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USA, controlli a tappeto su latte e formaggi dopo il boom di influenza aviaria nelle mandrie del paese
L’avanzata dell’influenza aviaria negli Stati Uniti continua, ed è una situazione che diventa via via più difficile da mantenere sotto controllo. Dopo il primo caso di contagio umano, sono iniziati i test a tappeto sulle mandrie statunitensi e i risultati non sono stati incoraggianti. Attualmente si contano oltre 120 mandrie contagiate in 12 Stati, ma la situazione sembra essere in continua evoluzione e portare a nuove scoperte di giorno in giorno. Questo è sicuramente un tema da tenere sotto controllo nel mercato delle materie prime agricole. L’ultima novità è che il Ministero dell’Agricoltura ha ordinato di estendere i test a tappeto anche sui prodotti lattiero-caseari, che potrebbero manifestare tracce del virus.
Teoricamente il processo di pasteurizzazione del latte dovrebbe far sì che ogni microbo o virus pericoloso per l’uomo venga neutralizzato prima del consumo umano, ma nel concreto le cose possono andare diversamente. Un singolo problema nel processo di pasteurizzazione, come un macchinario malfunzionante, rischia di estendere il contagio ai consumatori e da questi ad altre persone. Il rischio è alto e sono passati ormai due mesi da quando ci sono state le prime avvisaglie del problema. La speranza è che gli Stati Uniti non stiano reagendo troppo tardi a una situazione che avrebbe potuto essere controllata per tempo con un intervento più deciso.
Nuovo programma di test sui prodotti lattiero-caseari
Secondo il Ministro dell’Agricoltura, il rischio concreto di avere un’epidemia tra umani rimane basso. Al tempo stesso non è zero, e ci sono già stati casi di lavoratori a contatto con le mandrie che sono stati contagiati. Il nuovo programma di test riguarderà 155 prodotti e sarà condotto direttamente dalla FDA, nella speranza che le cose funzionino a dovere. Per il momento sono già stati condotti 297 test, alcuni dei quali hanno rilevato tracce del virus, ma in tutti i casi è stato dimostrato che il virus era stato neutralizzato con la pasteurizzazione e che non avrebbe causato problemi ai consumatori.
Ci sono stati per ora 690 casi di contagio o sospetto contagio tra persone che sono state a contatto con animali infetti, con 51 persone che hanno manifestato sintomi. Per il momento sembra che nessuno abbia esteso il contagio ad altri esseri umani, ma il problema rimangono le mutazioni che possono verificarsi nel corso dei mesi. Di certo nessuno vuole attendere che arrivi una variante in grado di passare dai lavoratori al resto del mondo, per cui il programma di test è molto importante. Per il momento i sintomi riscontrati sono stati moderati, con appena qualche caso di congiuntivite e sintomi influenzali.
Sradicare il problema senza vaccino
Secondo la FDA e il Ministero dell’Agricoltura, sviluppare un vaccino per le mandrie che le renda immuni dal contrarre l’influenza aviaria richiederebbe troppo tempo. Anche se a lungo termine rimane una strada che le istituzioni statunitensi sperano di poter perseguire, per il momento l’obiettivo è quello di eradicare il virus senza un vaccino. Questo potrebbe richiedere misure di contenimento del bestiame e abbattimenti forzati, ma è l’unica speranza per riportare la situazione sotto controllo in tempi brevi. Questo non è il primo caso della storia in cui l’influenza aviaria si trasmette dagli uccelli ai bovini, e i rischi per i lavoratori del settore non possono essere sottovalutati. La risposta statunitense è stata blanda fino a questo momento, ma le decisioni di oggi sembrano puntare verso un aumento delle azioni concrete verso la risoluzione del problema.