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USD/CAD, dollaro canadese in rialzo dopo dati su inflazione

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Il dollaro canadese guadagna terreno rispetto al dollaro americano e alle altre principali valute internazionali, dopo la pubblicazione dei dati nazionali sul tasso di inflazione. Il dato sull’indice dei prezzi al consumo ha indicato una rilevazione inferiore alle attese, portando a un’iniezione di fiducia degli investitori. Nel frattempo, i dati americani sul mercato immobiliare non sono stati favorevoli alla battaglia della Fed contro l’inflazione: i prezzi delle case sono aumentati dello 0.7% nel corso dell’ultimo mese, secondo i dati pubblicati ieri dall’Office of Federal Housing. Questo porta l’aumento complessivo dei prezzi degli immobili negli States al 3.1% su base annua.

Per quanto riguarda il dollaro canadese, invece, la rincorsa è cominciata già nelle settimane scorse quando la Bank of Canada è tornata ad alzare i tassi di interesse dopo una pausa durata diversi mesi. I segnali sono tutti incoraggianti per la valuta canadese, da un tasso di inflazione contenuto fino ai dati sulla crescita economica che mostrano uno stato di salute ottimo per l’economia locale. Il dollaro canadese e il franco svizzero, fino a qui, sono state le due valute che hanno dimostrato più resilienza all’inflazione e più capacità di mantenersi forti contro le altre monete principali.

Il cambio USD/CAD si è mosso per tutta la giornata in direzione di un rafforzamento del dollaro canadese

Cala ancora l’inflazione in Canada

La pressione sui prezzi in Canada continua a scendere, senza che l’economia dia segni di cedimento. Il calo del tasso di inflazione si è dimostrato continuo in questi mesi, ed è stato confermato dai dati di ieri: gli analisti si attendevano una variazione del 3.9% dell’indice dei prezzi al consumo, in calo rispetto al 4.1% del mese precedente. Il dato attuale è stato ancora più basso, mostrando che l’inflazione canadese si attesta in questo momento al 3.7% annuo. Al pari della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, la Bank of Canada vorrebbe riportare il tasso di inflazione intorno al 2% annuo. Rispetto alle altre due, però, la banca centrale canadese è già decisamente più vicina al suo obiettivo.

Malgrado la pressione sui prezzi sia scesa in modo considerevole nel corso degli ultimi mesi, i tassi centrali in Canada non sono particolarmente alti. In questo momento si trovano al 4.75%, più bassi di quanto siano ad esempio negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Malgrado ciò e malgrado il calo del tasso di inflazione, i mercati stanno scontando la quasi certezza del fatto che arriveranno altri aumenti dei tassi centrali nel corso delle prossime riunioni sulla politica monetaria. Fino a qui, la Bank of Canada sembra essere uscita a bilanciare perfettamente la tenuta dell’economia con la missione di riportare l’inflazione entro i limiti desiderati.

Il grafico mostra l’andamento del tasso di inflazione annuo misurato in Canada

I mutui trainano l’inflazione canadese

Come sempre, è utile analizzare il paniere che forma il dato complessivo sull’inflazione per avere un’idea più chiara di come si stiano muovendo i prezzi. Il Canada inserisce, all’interno del paniere usato per calcolare l’indice dei prezzi al consumo, anche il costo dei mutui. Questo è un fattore controintuitivo: la banca centrale deve alzare i tassi per abbassare l’inflazione, ma facendolo porta inevitabilmente a un aumento dei prezzi dei mutui. Questi ultimi vanno a incidere sull’inflazione, rendendo parzialmente annullati gli effetti della politica monetaria. Per questo motivo, diversi analisti scorporano il prezzo dei mutui dai dati canadesi sul tasso di inflazione.

Se si scorpora questo dato dal paniere dei prezzi al consumo, il risultato è che attualmente il tasso di inflazione canadese si attesta al 2.5%. Già estremamente vicino al target della banca centrale del 2% e soprattutto in netto calo rispetto al 3.7% registrato ad aprile. Questo significa che già entro fine anno è molto probabile che il tasso effettivo di inflazione -scorporando il dato sui mutui- sia già al di sotto del 2% desiderato dalla Bank of Canada. Questa previsione diventa ancora più verosimile quando si considera che attualmente il mercato sconta un 50% di probabilità di un aumento dei tassi nella prossima riunione sulla politica monetaria e quasi il 100% di probabilità che questo aumento arrivi al più tardi entro settembre.

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