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BCE pronta ad abbassare i tassi a breve: Christine Lagarde non aspetterà la Fed

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Oggi la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere i tassi d’interesse invariati, una cosa che non ha assolutamente sorpreso gli analisti. In realtà l’evento più atteso era la conferenza stampa che Christine Lagarde avrebbe tenuto subito dopo la decisione sui tassi, nella quale la presidente della BCE ha fatto chiarezza sulle intenzioni legate alla politica monetaria. Ha specificato già da ora che la Banca Centrale Europea si baserà esclusivamente sui dati provenienti dall’economia per orientare le proprie decisioni e non su quello che deciderà la Fed. Il commento è arrivato in un momento tutt’altro che casuale, dopo che la pubblicazione dei dati sull’inflazione americana di ieri hanno messo in luce come gli USA non siano ancora pronti per tagliare i tassi d’interesse.

I tassi europei rimangono dunque al 4,00%, il livello più alto mai raggiunto nella storia della Moneta Unica e ormai costanti da settembre 2023. Ormai il tasso d’inflazione sembra aver ampiamente risposto alla politica monetaria della Banca Centrale Europea; in molte delle grandi economie europee, tra cui l’Italia, il tasso d’inflazione è già al di sotto del target del 2% stabilito dalla banca centrale; tanto in Germania quanto in Francia, pur restando ancora più alta del target, l’inflazione è già abbondantemente sotto al 2,50%. Di conseguenza l’economia europea sembra pronta per i tagli ai tassi e, visto il rallentamento dell’attività economica, sembra anche averne bisogno.

I mercati stimano una probabilità del 70% di un taglio dei tassi a giugno

La BCE dipenderà solo dai dati

“La BCE è dipendente dai dati, non dipendente dalla Fed”. Una dichiarazione molto chiara da parte di Christine Lagarde, per rispondere a chi si chiedeva se i dati sull’inflazione americana di ieri avrebbero potuto in qualche modo cambiare le politiche della Banca Centrale Europea. In generale la Fed e la BCE sembrano essere state piuttosto coordinate nel periodo post-crisi finanziaria del 2008, anche per mantenere i tassi di cambio relativamente stabili ed evitare che sia troppo conveniente prendere in prestito in un’economia per investire nell’altra. In ogni caso, la BCE ha già reso molto chiaro che la sua intenzione attualmente è quella di operare in autonomia.

La Banca Centrale Europea ha sottolineato come la pressione sui prezzi sia diminuita in modo significativo nel corso degli ultimi mesi, indicando che ormai l’economia sia pronta per tassi d’interesse più bassi. Christine Lagarde ha specificato anche che “solo alcuni” dei membri sul comitato per la politica monetaria ritengono che sia già il momento per tagliare i tassi, per cui la BCE sta aspettando che cresca il consenso interno prima di prendere la sua decisione. Ha anche indicato giugno come il mese in cui il primo taglio ai tassi potrebbe arrivare, ma non ha comunque voluto esporsi troppo.

L’economia europea sta soffrendo l’impatto dei tassi sulla crescita decisamente più di quella statunitense

Differenze importanti rispetto all’economia USA

Christine Lagarde ha fatto notare come il mercato del lavoro europeo stia iniziando ad “ammorbidirsi”, un termine che sostanzialmente indica una minore creazione di posti di lavoro presso le imprese europee. Inoltre ha fatto notare che l’aumento del costo del lavoro comincia a essere sempre più assorbito dai margini delle imprese anziché dai rialzi ai prezzi, cosa che lascia la BCE ottimista in termini del calo dell’inflazione nel corso dei prossimi mesi. In ogni caso, le parole di Christine Lagarde hanno pesato meno rispetto ai dati sull’inflazione USA di ieri: la Fed detta il tono della politica monetaria globale, è difficile negarlo. Fino a mercoledì, la curva dei tassi di rendimento delle obbligazioni indicava una probabilità dell’80% che la BCE tagliasse i tassi d’interesse già nella riunione di giugno; al netto dei dati sull’inflazione e delle dichiarazioni di oggi, la probabilità stimata dai mercati in questo momento è del 70%.

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