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Treni e ferrovie: ecco cosa viene finanziato di più con i soldi racconti dai bond sostenibili dei governi

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Quando si parla di green bonds e obbligazioni sostenibili, si parla di uno dei più grandi trend che il mercato obbligazionario abbia conosciuto nel corso di questo millennio. Lo scorso anno si sono battuti tutti i record legati al volume di emissioni, con oltre 50 paesi del mondo -oltre a centinaia di aziende private- che hanno già emesso bond di questo genere. Attualmente, il controvalore di tutti i bond governativi legati alla sostenibilità supera i €500 miliardi. Spesso, però, ci si chiede quale sia la destinazione finale di questi fondi. I prospetti tendono a essere molto vaghi, i controllo molto pochi e i provvedimenti contro chi usa i proventi per uno scopo diverso da quello dichiarato sono altrettanto inconsistenti.

Questo è un tema piuttosto importante, considerando che milioni di investitori grandi e piccoli si fidano dei green bonds per avere un impatto positivo con i loro capitali. Lo dimostra anche il fatto che, a parità di altre condizioni, i green bonds tendano ad avere un rendimento più basso e una valutazione più alta. I mercati sono disposti ad accettare un ritorno inferiore pur di avere un impatto positivo: ma questi strumenti sono in grado di garantirlo? Una nuova ricerca di Barclays ha investigato proprio questo tema, andando ad aggregare i dati sull’utilizzo dei fondi ottenuti dalla vendita di green bonds governativi. Per chi si aspetterebbe di trovare l’energia rinnovabile al primo posto, ci sono delle interessanti sorprese.

L’Italia è il quarto paese al mondo per volume di emissioni di bond sostenibili governativi

I dati della nuova ricerca di Barclays

Secondo una nuova ricerca pubblicata da Barclays, la categoria di investimenti che viene maggiormente finanziata con i proventi della vendita di obbligazioni sostenibili sono i trasporti. I treni e le ferrovie, in particolare, sono di gran lunga la scelta più popolare per l’impiego dei fondi: circa il 60% di tutti i bond sostenibili governativi vengono utilizzati per questo tipo di infrastrutture. In alcuni casi, come Israele, Spagna, Danimarca e Belgio, la percentuale della raccolta che viene utilizzata per le infrastrutture ferroviarie va addirittura dal 90% al 100%. Subito dopo si collocano gli investimenti in infrastrutture idriche, e solo al quinto posto si colloca l’energia rinnovabile. A questa viene effettivamente destinato meno del 10% del capitale totale raccolto.

Malgrado l’Unione Europea sia stata la prima area ad adottare un framework per i bond sostenibili, ci sono tantissime iniziative che possono essere finanziate con questo tipo di obbligazioni. A ciò si sommano anche le iniziative dei singoli paesi, oltre alle varie differenze intorno al mondo. In molti casi le normative permettono di finanziare qualunque investimento, paradossalmente anche nelle infrastrutture per i combustibili fossili, utilizzando i proventi della vendita di green bonds. Sono pochissimi i paesi che hanno un elenco di categorie sulle quali non è possibile investire la raccolta di questo tipo di obbligazioni; anche laddove ci sono dei paletti, spesso non è chiaro chi debba controllare come vengono usati i fondi o cosa succeda in caso contrario.

Le ferrovie sono progetti sostenibili e al tempo stesso in grado di dare un grande aiuto al PIL

Treni e ferrovie di gran lunga i più finanziati

Le ferrovie hanno delle caratteristiche interessanti che le permettono di essere una buona fonte di impieghi per i capitali dei green bonds governativi. Tanto per cominciare, sono una forma di trasporto sostenibile che aiuta a ridurre l’inquinamento prodotto dalle auto a motore termico, l’inquinamento acustico e a migliorare la qualità dell’aria. Circa il 20% dei report sull’utilizzo dei capitali dei bond sostenibili governativi, rivela Barclays, contengono la dicitura “chilometri di ferrovie installate“. Subito dopo “emissioni evitate”, questa è la seconda dicitura più ricorrente. In molti casi le ferrovie sono un business pubblico e non profittevole, per il quale i governi avrebbero comunque bisogno di emettere obbligazioni; utilizzare dei green bonds al posto di quelli classici aiuta a contenere gli interessi su una porzione del debito che in molti casi non si sarebbe comunque potuta evitare.

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