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AstraZeneca: accordo in Cina per farmaco dimagrante
Il settore dei medicinali per il dimagrimento è così ghiotto – passateci il gioco – che nessuna delle grandi società del settore pharma vuole lasciare nulla di intentato. È il caso di AstraZeneca, che ha annunciato l’apertura di una partnership con una società cinese. Al centro dell’accordo ECC5004, altro farmaco dietro il quale si celano antagonisti del GLP-1. Questo mentre il gruppo avrebbe, sempre secondo le sue stesse comunicazioni, almeno altri 2 farmaci dello stesso comparto in via di sperimentazione.
Tutti vogliono una fetta degli importanti profitti fatti registrare da Novo Nordisk, che grazie a Ozempic continua a far registrare ricavi e profitti record, con il titolo del gruppo che continua a essere ai vertici o nelle immediate vicinanze, in termini di capitalizzazione di mercato delle società europee. Farmaci e denari che fanno gola a tutti, per una partita che AstraZeneca sta cercando disperatamente di rovesciare negli esiti, che per il momento sembrano essere già scritti.
Un accordo miliardario: AstraZeneca ancora sui farmaci da dimagrimento
AstraZeneca ci prova di nuovo: nonostante abbia già un paio di prodotti della stessa categoria in fase di studio, allarga il suo catalogo di medicinali che potrebbero competere con Ozempic e Wegovy, farmaci che stanno spopolando almeno negli States e che stanno garantendo a Novo Nordisk profitti e crescita ai massimi livelli. Un mercato che in realtà si è già allargato anche con l’arrivo sul mercato di Mounjaro, farmaco di Eli Lilly, e che presto vedrà arrivare altre competitor per le iniezioni magiche che dovrebbero aiutare a fronteggiare il problema, crescente, dell’obesità nei paesi sviluppati e emergenti.
Il settore, che possiamo considerare come neonato o quasi, sta inoltre facendo registrare impegni anche a livello tecnologico: Pfizer, Novo Nordisk e Eli Lilly stanno già lavorando a versioni del farmaco da somministrare via pillole, cosa che li renderebbe più semplici da utilizzare rispetto alle iniezioni. Il farmaco sul quale AstraZeneca ha messo le mani è invece già in forma di pillola e, dicono dalla regia, potrà essere utilizzato anche come farmaco per il trattamento di problemi cardiovascolari.
Il farmaco si trova nella prima fase di studio e ricerca e, spera il produttore, presto potrà passare alla successiva.
Novo Nordisk intanto ha difficoltà a soddisfare la domanda
Chi pensa che andare short su Novo Nordisk sia una buona idea, dato che sta arrivando la cavalleria di big pharma dovrà forse fermarsi a pensare qualche minuto, magari dati alla mano. L’azienda danese continua a avere problemi nel soddisfare una domanda piuttosto alta e che per il momento pare lo rimanga ancora a lungo. Il gruppo danese continua e con ogni probabilità continuerà a far valere la sua posizione dominante in un mercato piuttosto affamato di questi ritrovati.
La cosa è d’altronde testimoniata dall’impegno economico e tecnologico di tutte le principali aziende farmacologiche mondiali, che pur avendo la certezza di non poter arrivare prima sul mercato, continuano a muoversi in questa direzione.
I più cinici sottolineeranno la curiosità di vedere il mercato dei farmaci dominato da una nuova categoria di prodotti che hanno come obiettivo principale di combattere l’abbondanza e l’eccesso di cibo. Non è tuttavia questa la sede per farlo.
Si attendono risposte dai concorrenti, mentre il titolo di AstraZeneca a Londra ha fatto registrare per la prima metà della seduta una performance in verde di più del 3%. A spingere però ci sono anche trimestrali migliori di tanti concorrenti nonostante il capitolo vaccini COVID sia andato in pensione. Risultati che invece non ha potuto vantare ad esempio Moderna. Pfizer invece ha annunciato un piano di tagli importante dopo la riduzione delle proiezioni dei ricavi, riduzione dovuta appunto alla morte di quella che è stata, per il mondo pharma, un’autentica gallina dalle uova d’oro.