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USD, GBP, EUR: i dati macro condizionano il trading

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I dati che arrivano dall’economia continuano a mandare segnali a corrente alternata. La sterlina britannica sprinta sul dollaro dopo l’arrivo di dati piuttosto positivi dall’attività dei privati, livelli di attività che potrebbero rimandare, se dovessero essere confermati anche dai prossimi dati in arrivo, l’avvio dei tagli ai tassi di interesse da parte di Bank of England. Continua dunque una massima confusione sul mercato del Forex, che continua a essere indirizzato sul breve e sul medio periodo dai dati che, centellinati, arrivano dai più importanti fattori macro.

Una situazione che sta ponendo, nonostante anche i dati USA siano apprezzabili in termini di attività economica, diverse pressioni sul dollaro USA, con DXY che ha avviato un relativo debole segnale di ripresa soltanto all’arrivo, appunto, di dati riguardanti l’economia degli Stati Uniti. Anche questi sono dati positivi, anche se di minore importanza rispetto a quelli che vedremo domani, giovedì 25 gennaio, relativamente all’andamento del PIL americano.

Continuano a dominare i dati macro

Ancora confusione sui mercati Forex: dollaro in ritirata prima e in tentativo di recupero poi

Continua appunto la confusione sui più importanti scambi Forex. La mattinata si apre con una certa forza di euro e pound, dettati da numeri che arrivano dall’economia migliori delle aspettative. Se l’economia tiene, questo il ragionamento basilare ma corretto dei mercati, ci sarà meno necessità di intervenire prontamente sui tassi, andando a ridurli. E quando le aspettative sul taglio si allontanano, ecco tornare con un certo vigore le puntate sulle valute più rappresentative delle suddette economie.

Un giro di giostra che ha poi visto un relativo recupero da parte del dollaro a partire dall’avvio della sessione di New York, che è stata accolta dall’arrivo di dati migliori delle aspettative per quanto riguarda S&P Global US Manufacturing PMI e Services PMI. Dati migliori delle aspettative che raccontano di un atteggiamento finalmente in miglioramento da parte degli operatori economici.

C’è grande ottimismo, che è d’altronde testimoniato dal buono stato di forma del settore azionario, sulla possibilità che arrivi un soft landing. Possibilità che tuttavia deve essere messa in correlazione con le prossime decisioni sui tassi di interesse tanto a Washington, quanto a Londra e Bruxelles. Decisioni che sono in bilico: sicuramente arriveranno nel 2024, i primi tagli, seppur sarà da valutarsi tanto la tempistica quanto l’intensità di questi specifici interventi.

Domani, giovedì 25 gennaio, sarà poi il turno di qualcosa di ancora più importante: arriveranno infatti i dati sul PIL USA. Ci si aspetta un’importante riduzione rispetto a quelli del terzo trimestre 2024, così come ci si aspetta un rallentamento, già prezzato dai mercati, che però dovrà essere appunto valutato per intensità.

Occhi puntati su dati PIL USA

Si naviga, ancora, a vista

Tutte le principali banche centrali, non solo quella del Giappone, navigano a vista in attesa di ulteriori dati. L’equilibrio da cercare rimane tra evitare di offrire terreno ad un rimbalzo dell’inflazione e al tempo stesso evitare di comprimere eccessivamente l’attività economica. Un gioco di equilibri molto complesso, che sarà dettato… dai dati e che sarà aggiornato meeting per meeting delle banche centrali.

I mercati, in particolare quello del Forex, non possono che attendere tali dati, interpretarli e cercare di anticipare le decisioni delle banche centrali, per quanto abbiano dimostrato a diverse latitudini di essere poco convinti degli inviti alla calma di Fed e BCE.

Sarà una partita difficile e comunque tarata su dati che arriveranno giorno per giorno, con le aspettative che continuano a cambiare su velocità rare anche per il mondo frenetico del Forex.

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