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UE, c’è l’accordo sulle tre cariche più importanti: von der Leyen verso il bis, insieme a Costa e Kallas

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I tre partiti che hanno ottenuto più seggi nelle ultime elezioni europee hanno trovato un accordo su come spartire le tre cariche principali dell’Unione Europea. In base a quanto emerso fino a questo momento, Ursula von der Leyen sarebbe destinata a mantenere la carica come Presidente della Commissione Europea. Le altre due cariche importanti sono l’alto rappresentante dell’Unione Europea e il Presidente del Consiglio europeo, che andrebbero rispettivamente alla premier della Lituania, Kaja Kallas, e all’ex presidente portoghese Antonio Costa. Rimane invece esclusa dalle cariche principali Giorgia Meloni, malgrado l’UE le riconosca una grande vittoria elettorale che ha portato con sé un cambio di equilibri all’interno del parlamento europeo.

Queste cariche non sono ancora state formalizzate, ma sarebbero semplicemente il frutto di un incontro privato tra i tre partiti principali del parlamento UE. A parlarne con la stampa sono state tre fonti che hanno preferito rimanere anonime, per via della segretezza dell’accordo. Malgrado un cambiamento importante della composizione del parlamento europeo, sembra comunque che a scegliere le tre cariche principali siano stati gli stessi attori politici -tra cui Macron, che tra poco affronterà le elezioni in Francia– che ricoprivano i ruoli di spicco del precedente emiciclo a Bruxelles.

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Von der Leyen verso il secondo mandato

Ursula von der Leyen rimarrà per altri 5 anni alla presidenza della Commissione Europea, che si occupa di proporre nuove legislazioni, misure sul commercio con l’estero e iniziative economiche. Questa è considerata la carica più importante a livello europeo e la von der Leyen è stata supportata soprattutto da Scholz e da Macron. Il presidente del consiglio europeo sarà invece Antonio Costa: il ruolo di questa carica è stabilire quali siano le priorità nell’agenda politica europea, gli argomenti all’ordine del giorno nelle discussioni politiche e le criticità che i regolatori devono affrontare. Il supporto a queste cariche è arrivato soprattutto dai presidenti di Francia, Germania, Grecia, Olanda e Polonia.

Alla fine è stata scelta Kaja Kallas come alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, l’equivalente del Ministro degli Esteri a livello europeo. Questa è una scelta simbolica e molto forte, perché Kallas è finita nelle liste di proscrizione di Vladimir Putin ed è considerata la principale oppositrice politica della Russia in Europa. Questa sembra essere una decisione di forte supporto all’Ucraina e al tempo stesso un’ennesima rottura nei rapporti tra Bruxelles e Mosca.

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Critici Orban e Meloni

Il primo premier europeo a criticare le scelte sulle cariche è stato Viktor Orban, secondo il quale il trio di candidati scelti non è rappresentativo di tutta l’Unione Europea, ma soltanto dei paesi “liberali di sinistra”. Invece Giorgia Meloni sembra intenzionata a collaborare con le scelte europee, ma al tempo stesso ha dichiarato che a suo modo di vedere non è stato tenuto in considerazione il risultato delle elezioni. Il partito ECR guidato dalla premier italiana è parte della coalizione di governo in Europa, ma sembra che il suo interesse non siano le cariche. Secondo quanto è stato riportato alla stampa, Meloni preferirebbe avere un peso maggiore nelle decisioni economiche e industriali e sarebbe stata disposta a rinunciare a trattare sulle cariche in cambio di una maggiore leva politica nelle trattative europee.

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