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Unilever, proprietaria di Cornetto, Magnum e Ben & Jerry’s, lascerà completamente il mercato del gelato

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Gli iconici gelati di Ben & Jerry’s abbandoneranno, molto probabilmente, il portafoglio di brand di Unilever. La società londinese ha già annunciato di voler eseguire uno spin-off del marchio, cioè staccarlo dal gruppo principale affinché possa operare come unità indipendente probabilmente anche quotata in Borsa. All’interno dello spin-off saranno inglobati anche gli altri prodotti che rappresentano la multinazionale nel mercato del gelato, come Magnum e Cornetto. Si tratta di un grande cambiamento nel mercato mondiale del gelato che potrebbe portare anche all’acquisizione di questi marchi da parte di un altro investitore, mentre Unilever ha già deciso di volersi concentrare su altri rami dove vede opportunità maggiori.

Secondo quanto affermato dal management, il primo problema di Ben & Jerry’s sarebbe la scarsa integrazione con gli altri prodotti di Unilever. La società si occupa principalmente di alimenti a lunga conservazione attraverso i marchi Calvé, Knorr e Hellmann’s, e di prodotti di igiene per la persona con marchi quali Dove e AXE. L’obiettivo sarebbe puntare su prodotti con un posizionamento superiore, in categorie più attraenti, che possano integrarsi all’interno della supply chain di Unilever con uno sforzo minore. Secondo il board, questa scelta permetterà sia a Unilever che al business legato al gelato di crescere meglio nel corso dei prossimi anni.

Nel 2023, il business del gelato ha rappresentato il 13% del fatturato di Unilever con ricavi complessivi di $8,6 miliardi

Questione di margini e di integrazioni

Stando ai dati formulati da Bloomberg, attualmente la divisione di Unilever che si occupa di gelato opera con margini intorno alla metà di quelli che la società ottiene con i prodotti per l’igiene personale. Inoltre è un mercato che vede sempre di più i consumatori spostarsi verso le gelaterie artigianali, in una transizione che vede i prodotti ultra-processati e più calorici perdere quota rispetto ad alternative percepite come più genuine e di maggior qualità. Anche nel mercato dei gelati confezionati, in ogni caso, la concorrenza di Häagen-Dazs e dei player regionali di ciascun mercato rende difficile posizionare Magnum o Ben & Jerry’s come dei marchi da preferire rispetto alle alternative.

Unilever aveva acquistato l’iconico marchio Ben & Jerry’s nel 2000, pagando $326 milioni. Aveva promesso un board indipendente e grande libertà di movimento al marchio, che però alla fine è stato sempre di più inglobato nelle operazioni del conglomerato. Ci sono stati anche attriti importanti tra Unilever e il management di Ben & Jerry’s, tra cui questioni politiche come la decisione di cedere il business israeliano a un distributore locale. In ogni caso Unilever fa sapere anche che il gruppo non vuole avere a che fare con una supply chain molto diversa da quella che utilizza di solito, cioè quella dei prodotti surgelati che hanno bisogno di un perfetto ciclo del freddo e di una logistica complessa.

Malgrado il Cornetto sia iconico in Italia, all’estero Ben & Jerry’s è notevolmente superiore in termini di vendite

Segni di cambiamenti più grandi

Il vero cambio presso Unilever è iniziato nel 2022, quando il fondo di activist investing guidato da Nelson Peltz ha ottenuto un posto nel board dei direttori. Peltz ha favorito il cambio di amministratore delegato a favore dell’attuale CEO Hein Schumacher, che ha promesso un piano per riportare in auge il tasso di crescita del gruppo. Lo spin-off dell’unità legata al gelato è una delle mosse su cui l’azienda sta lavorando e dovrebbe essere completato nel 2025. La società ha anche lanciato un “piano produttività” che dovrebbe portare al licenziamento di 7.500 posti di lavoro, prevalentemente nei suoi uffici, con l’obiettivo di snellire la struttura dei costi. Il piano sembra molto simile a quello di McDonald’s dello scorso anno, con una revisione della produttività delle varie posizioni in azienda per eliminare i posti di lavoro a basso valore aggiunto per il business.

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