News, Economia

L’economia statunitense naviga in acque inesplorate

Avatar di Moreno La Guardia
Written by Moreno La Guardia
Durante le prime fasi della mia carriera giornalistica, mi sono concentrato prevalentemente sull'universo delle criptovalute. Successivamente, ho ampliato il mio campo d'azione approdando a TradingOnline.com, dove mi occupo attualmente delle tematiche legate al settore tecnologico e all'innovazione.
Scopri i nostri principi editoriali

I membri della Federal Reserve degli Stati Uniti si trovano in una situazione completamente nuova, priva di un chiaro riferimento storico, mentre stabiliscono la politica monetaria in un contesto in cui l’inflazione sta diminuendo ma non vi è ancora alcun aumento nel tasso di disoccupazione. Secondo una nuova nota di ricerca elaborata dallo staff della Federal Reserve di Richmond, l’istituzione sta attraversando un ciclo di tassi d’interesse che viene definito “senza precedenti”.

Nel documento, pubblicato mercoledì sul sito web della banca, gli analisti della Federal Reserve di Richmond, tra cui il consulente senior Pierre-Daniel Sarte, hanno spiegato che l’attuale ciclo rappresenta la prima volta, nell’intero periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, in cui il Federal Open Market Committee ha fatto progressi significativi nel ridurre l’inflazione senza un aumento associato nel tasso di disoccupazione.

Immagine di copertina, "Stati Uniti, La FED si trova ad affrontare una situazione senza precedenti", sfondo della sede principale della Federal Reserve.
È la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale che la FED riesce a ridurre l’inflazione senza aumentare il tasso di disocuppazione.

La situazione dell’economia USA

Nel mese di luglio, è stato osservato un modesto aumento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dalle autorità governative giovedì. Tuttavia, i dati di fondo suggeriscono che non vi sia una rinnovata crescita dell’inflazione nell’ambito dell’economia mondiale più grande.

Il Dipartimento del Lavoro ha reso noto che l’Indice dei Prezzi al Consumo è aumentato del 3,2% su base annua a luglio, rispetto al 3% registrato a giugno. Su base mensile, i prezzi sono cresciuti dello 0,2% a luglio, stessa percentuale registrata a giugno rispetto a maggio.

Greg McBride, il capo analista finanziario di Bankrate.com, ha commentato che l’incremento mensile dello 0,2% nell’Indice dei Prezzi al Consumo si allinea con gli obiettivi e rappresenta il tipo di progresso necessario per condurre l’inflazione verso un tasso annuale sostenibile del 2%. Tuttavia, ha messo in guardia sull’eventualità che ulteriori rialzi nei prezzi del petrolio potrebbero costituire un ostacolo nel percorso verso un’inflazione al 2%.

Nonostante il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si mantenga vicino al minimo storico del 3,5% e siano stati aggiunti centinaia di migliaia di posti di lavoro all’economia ogni mese, i sondaggi nazionali indicano che gli elettori ritengono che il Presidente Joe Biden non abbia gestito l’economia in maniera ottimale.

I contendenti repubblicani nelle elezioni presidenziali spesso hanno accusato Biden di una spesa pubblica eccessiva e dell’incremento costante del debito pubblico a lungo termine del paese, che ora supera i trentaduemila miliardi di dollari.

Immagine che mostra l'andamento dell'inflazione negli Stati Uniti nell'ultimo anno.
L’inflazione è scesa rapidamente nonostante sembra essersi fermata a luglio.

La decisione su ulteriori rialzi dei tassi

La valutazione da parte degli ufficiali della Federal Reserve di tutte quante queste sfumature avrà un impatto significativo sulla decisione di procedere o meno con un ulteriore aumento dei tassi in questo anno. Attualmente, la prospettiva prevalente tra i responsabili delle politiche monetarie, basata sulle loro più recenti proiezioni diffuse a giugno, è in bilico: potrebbero optare per l’attuazione di un nuovo aumento dei tassi oppure potrebbero giudicare sufficiente l’attuale intervallo di obiettivo per il tasso di interesse, che si aggira tra il 5,25% e il 5,5%.

Sussiste una certa esitazione da parte dei responsabili delle decisiomi, il cui periodo di ponderazione è stato prolungato a otto settimane tra l’ultima riunione della Federal Reserve avvenuta a luglio e quella successiva in programma per il 19-20 settembre. Questo intervallo insolitamente lungo fornirà loro due mesi completi di dati da prendere in considerazione prima di prendere una decisione definitiva.

Tuttavia, considerando la mancanza di linee guida chiare derivanti dai cicli passati di regolazione dei tassi di interesse, il Comitato Federale per la Politica Monetaria (FOMC) dovrà rimanere vigile al fine di evitare di mancare l’obiettivo prestabilito, nel caso in cui l’economia dimostri una maggiore resilienza rispetto alle previsioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *