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Economisti preoccupati dall’indebitamento USA: il deficit previsto per il 2024 ricorda la crisi del 2008

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Un nuovo report del Congressional Budget Office (CBO), un ente non politico che riporta al Parlamento statunitense sulla situazione delle casse pubbliche, rivela che il boom di debito di questi anni è più grande di quanto molti investitori stessero pensando. L’indebitamento del governo federale in questo momento equivale al 120% del PIL e sta attraversando una visibile traiettoria di peggioramento dai tempi della pandemia. A marzo del 2020, il debito federale equivaleva a 23 miliardi di dollari; in appena quattro anni, è arrivato a 34 miliardi di dollari. Si parla di un aumento vicino al 50%, che ha sicuramente aiutato a favorire dei programmi di spesa pubblica per la crescita economica ma che dall’altra parte ora pesa sulla situazione del Tesoro pubblico.

Le grandi misure che gli Stati Uniti hanno approvato con l’amministrazione Biden per stimolare la spesa pubblica sono principalmente l’Inflation Reduction Act, il CHIPS Act e l’Infrastructure Act, tutte riforme con budget da decine di miliardi di dollari. Indubbiamente questo ha aiutato a rilanciare l’economia statunitense, al punto che lo scorso anno la crescita è stata superiore al 3%, e ha aiutato a riportare negli Stati Uniti delle filiere che in precedenza contavano solo o in gran parte sulle importazioni. Questo è sicuramente un fattore positivo, ma ora rimane un grande debito da pagare e la sensazione che l’amministrazione stia sottovalutando il problema per la credibilità finanziaria del paese.

Lo scorso anno è arrivato uno storico downgrade del debito pubblico statunitense

Rally del debito pubblico americano

La crescita molto rapida del debito pubblico statunitense nel corso degli ultimi quattro anni ha inizialmente fomentato un rally azionario, mentre ora le grandi firme di Wall Street iniziano a chiedersi se ora il governo seguirà la strada opposta per abbassare i livelli di indebitamento, tagliando incentivi per le imprese. Questo è probabile soprattutto nel caso in cui alla prossima tornata elettorale emerga come vincitore Donald Trump, già più volte critico della politica economica fatta di deficit molto alti dell’amministrazione Biden.

Un dato particolarmente interessante, tra quelli divulgati dal CBO, è che una crescente parte del debito pubblico americano è in mano alle famiglie statunitensi. La quantità di buoni del Tesoro in mano ai risparmiatori americani era appena il 40% del PIL nel 2010, mentre oggi questa somma equivale al 100% del PIL e ci si aspetta di arrivare al 120% entro la fine di questo decennio. Il rally è andato avanti anche tra il 2010 e il 2019, quando i rendimenti dei bond americani erano prossimi allo zero. Riconoscendo l’importanza della situazione, Jerome Powell ha commentato alla stampa riguardo al fatto che bisogna fare qualcosa “prima o poi” per ridurre l’indebitamento e che “prima sarebbe meglio di poi”.

Il grafico del debito federale mostra come il post-pandemia abbia visto una rincorsa del deficit

Proiezioni 2024 come quella della Grande Depressione

Alcuni analisti parlano di “acque inesplorate” per la situazione economica attuale negli Stati Uniti. La previsione è che il deficit del 2024 equivalga a $1,6 triliardi, essendo già arrivato a $855 miliardi in questi primi cinque mesi dell’anno. In relazione al PIL, gli analisti fanno notare come questi livelli siano stati toccati poche volte nella storia: durante la Grande Depressione, nella Seconda Guerra Mondiale, nella crisi finanziaria del 2007 e durante il pieno della pandemia. Jamie Dimon, il CEO di JP Morgan, ritiene che la situazione sia destinata a causare problemi e chiede “cosa stiamo aspettando?” alle istituzioni. Secondo il vertice della più grande banca americana per asset in gestione, è il momento che gli Stati Uniti guardino al deficit pubblico come a una preoccupazione che riguarda tanto la nazione quanto il sistema finanziario mondiale.

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