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Cina: borse riaprono in positivo | Rimbalzo di entità… limitata

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Le borse riaprono in Cina dopo la lunga pausa per il capodanno e fanno registrare timidi, per quanto però consistenti, gain su tutti i principali indici. CSI 300, che è il più rappresentativo di questo mercato, fa registrare nel momento in cui scriviamo un incoraggiante +1,16%, sulla scia di quanto si era già fatto registrare su piazze che invece erano tornate alle trattative prima di oggi. A guidare la ripresa delle borse cinesi i buoni dati sui viaggi e sulla spesa recente dei consumatori, che rimane però da compararsi con una situazione generale che continua a destare preoccupazione.

Ciò su cui si interrogano ora i trader sono le proporzioni di questo rimbalzo: chi si aspettava un’apertura più spumeggiante delle piazze cinesi considera i gain di questa prima giornata di riapertura come modesti. Altri, tra gli ottimisti, la ritengono una buona risposta a dati che lasciano intendere per il meglio. Quel che è certo è che da un lato qualcuno torna a esporsi, seppur indirettamente, verso il mercato cinese, mentre altri continuano a sottolineare le enormi difficoltà che gravano su questa economia, in particolare in termini finanziari.

Riaprono, in ripresa, le borse cinesi

Buona performance degli indici cinesi: il problema è il quanto

C’è poco da discutere sul fatto che la riapertura delle principali borse cinesi sia stata positiva. CSI 300 fa registrare una crescita superiore all’1% nel momento in cui pubblichiamo questo approfondimento. E sui numeri, almeno in senso stretto, c’è poco da discutere. Il rimbalzo è arrivato poco dopo dati sulle spese dei consumatori e sui buoni dati sulle spese per gli spostamenti. C’è però poi tutta una discussione di carattere più relativo: mercoledì alla riapertura delle borse di Hong Kong i gain erano stati più consistenti, nell’ordine del 5%, cosa che aveva creato aspettative più importanti per il momento in cui si sarebbe tornati a fare trading anche a Shenzhen e Shanghai. Non è andata, è chiaro anche questo dai numeri, così.

I gain sono stati contenuti rispetto a borse analoghe e questo viene letto, all’unanimità, come un segnale del fatto che le preoccupazioni sulle condizioni economiche della Cina sono ancora presenti, e che continueranno a informare il trading delle prossime settimane.

La Cina d’altronde arriva da un lungo periodo di narrativa negativa sulle sue possibilità di tornare a crescere ai tassi ai quali aveva abituato gli operatori di mercato. Il 2023 nel complesso è stato un anno pessimo per tutti i principali indici di borsa della Repubblica Popolare e le preoccupazioni sulla crisi immobiliare e sulle possibilità di superarle sono ai massimi storici.

C’è qualcosa di buono però: i dati sul turismo interno hanno fatto registrare una crescita rispetto al 2019 – in piena era pre-pandemica – del 19%, dato che fa ben sperare anche se non è chiaramente definitivo e risolutivo per quanto riguarda le preoccupazioni che gli operatori hanno sulla finanza cinese.

I gain però non convincono

Qualcuno torna a esporsi, anche se indirettamente

Nel weekend vi abbiamo raccontato della nuova scommessa long sui mercati cinesi. In diversi, anche tra allocatori importanti, si stanno in realtà muovendo long appunto, ma per interposto investimento. A fare gola sono le azioni delle società europee del lusso, i cui ricavi dipendono al 25% circa dagli acquisti del pubblico cinese.

Il ragionamento è di quelli semplici: esporsi direttamente sulle azioni cinesi è ancora troppo rischioso. Dato che però ci sono margini per un miglioramento, ci si può esporre tramite aziende che hanno in Cina affari importanti, ma che non replicheranno 1:1 eventuali crolli di mercato e/o peggioramenti della situazione.

Una scommessa che almeno in termini di volumi sarà destinata a lasciare il tempo che trova, ma che potrà fare da apripista a un cambio, per quanto leggero, di narrativa riguardo i mercati di Shenzhen e Shanghai.

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