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UE intenzionata a introdurre sanzioni più dure per l’Iran dopo l’attacco a Israele
Ieri pomeriggio i leader europei hanno deliberato sulla loro intenzione di introdurre delle sanzioni più dure sull’Iran, tentando di punire economicamente l’attacco avvenuto nella notte di sabato con droni e missili che hanno invaso lo spazio aereo israeliano. I capi di Stato di tutto il mondo continuano a cercare delle soluzioni per arginare il rischio di un conflitto più allargato in Medio Oriente. Anche se è molto difficile che le sanzioni europee possano effettivamente cambiare i piani israeliani o quelli iraniani, il nuovo pacchetto di misure avrà degli effetti tangibili sull’economia. In primo luogo potrebbe sbilanciare ancora di più il mercato del petrolio, ma anche altre filiere legate alle materie prime.
Oltre a una posizione economica, è un forte posizione anche dal punto di vista geopolitico. Charles Michel, chiamato a essere presidente della riunione dei leader europei, ha parlato apertamente di voler “isolare l’Iran“. Questo potrebbe aumentare il rischio di una rappresaglia in Europa, un rischio che nei giorni scorsi si è già trasformato in misure di sicurezza aggiuntive. Dopo che Lufthansa ha sospeso i voli verso Teheran, sempre più compagnie aeree stanno valutando di fare la stessa cosa.
Posizioni diverse tra i leader europei
All’interno del summit sono emerse diverse sfumature di quello che i paesi europei vorrebbero fare per affrontare la situazione in Medio Oriente. Il cancelliere tedesco Scholz, ad esempio, ha commentato che la priorità è fare in modo che la situazione non si trasformi in un contrattacco israeliano che possa portare a un’escalation immediata del conflitto. La posizione italiana, invece, è che le sanzioni andrebbero introdotte sui fornitori delle armi che l’Iran ha utilizzato per il suo attacco anziché direttamente sul paese. Considerando che i flussi commerciali tra UE e Iran sono già piuttosto contenuti, introdurre delle sanzioni sull’export iraniano non significherebbe molto concretamente.
Il Belgio vorrebbe introdurre invece delle sanzioni direttamente sulle Guardie Rivoluzionarie iraniane, la milizia sotto diretto controllo del governo che si è incaricata dell’attacco contro Israele. L’idea non piace a Scholz, che ha bocciato la proposta. Si teme anche che delle sanzioni troppo dure possano finire per far aumentare ulteriormente il prezzo del petrolio, che rimane una questione delicata in Europa dopo tutti i tentativi fatti per arginare le importazioni dalla Russia. Attualmente il petrolio iraniano viene venduto soprattutto sui mercati asiatici, ma contribuisce all’equilibrio mondiale tra domanda e offerta che si riflette anche sui prezzi europei.
Pochi spazi rimasti per le sanzioni
Attualmente l’Unione Europea ha già introdotto sanzioni contro l’Iran per i suoi programmi di ricerca sulle armi di distruzione di massa, per le violazioni dei diritti umani e per il suo supporto alla Russia nell’invasione dell’Ucraina. Di conseguenza non rimangono molti spazi vuoti per introdurre nuove sanzioni, al punto che i ministri degli esteri europei non sono riusciti a stabilire nella riunione di oggi dei punti concreti su cui lavorare. La riunione sui dettagli operativi si terrà lunedì, insieme a rappresentanti degli Stati Uniti e altri alleati dell’UE. Francia e Germania sarebbero già al lavoro per capire se l’Unione Europea abbia un modo concreto di tentare di arginare le spedizioni di droni iraniani alla Russia, ma sembra difficile ottenere questo risultato sul piano pratico.