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Yuan in difficoltà | Mercati prezzano ascesa Donald Trump

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Mancano ancora 9 mesi alle elezioni USA, ma i trader sul mercato del Forex e in particolare quelli che operano sulla divisa nazionale cinese stanno già iniziando a prezzare il potenziale sconquasso politico che arriverà con l’eventuale elezione di Donald Trump. L’ex Presidente degli Stati Uniti d’America ha più volte indicato nella Cina un nemico, in particolare di carattere commerciale e ha più volte ventilato dazi draconiani per ridurre il potere cinese anche sulle piazze USA. Un atteggiamento fortemente ostile che i trader stanno già prezzando, ricordandosi le performance certamente non ottime dello yuan durante la precedente presidenza targata Trump.

Sulle piazze intanto coprirsi da eventuali cali da qui a un anno dello yuan costa sempre di più, con livelli che sono i più alti, secondo quanto è riportato da Bloomberg, dal 2017 a oggi, tenendo però conto soltanto di periodi temporalmente comparabili. Si teme dunque che un’eventuale elezione di Trump possa essere fortemente problematica per una valuta, lo yuan, che è già al centro delle preoccupazioni di Pechino per altre questioni.

Long yuan preoccupati da Trump

Non solo per le elezioni, ma è innegabile che Trump faccia paura allo yuan

Chi ha seguito le cronache relative allo yuan su TradingOnline.com sa bene che non è soltanto una questione politica. Le incertezze che gravano sull’economia cinese sono multiformi e al tempo stesso la capacità del Partito di tranquillizzare i mercati sembra essere ai termini storici. In un contesto però così complicato lo spauracchio Trump non è certamente da sottovalutare.

C’è paura. È la paura che Trump guadagni davvero la Casa Bianca e possa imporre una politica commerciale, nei confronti della Cina, ancora più restrittiva di quella che è venuta a crearsi durante l’amministrazione Biden. Il primo risultato? Forse non una debolezza ulteriore per lo yuan sul breve, ma il costo di assicurarsi contro eventuali cali e crolli che continua a salire, in particolare con un orizzonte che va dai sei ai nove mesi. E appunto con tempistiche che sono parallele con quelle del potenziale cammino che potrebbe portare Donald Trump di nuovo alla Casa Bianca.

Ci si aspetta volatilità, ci si aspetta incertezza e ci si aspetta un rinfocolarsi di una guerra commerciale che è costata già molto alla Cina (e a diverse aziende USA), all’interno di un più ampio quadro di tensioni che sarà un tema forte anche nel caso in cui dovesse essere riconfermato Biden alla casa bianca.

Il tutto, lo ripetiamo, in un mix potenzialmente venefico tra questioni interne della Cina, che pur esistono e sono di un livello di gravità importante, e questioni che potrebbero arrivare dalla politica USA.

Yuan paga anche questioni interne

Ma è davvero una questione di Trump?

Sono in diversi a essere scettici sul potenziale peggioramento dei rapporti commerciali tra Cina e USA solo nel caso dell’elezione di Donald Trump. L’amministrazione Biden ha lasciato pressoché invariati i dazi che erano stati introdotti dalla precedente amministrazione e ha cavalcato l’onda del sentimento anti-cinese, tema elettorale piuttosto forte negli USA.

Quel che i mercati stanno prezzando ora è una sorta di gioco al rilancio, nel quale Trump sarebbe maggiormente versato, per un’escalation delle proposte anti-cinesi che finiranno per avere un impatto importante sulla tenuta dell’economia cinese e sulla sua capacità di continuare a dominare lo scenario manifatturiero.

Questioni complesse, che i mercati hanno iniziato a prezzare a che potrebbero indicare quale sarà il prossimo trend. Questo però senza tenere conto di quanto avverrà dalle parti di Federal Reserve, che prima o poi dovrà iniziare a ridurre i tassi di interesse, rendendo meno appetibile il dollaro USA.

Il 2024 del mondo Forex continua a essere contrassegnato da una certa… incertezza, che sarà probabilmente esacerbata da questioni non solo economiche, ma anche, come in questo caso, politiche.

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