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Turchia, l’inflazione cresce al 70% ad aprile: è il salto più grande da novembre 2022

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L’inflazione turca rimane un grande problema per la stabilità dell’economia locale, una delle più grandi dell’Europa geografica. I dati di aprile rivelano che il costo della vita è aumentato del 70% su base annua, segnando dunque un aumento del 3,18% rispetto ai dati di marzo. A riportarlo è direttamente l’istituto di statistica turco nei dati ufficiali, mostrando come la cura di Erdogan per l’inflazione stia faticando a funzionare. Nel corso degli ultimi mesi si era riscontrato un miglioramento del quadro economico che aveva addirittura portato alcuni analisti a parlare della possibilità di un taglio ai tassi, una possibilità che però dopo i dati di aprile risulta piuttosto remota.

Attualmente i tassi d’interesse della banca centrale turca sono fissi al 50% annuo, una cifra fuori dai parametri per qualunque economia sviluppata. L’economia turca in questo momento si trova quarta al mondo per tasso d’inflazione dopo Zimbabwe, Argentina e Sudan -quinta se si considera il Venezuela, che non viene più incluso nelle classifiche della Banca Mondiale-. La differenza è che la Turchia è un’economia di grandi dimensioni, con un forte settore manifatturiero e soprattutto un paese centrale nella diplomazia tra le democrazie Occidentali e il blocco dei BRICS.

Il tasso d’inflazione turco continua a essere tra i più alti al mondo

Dati comunque migliori delle attese

Il tasso d’inflazione turco, attestandosi al 69,8%, ha leggermente battuto le attese degli analisti del 70,3%. Ci sono persino degli analisti che hanno definito “incoraggiante” la rilevazione di aprile, tra cui Liam Peach di Capital Economics. Insieme ad alcuni altri grandi analisti istituzionali, Capital Economics si attende che la politica monetaria turca di oggi sia sufficiente a far sì che la situazione del paese vada migliorando e che ci sia un calo dell’inflazione nella seconda metà dell’anno. La previsione comune è che l’inflazione possa iniziare a scendere, ma in un modo ancora troppo lento rispetto a quanto sarebbe necessario per far rientrare l’economia turca all’interno di parametri sostenibili.

Per quanto riguarda le categorie che fanno parte del paniere dell’inflazione, i rincari maggiori sono quelli che si sono avuti sulla formazione scolastica (+103%), seguiti dal comparto formato da hotel, ristoranti e caffetterie (+95.82%). Il Ministro delle Finanze, Mehmet Simsek, ha commentato positivamente i dati di aprile e si dice ottimista per quanto riguarda il resto dell’anno: la previsione del ministero è che l’inflazione tocchi il suo punto più alto a maggio, e che da giugno in poi cominci a scendere in maniera graduale.

Andamento del tasso d’inflazione in Turchia

Ancora sfide per l’economia turca

Per quanto il ministro delle Finanze e alcuni analisti si dicano ottimisti riguardo al calo dell’inflazione nel secondo semestre dell’anno, ci sono dei segnali evidenti del fatto che l’economia stia ancora attraversando una fase difficile. Il primo di questi segnali è che l’aumento dell’inflazione ad aprile 2024 sia stato il più marcato da novembre 2022 a questa parte. Inoltre è importante notare che l’inflazione sta migliorando soprattutto per via di un calo delle importazioni e dell’attività dei consumatori, dovuta proprio al fatto che il valore della lira turca è crollato sui mercati Forex e che la pressione inflattiva rimane ancora forte nel settore dei servizi. Di conseguenza, per poter realmente parlare di un miglioramento del quadro economico turco bisognerà aspettare i dati dei prossimi mesi.

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