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USA e auto elettriche: è già fine della la luna di miele?
I dati recentemente diffusi e che si aspettano un record per le vendite di auto elettriche negli USA per il 2023 non devono trarre in inganno. Nonostante infatti, dice The Economist, un network di ricarica in forte crescita e sempre più modelli tra i quali scegliere, sono meno gli americani che si dicono disposti a valutare l’acquisto di un’auto elettrica. Si sarebbe passati infatti, secondo una recente statistica, a circa il 40% degli automobilisti che sarebbero potenzialmente interessati, in ritirata rispetto al dato dell’anno precedente.
Si tratta in realtà di un problema che potrebbe essere più diffuso a livello globale di quanto si potrebbe pensare: Cina e Europa sembrano aver già toccato il picco di vendite, per quanto il dato sia spurio anche a causa dei backlog maturati durante la fase pandemica. A parlare però ci sarebbero anche, come vedremo, gli inventori.
Dati difficili da interpretare, ma il cammino verso l’elettrificazione del parco auto potrebbe comunque rallentare
I dati sono di difficile interpretazione. Tra intenzioni di acquisto e acquisti concreti c’è sempre il proverbiale mare che c’è tra il dire e il fare, ma bisognerà pur fare di necessità virtù e capire cosa sta succedendo davvero sulle piazze USA e poi su quelle globali.
Nel terzo trimestre del 2023, i veicoli elettrici si sono attestati a circa l’8% delle vendite complessive negli Stati Uniti e per il 2023 ci si aspetta di superare quota 1 milione di veicoli venduti. Sono dati in crescita rispetto a quelli degli altri anni, almeno negli USA, che però segnalano più il ritardo importante degli Stati Uniti nel comparto, almeno in termini di acquisti, che un innamoramento che potrebbe rivelarsi duraturo.
Nel frattempo giganti come General Motors, per quanto siano intenzionati a proseguire in grosse campagne di investimento per la conversione degli impianti produttivi, hanno smesso di parlare degli ambiziosi obiettivi di vendite che fino a qualche mese fa raccontavano le magnifiche sorti e progressive del mondo EV.
Ultimo fattore di cui tenere conto: almeno una parte delle vendite negli USA è stata alimentata anche da importanti campagne di sconto organizzate da Tesla, che per molti erano già il segnale di qualche difficoltà nelle vendite.
Al quadro, inoltre, si aggiunge anche quanto sta avvenendo in termini di accesso al credito, sempre più difficile e sempre più costoso.
I prezzi sono ancora un problema
Secondo l’indagine condotta da The Economist, sarebbe il prezzo il maggiore ostacolo per un miglioramento del trend. Gli incentivi, inoltre, si applicano soltanto ai veicoli le cui componenti sono state realizzate negli Stati Uniti o che hanno comunque un contenuto ridotto di materie prime che arrivano da paesi invisi a Washington.
Una situazione, quella del prezzo, che non potrà essere risolta a stretto giro di posta, dato che incontra colli di bottiglia anche di carattere tecnologico.
Qualche problema anche sulla qualità e sulla reputazione del comparto
Complici piani di ritiro del passato, relativamente recenti, gli americani sembrerebbero essere scettici, almeno in parte, anche sulla qualità di suddetti veicoli. E secondo quanto diffuso da una recente ricerca di J.D. Power, tra i veicoli che hanno problemi minori, ben 7 su 10 sarebbero appunto veicoli elettrici.
Se l’intenzione, tutta politica, continuerà a essere quella di favorire la mobilità elettrica, ci sarà ancora molto da lavorare. The Economist parla di gatto che si morde la coda: impossibile accedere a veicoli economici, dominio di Tesla che vende veicoli con un buon premium e di fatto impossibilità per altri produttori di competere sul prezzo.
Un problema non da poco, dato che il tema ambientale era uno dei più importanti per l’amministrazione di Joe Biden.