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Xi Jinping ammette i problemi dell’economia cinese

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Nel classico discorso alla nazione Xi Jinping ha avuto modo di affrontare, davanti a milioni di cinesi collegati via TV, alcuni dei temi economici che a Pechino stanno diventando sempre più pressanti. Dopo un 2023 lontano dai fasti del passato e mentre l’India si propone con sempre maggiore convinzione come alternativa a Pechino per gli investimenti e i capitali che arrivano da occidente, il presidente cinese non ha potuto fare a meno di affrontare anche alcuni dei temi più caldi per i portafogli (e per il futuro) della popolazione.

Una, in verità assai rara, ammissione della presenza di qualche problema, che però potrebbe presto diventare qualcosa del passato, almeno secondo quanto Jinping ha promesso alla popolazione. Ci sono stati momenti duri, con parte della popolazione che ha avuto difficoltà – ha ricordato il presidente – a trovare lavoro o a soddisfare anche le necessità basilari. Ma, per l’appunto, obiettivo del governo sarà la creazione di una vita migliore per i cittadini cinesi e almeno nelle intenzioni di Xi Jinping il 2023 sarà da ricordarsi come anno di transizione.

Ammissione nel discorso alla nazione

Consolidamento per il ritorno alla crescita

Consolidare prima e rinforzare poi il recupero dell’economia. È questa la parola d’ordine del presidente cinese più potente dai tempi di Mao Zedong e che ieri ha parlato alla nazione affrontando diversi temi tra cui Taiwan e il futuro “ricongiungimento”. Un discorso che arriva in un momento molto particolare per la Cina, dopo un 2023 che è stato di molto al di sotto delle aspettative, senza che il ritorno alla normalità dopo la fase pandemica non ha innescato la corsa dell’economia cinese che tutti o quasi si aspettavano.

Ci sono stati momenti duri, come ammesso dallo stesso Xi Jinping, apparso più riflessivo e più disposto anche ad una sorta di auto-critica rispetto ai messaggi dei precedenti anni. E pur non accusando nessuno, ha riconosciuto la particolarità del momento per un’economia sulla quale oggi orbitano nuvole che minacciano temporale.

Nonostante comunque le profezie di sventura, le preoccupazioni stesse di Xi Jinping e quanto si legge sui giornali, per il 2024 la Cina punta a crescere ancora in quota 5%, obiettivo che sarà cruciale per capire se l’economia cinese sarà in grado o meno di scrollarsi l’outlook negativo che ormai permea i mercati.

L’economia cinese è la grande incognita del 2024

Dati che arrivano dall’economia non promettono bene

Soltanto ieri erano arrivati dati preoccupanti dalla produzione industriale, dati che segnalano come in realtà di difficoltà ce ne siano molte e che queste dipendono tanto da una domanda interna molto fiacca, sia al tempo stesso da una domanda globale che si fa sempre più debole. In un contesto economico del genere i destini, almeno di breve periodo, dell’economia cinese saranno indissolubilmente legati a quelli dell’economia globale.

I partner principali e storici di Pechino non se la stanno passando bene, con la Germania – tanto per citarne una – che difficilmente riuscirà a performare al top nel 2024.

A fronte di tali problematiche e di tali preoccupazioni, c’è chi sta già esercitando pressioni per ulteriori interventi – possibilmente più organici – del governo a favore dell’economia. Interventi che fino ad oggi hanno assunto la forma di iniezioni di liquidità dirette e indirette che però hanno fallito nel riportare la Cina sulla traiettoria degli scorsi anni.

Grattacapi importanti per Xi Jinping, che però ha cercato di trasmettere fiducia al pubblico che ieri ha ascoltato il suo discorso di fine anno indicando anche i tanti progetti di manifattura avanzata che sono in corso e che dimostrano la crescita, anche tecnologica, dell’economia della Repubblica Popolare.

Oggi però è un altro giorno – e i mercati torneranno a guardare più ai dati che ai propositi politici, per quanto solenni questi possano essere.

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