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