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UE: accordo su stazioni di servizio per EV e biocombustibili
Martedì 28 marzo, l’Unione Europea ha annunciato di aver raggiunto un accordo provvisorio sulla distribuzione di stazioni di servizio per veicoli che utilizzano elettricità e carburanti alternativi CO2-neutrali, nel suo tentativo di cercare di ridurre l’impronta di carbonio del settore dei trasporti nel continente.
Attualmente, la presidenza del partenariato politico ed economico è detenuta dalla Svezia. Qui, infatti, il ministro svedese per l’infrastruttura e l’edilizia abitativa, Andreas Carlson, in una dichiarazione dell’Unione ha affermato che questo accordo invierà un segnale chiaro ai cittadini e ad altre parti interessate che verranno installate infrastrutture di ricarica e stazioni di rifornimento di carburanti alternativi, come l’idrogeno, in tutta l’UE.
L’infrastruttura di ricarica renderà i veicoli a zero emissioni più accessibili nell’Unione
Quello che è stato definito un accordo politico provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento Europeo ha l’obiettivo di rassicurare i cittadini dell’Unione, in quanto non avranno più motivi di preoccuparsi per la ricerca di stazioni di ricarica e di rifornimento per le loro auto elettriche o a celle a combustibile, ha aggiunto il ministro.
Carlson ha, inoltre, sottolineato che l’obiettivo dell’intesa è quello di rendere più disponibili capacità di ricarica nelle strade delle aree urbane, così come lungo le autostrade.
In particolare, i negoziati tra il Parlamento Europeo e gli Stati membri hanno portato a un accordo per installare stazioni di ricarica per le auto elettriche ogni 60 chilometri e per i camion ogni 120 chilometri entro il 2028 e stazioni di rifornimento di idrogeno ogni 200 chilometri entro il 2031.
La mancanza di infrastrutture di ricarica, infatti, è vista come uno dei principali fattori che frenano la transizione verso trasporti a zero emissioni, con i conducenti che lamentano una scarsa autonomia.
Le nuove regole, dunque, garantiranno che guidare e ricaricare una nuova generazione di auto sia semplice e conveniente come farlo con un veicolo che dipende dalla benzina. Il responsabile dei negoziati, Ismail Ertug, ha infatti dichiarato che è necessario decarbonizzare il settore dei trasporti, che è ancora responsabile della maggior parte delle emissioni.
L’Unione Europea mira anche a garantire che il 90% dei veicoli pesanti sia a zero emissioni entro il 2040. Con questo accordo, si sta dando un segnale forte per la riduzione delle emissioni di gas serra causate dal traffico stradale e un incentivo per lo sviluppo di tecnologie più pulite e sostenibili.
I ministri dell’energia dell’UE daranno il via libera finale più tardi martedì per porre fine alla disputa sul divieto di vendita di veicoli che emettono diossido di carbonio dal 2035, dopo che la Germania ha ottenuto l’approvazione dell’eccezione per le auto che utilizzano carburanti elettrici.
La tanto attesa approvazione finale del divieto di vendere auto ad emissioni di CO2
I ministri dell’energia dei Paesi dell’Unione Europea sono pronti ad approvare nella giornata di martedì la legge dell’intesa che vieterà la vendita di nuovi veicoli a combustione interna che emettono anidride carbonica entro il 2035.
Dopo che la Germania ha ottenuto l’approvazione di un’eccezione per le auto che utilizzano i cosiddetti e-fuels, ovvero carburanti sintetici ecologici, la maggior parte dei Paesi membri dell’UE dovrebbe appoggiare la legge, che richiederà che tutte le nuove auto in vendita non emettano diossido di carbonio entro il 2035 e abbiano una riduzione del 55% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021. Ci si aspetta, tuttavia, che l’Italia e la Polonia si oppongano, mentre la Romania e ls Bulgaria dovrebbero astenersi.
La normativa rappresenta un passo importante per raggiungere l’obiettivo dell’UE di avere emissioni nette zero entro il 2050. La Commissione Europea ha sottolineato che, poiché la vita media delle auto nuove è di circa una quindicina di anni, le nuove vendite di veicoli che emettono anidride carbonica devono finire entro il 2035.
I sostenitori degli e-fuels includono Porsche e Mazda, che vedono in essi un’alternativa interessante alle auto elettriche. Altri produttori di automobili, come Volkswagen, Mercedes-Benz e Ford, stanno investendo in veicoli elettrici a batteria per decarbonizzare il settore dei trasporti e hanno esortato i Paesi membri dell’UE a non fare marcia indietro sul divieto del 2035.
La produzione di e-fuels, tuttavia, non è ancora attuabile su scala industriale. I biocarburanti vengono prodotti sintetizzando le emissioni di anidride carbonica catturate e l’idrogeno prodotto mediante energia elettrica priva di CO2. Essi sono considerati carbon neutral perché le emissioni di CO2 rilasciate quando il carburante viene bruciato sono bilanciate dal diossido di carbonio rimosso dall’atmosfera per produrre lo stesso carburante.
Il trasporto rappresenta quasi un quarto delle emissioni di CO2 dell’UE, quindi la nuova legge vuole ridurre l’impatto ambientale della mobilità. La decisione dei ministri dell’energia dell’UE potrebbe anche includere l’estensione di un obiettivo volontario di ridurre del 15% l’uso del gas per 12 mesi per prepararsi all’inverno successivo con la scarsità di gas russo.