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Canada, nuovo rialzo dei tassi da parte della banca centrale

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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La banca centrale canadese ha confermato il rialzo dei tassi che gli analisti si aspettavano. I tassi aumentano di altri 25 punti base, raggiungendo il loro punto più alto da oltre 15 anni a questa parte. La pressione sui prezzi rimane alta e la banca centrale non sembra intenzionata a concedere spazio al rialzo dell’inflazione. E i mercati stanno già scontando la previsione che, il mese prossimo, la successiva riunione sulla politica monetaria porti a un altro rialzo dei tassi. Sembra che per le banche centrali il periodo di tassi in rialzo, soprattutto nelle economie sviluppate, farà difficoltà a terminare prima dell’estate.

Il dollaro canadese non ha subito grandi variazioni sul mercato Forex, dal momento che gli investitori stavano già scontando questa previsione. Il cambio tra dollaro americano e dollaro canadese rimane per il momento sull’1.34, esattamente in linea con la media delle ultime settimane. Detto questo, fino a pochi mesi fa gli investitori si aspettavano che i rialzi sarebbero finiti in primavera: l’inflazione continua a dimostrarsi resistente e ostinata, tanto in Europa quanto dall’altra parte dell’Atlantico.

presentazione della notizia sul rialzo dei tassi centrali in Canada
Il lieve aumento dell’inflazione ad aprile ha portato la banca centrale canadese a terminare il suo periodo di sospensione delle variazione dei tassi

Primo rialzo da gennaio a oggi

A differenza della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, la Bank of Canada aveva deciso di mantenere i tassi invariati tra gennaio e oggi. Un periodo definito come “di attesa”, cercando di elaborare i dati provenienti dall’economia per indirizzare le decisioni successive di politica monetaria. Ora, però, il direttivo ha deciso di intervenire e di alzare i tassi al loro massimo raggiunto da 22 anni a questa parte. Il tasso annualizzato praticato sui depositi sale al 4,75%, leggermente al di sopra del tasso di inflazione che nell’ultima rilevazione si è attestato al 4,40% annuo.

La Bank of Canada è già più vicina al suo obiettivo di inflazione annua del 2-3% rispetto a quanto lo siano la Fed e la BCE. In queste due altre economie, però, l’indice dei prezzi al consumo sta scendendo più rapidamente per via della politica monetaria restrittiva. In Canada, invece, il tasso di inflazione è passato dal 4,3% di marzo al 4,4% di aprile, segnando il primo aumento dopo oltre 10 mesi di calo. Il direttivo della Bank of Canada, nel suo comunicato stampa, fa notare che i tassi precedenti non sarebbero stati sufficienti a garantire il controllo della pressione sui prezzi. Nello stesso documento si legge che il Canada rischierebbe, senza aumenti dei tassi, di andare incontro a una spirale inflazionista che renderebbe irraggiungibile il target di inflazione al 2%.

grafico tasso di inflazione in Canada
Il grafico mostra l’andamento del tasso di inflazione in Canada

Si valuta il rischio di recessione in Canada

Il leader dell’opposizione canadese, Pierre Poilievre, ha criticato apertamente il Primo Ministro Trudeau per avere aumentato artificialmente l’inflazione con la sua politica di “spese folli” durante la pandemia. Sempre secondo Poilievre, il rischio sarebbe quello di spingere ora la banca centrale a dover scegliere tra il contenimento dell’inflazione e una crisi economica. Il Ministro delle Finanze, Chrystia Freeland, non concorda con questa visione: a suo avviso, la crescita economica canadese nel post-pandemia avrebbe ampiamente superato gli effetti dell’inflazione. Una crescita

Bisogna ricordare che una parte importante di questa crescita deriva dall’export di gas naturale liquefatto a prezzi estremamente alti verso l’Europa, nei due inverni scorsi, per via della crisi energetica e dell’invasione dell’Ucraina.

Per il momento sembra comunque che l’andamento dell’economia canadese sia più che buono. L’occupazione rimane molto alta, il mercato immobiliare si è dimostrato resiliente e non si sono verificate le stesse problematiche nel comparto bancario che si sono verificate negli Stati Uniti. Per questo motivo, considerando anche il tasso di inflazione già vicino al target della banca centrale, non sembra che il Canada sia realmente vicino a una recessione.

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