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Davos: Per Li Qiang crescita cinese sopra aspettative

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È la settimana di Davos, kermesse che raccoglie i potenti del mondo e che è anche una buona fonte di notizie economiche e politiche. Ad aprire le danze è il premier cinese Li Qiang, che in attesa di quelli che sono dati ufficiali ai quali i mercati guarderanno con grande apprensione, è tornato a parlare di crescita cinese. E ha proposto delle previsioni, davanti ad una platea che più importante non si può, piuttosto rassicuranti per la Repubblica Popolare. Mentre i mercati continuano a essere estremamente preoccupati della tenuta di Pechino, il premier ha infatti annunciato che per il 2023 l’economia cinese è cresciuta del 5,2%, contro le proiezioni del 5% fissate dagli specialisti anche del governo.

Una crescita dunque più importante delle proiezioni, che confermerebbe, questo il sottinteso, un’economia ancora molto forte e soprattutto in condizioni migliori non solo delle proiezioni degli analisti, ma anche delle stesse previsioni del governo. Un’economia, ha aggiunto, che sta continuando a fare progressi e che continuerà a offrire un trend di crescita enorme – e impossibile da registrare nei paesi economicamente più sviluppati.

Entusiasmo dal primo ministro cinese a Davos

Li Qiang presenta, di nuovo, la Cina al mondo

In una fase economica che vede l’India sempre più interessante per il grande capitale occidentale, c’è Li Qiang che sta provando a ri-pubblicizzare la Cina davanti ad uno dei palcoscenici più importanti a livello economico e politico. In quel di Davos il Primo Ministro cinese ha infatti ricordato al mondo non solo che la Cina continua a crescere su livelli superiori alle aspettative, ma anche che continuerà a presentare delle opportunità impossibili da raccogliere altrove. Una grande popolazione, con una parte importante di questa che continuerà a urbanizzarsi e dunque a entrare nel ciclo moderno di produzione e consumo. Un’economia, ha aggiunto, sempre aperta allo scambio con l’estero di beni, servizi e capitali.

Un quadro che è stato reso certamente più appetibile dalle proiezioni finali sulla crescita del 2023, che presto verranno confermate dai dati ufficiali e che parlano di una crescita del 5,2%, lo 0,2% in più rispetto alle proiezioni dello stesso governo. Un risultato che apparirebbe certamente come notevole in un anno che è stato caratterizzato da enormi difficoltà per il settore immobiliare, da una domanda interna molto fiacca e da una narrativa che ha continuato a insistere su difficoltà importanti da parte della Cina.

Senza tenere conto delle recenti preoccupazioni delle borse asiatiche dovute proprio alla tenuta dell’economia cinese, sempre più centrale non solo nell’area ma anche a livello globale.

Saranno molte le notizie degne di nota che arriveranno da Davos

Una Cina alla ricerca di una “competizione salutare”

Per quanto per via obliqua, si sta iniziando anche a parlare dei rapporti con le altre economie, ai minimi storici in seguito ad accuse incrociate di aiuti di stato, in particolare per il settore EV. Una guerra commerciale che, almeno sulla carta, sta privando la Cina dell’accesso a tecnologie di ultima generazione e che potrebbe protrarsi per mesi – se non per anni – rendendo il quadro presentato da Li decisamente più fosco.

Lo stesso Li si è adoperato per orientare i rapporti con le altre economie all’interno di una competizione salutare che permetta innovazione e cooperazione, indicando nella rimozione delle barriere una delle chiavi per lo sviluppo futuro.

Un messaggio in codice che molti hanno interpretato proprio come desiderio e richiesta di tornare a rapporti più normali. Ritorno alla normalità che però dipenderà anche dall’evoluzione di talune questioni politiche che per il momento separano le intenzioni di Pechino da quelle del blocco occidentale e che saranno carburante per le resistenze alle ulteriori integrazioni delle relative economie.

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