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USA: i mercati aspettano i verbali del FOMC

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Martedì gli occhi dei mercati saranno puntati sul rilascio dei verbali dell’ultima riunione del FOMC, riunione che ha imposto ai tassi un altro stop, o in modo più appropriato una pausa. Nonostante i mercati ritengano esaurito il ciclo di politiche monetarie restrittive, ci saranno comunque dettagli interessanti, all’interno dei documenti, per chi opera sui mercati. Un appuntamento periodico che è un ottimo momento per comprendere le aspettative di chi muove la politica monetaria della più importante banca centrale del mondo e decisioni che non avranno solo impatti sul Forex, ma anche e soprattutto sul mercato azionario.

Per quanto i mercati siano, come loro solito, molto ottimisti sulla fine del ciclo restrittivo, Jerome Powell ha ripetuto più volte di essere pronto ad ulteriori spunti restrittivi nel caso in cui i dati economici siano buoni al punto tale da permettere un’ulteriore stretta senza il rischio che si rompa qualcosa. Un’ipotesi, questa, che i mercati vorrebbero evitare a tutti i costi, pur se dovesse essere garanzia di un ritorno al target di inflazione del 2%.

Martedì i verbali del FOMC

Cosa aspettarsi dai verbali del FOMC?

L’appuntamento è per martedì 21 novembre quando in Italia saranno le 20:00. A essere pubblicati saranno i verbali del FOMC, la riunione periodica dei membri di Federal Reserve che stabilisce le decisioni di politica monetaria e in particolare quelle sui tassi di interesse. La decisione è passata, o meglio, è stata una non decisione, ma questo non renderà meno interessanti i verbali, che includeranno una cronistoria di come si è arrivati alla decisione, nonché le opinioni dei diversi membri del FOMC. Avremo dunque una lettura per quanto possibile chiara delle intenzioni di Federal Reserve, per quanto questi verbali almeno nei precedenti appuntamenti non abbiano lasciato granché all’interpretazione.

Quanto si aspettano i mercati è quello che è diventato il ritornello di questa fase economica: siamo in piena zona restrittiva, quanto fatto fino a oggi sta funzionando, ma non è detto che ci torni in tempi rapidi al 2%. E per questo i membri del FOMC si diranno con riserva pronti a ulteriori rialzi, nel caso in cui ce ne fosse la necessità.

Niente di nuovo dunque rispetto ai precedenti verbali e niente di nuovo rispetto a quanto tutto l’arco dei membri del FOMC, dai più hawkish ai più dovish ha in realtà ripetuto in ogni dove nelle ultime settimane. Il contenuto andrà comunque letto con una certa attenzione, alla ricerca non di clamorose sorprese, ma di quelle informazioni tra le righe, con un autentico stuolo di giornalisti finanziari pronti a fare l’esegesi di questo o quel modo verbale, di questa o quella scelta lessicale.

Forse non un appuntamento con la storia, ma saranno comunque importanti

I dati sull’inflazione hanno aiutato: mercati posizionati verso tagli già nella prima metà del 2024

Per quanto l’evento sia certamente importante, va sottolineato come i mercati, con una punta di ottimismo, abbiano già prezzato tagli nella prima metà del 2024, tagli che con ogni probabilità però non saranno menzionati nei verbali. Non sarà questo però con ogni probabilità a modificare l’andamento dei mercati, ma piuttosto i ragionamenti che nasceranno dall’analisi dei verbali.

Difficile anche togliere dai mercati la convinzione di non essere alla fine di un ciclo restrittivo (e distruttivo) che dovrà per forza di cose essere invertito se dovesse arrivare un rallentamento importante dell’economia statunitense.

Intanto gli approfondimenti delle principali testate che parlano di soft landing sono ai massimi storici, cosa che non è stata sempre di buon auspicio in passato, senza che però questo possa diventare uno strumento di previsione del futuro.

Non ci resta che aspettare che se ne sappia di più dai verbali e dai successivi commenti dei membri del FOMC, che batteranno i tamburi di guerra e di danza da qui al prossimo incontro del FOMC.

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