News
Attesa per decisione BCE, anche se non invertirà trend negativo EUR
L’eventuale rialzo dei tassi in area euro non conterà nulla, almeno per le proiezioni degli analisti sull’euro contro il dollaro USA fino a dicembre. A parlare è Bank of America, che in realtà esprime un’opinione diffusa tra tutti o quasi gli analisti. La decisione di BCE di questo pomeriggio – anche nel caso in cui si trattasse di un rialzo mentre Federal Reserve si prepara alla pausa – non migliorerà un outlook negativo solido tra gli analisti.
Qualcosa che, almeno con un’analisi superficiale, potrebbe sembrare contrario a quanto contenuto nei casi di scuola che parlano di politica monetaria, ma che in realtà segnala difficoltà più diffuse in Europa – delle quali certi annunci sembrerebbero essere segnale inequivocabile. La situazione è degna di analisi, prendendo sempre per le pinze pareri di analisti che, nell’ultimo anno, non hanno statisticamente offerto dei punti di vista corretti e confermati poi dai mercati.
euro continuerà trend negativo contro il dollaro, a prescindere dai tassi
Il 70% circa degli analisti si aspetta che oggi BCE, in controtendenza rispetto alle altre banche centrali principali, aumenterà i tassi, per quanto di soli 25 punti base. Una decisione che dovrebbe offrire del sollievo al trend negativo dell’Euro contro il Dollaro USA che si protrae ormai da 2 mesi.
Il caso di scuola vorrebbe dei rialzi dell’euro nei confronti del dollaro USA in caso di rialzo, dato che sembra scontato che Federal Reserve finirà per prendersi una pausa. Tuttavia è parere diffuso tra gli analisti, parere che poi è stato convogliato da Bank of America, che un’eventuale decisione hawkish da parte di BCE non servirà granché ad invertire il trend, se non sul breve e brevissimo periodo.
Pesano altre questioni sull’Euro, a partire da una situazione economica per l’area euro non entusiasmante. Scarso entusiasmo sull’outlook che spinge gli analisti più importanti del mercato Forex a non credere alla possibilità che tale atteggiamento hawkish possa invertire il trend.
Questo mentre l’outlook sull’economia USA continua ad essere migliore di quello dell’EUropa e mentre a Washington si parla di un soft landing che per Germania & co. potrebbe essere soltanto un miraggio.
Sentiment bearish eccessivo? Il caso della Cina
Non è un buon momento per i mercati, almeno in termini di offerta di segnali chiari agli investitori. Due narrative, quella della crisi cinese e quella della crisi europea, stanno diffondendosi a valanga, rinforzandosi ad ogni rimbalzo presso una delle grandi testate che si occupano di finanza, economia e mercati.
Narrativa che, almeno nel caso della Cina, è già oggetto di veemente contestazione da chi poi sul mercato opera con capitali propri o conto terzi. I gestori di fondi e capitali come Franklin Templeton hanno già dichiarato di non essere granché persuasi dalle profezie di sventura che sembrano aver preso possesso della narrativa principale che si alimenta dai giornali.
Qualcuno, a breve, potrebbe dire lo stesso dell’economia europea. Che almeno in parte è legata, tramite Berlino, a quella cinese. Se quello della Repubblica Popolare dovesse rivelarsi essere un rallentamento solo temporaneo, potrebbe esserci un miglioramento dell’outlook anche per l’area euro. Anche per la valuta di riferimento del mercato comune europeo.