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USD piatto, JPY in recupero, continua l’incognita CNY
In un Natale come sempre contraddistinto da scambi lenti anche sul mercato del Forex, ci sono poche novità rispetto a come era stata chiusa la scorsa settimana. Il Dollaro rimane piuttosto piatto nei confronti delle principali valute sulle piazze internazionali, con l’eccezione dello yen giapponese, ringalluzzito dalle recenti dichiarazioni di Kazuo Ueda. Per il resto, con diversi dei mercati internazionali che rimarranno chiusi anche oggi, non ci si aspettano grossi scossoni dal mercato valutario.
Lo yen, con l’avvicinamento a quello che sarà il ritorno a politiche monetarie più ortodosse – e comunque caratterizzate da un ritorno dei tassi in positivo – sta scontando anticipatamente le prossime mosse di Bank of Japan. Intanto anche il breve periodo festivo non sembra aver scalfito la convinzione dei mercati di un pronto ritorno ad un ciclo meno restrittivo in termini di politica monetaria. Ed è questo il carburante che continua a alimentare il trend leggermente negativo. Trend che però non è negativo nei confronti dello yuan, mentre a Pechino continuano a circolare voci su prossime manovre di easing monetario da parte della locale banca centrale.
Dollaro e euro statici, ok yen, meno bene lo yuan
È un mondo monetario che ormai viaggia a diversa velocità. A Washington i mercati continuano a ritenere ormai certo un piano di taglio dei tassi piuttosto ambizioso da parte di Federal Reserve: l’inflazione sembra almeno in larga parte battuta – complici anche i dati arrivati venerdì – e il rallentamento dell’economia statunitense rende ormai più che necessaria una rivalutazione dei tassi, particolarmente alti, per l’economia USA.
Queste convinzioni hanno spinto il Dollaro di nuovo verso i minimi contro l’Euro, per quanto anche a Francoforte certe discussioni dovranno diventare l’ordine del giorno a stretto giro: le economie europee rallentano – e i tassi appaiono essere insostenibili per un tentativo di rimbalzo del PIL dei principali paesi dell’eurozona.
La situazione è invece – come abbiamo già visto negli ultimi giorni – assai diversa a Tokyo. Kazuo Ueda, governatore del Giappone, sta preparando i mercati a quelle che saranno manovre dure per l’economia giapponese, ma altrettanto necessarie. C’è stata – come ricordato da diversi analisti – poca guidance in termini di decisioni di politica monetaria per il futuro di Tokyo, ma quel che si è inteso dalle letture tra le righe è che tra poco si dovrà, necessariamente, tornare alla base.
Diverso il discorso a Pechino: il Partito sembrerebbe intenzionato a proporre, quando necessario, ulteriori manovre espansive, cosa che continuerà a esercitare pressioni sullo yuan sul contesto internazionale, in particolare mentre il grosso delle economie occidentali continuerà con un cammino di tassi alti (magari non quanto preventivato) ancora a lungo. Saranno ancora una volta i differenziali tra i tassi a essere la guida principale degli scambi e delle valutazioni.
Domani si torna alla normalità
Domani 27 dicembre si tornerà a una sorta di normalità, con gli scambi che dovrebbero recuperare almeno parte dei volumi, con il ritorno di diverse grandi piazze al centro delle trattative. Difficile però aspettarsi grossi scossoni: il calendario economico è piuttosto scarno di grandi appuntamenti e con ogni probabilità i nuovi trend andranno a formarsi ad anno nuovo, con un ritorno finalmente verso la normalità anche in termini di volumi.
I percorsi di Francoforte e Washington sembrano definiti e potranno cambiare solo in presenza di dati su inflazione, lavoro e produttività molto distanti dalle previsioni e dalle proiezioni. Rimarranno come maggiori incognite le due principali economie del Lontano Oriente: Pechino da una parte e Tokyo dall’altra, sebbene in direzioni ostinate e contrarie. Gli operatori del Forex possono dunque godersi almeno altre 24 ore di calma quasi totale, in termini di volumi e di movimenti.