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Guide Criptovalute

ETF Criptovalute

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Gli ETF sulle criptovalute permettono di esporsi in maniera diretta o indiretta all’andamento del mercato crypto. Sono ormai passati diversi anni da quando i fondi a gestione passiva hanno iniziato a interessarsi di questa asset class. In un primo momento si trattava esclusivamente di fondi che investivano sulle azioni legate alle criptovalute. La svolta, per lo meno negli Stati Uniti, è arrivata poi a gennaio del 2024 quando la SEC ha deciso di approvare gli ETF a replica fisica su Bitcoin. Questa è stata una novità significativa, che per la prima volta ha permesso agli investitori di comprare uno strumento direttamente legato al valore di BTC. Per quanto riguarda le altre crypto, al momento non sono ancora disponibili strumenti di questo genere.

Gli ETF legati alle criptovalute sono uno strumento in più per investire sul mondo crypto. Non necessariamente, però, lo strumento più conveniente: come sempre non esiste uno strumento che vada bene per tutti, ed è importante valutare in modo attento i pro e contro di questi strumenti. Oggi esistono opzioni, CFD, ETF, trust, futures e persino obbligazioni connesse alle crypto: tra i tanti modi che esistono per ottenere esposizione al mondo delle criptomonete, è sempre più importante riuscire a distinguere gli strumenti che possono adattarsi alle proprie esigenze e comprendere le loro differenze.

Alessandro Calvo – Chief editor di TradingOnline.com

È molto importante notare che gli ETF quotati negli Stati Uniti, molto spesso, hanno regole diverse da quelli quotati in Europa. Questo significa che in alcuni casi può essere molto diverso investire sullo stesso strumento se si è investitori residenti in UE o se si è residenti al di fuori dell’Unione. In alcuni casi, gli strumenti quotati negli USA sono addirittura non disponibili per gli investitori europei.

ETF Criptovalute – Riassunto sintetico tabellare:

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ETF Criptovalute – Riassunto sintetico tabellare

Come funzionano gli ETF criptovalute

Esistono diverse tipologie di ETF legati alle crypto. Le principali categorie da conoscere e da distinguere tra loro sono le seguenti:

  • ETF a replica fisica, attualmente disponibili solo su Bitcoin e solo quotati negli USA;
  • ETF sulle azioni connesse al mondo crypto, disponibili sia negli Stati Uniti che in Europa;
  • ETN e ETP quotati in Europa, prodotti molto simili agli ETF e che offrono esposizione alla replica fisica delle criptovalute.

Anche se le differenze possono sembrare sottili, in realtà sono molto significative. Ci sono costi diversi, regole diverse, trattamenti fiscali diversi e anche rischi diversi. Di seguito sono riportati, categoria per categoria, tutti gli strumenti più interessanti attualmente quotati. Il tutto ricordando che il mercato sta evolvendo rapidamente, per cui gli strumenti a disposizione continueranno a cambiare velocemente nei prossimi mesi.

ETF Criptovalute Azionari (EU e USA)

Gli ETF azionari sulle criptovalute sono quelli che più da vicino ricordano esattamente i motivi per cui è stato creato il mondo degli ETF: ottenere esposizione a un portafoglio diversificato di titoli, continuamente ribilanciato, senza bisogno di acquistarli tutti manualmente. Ci sono tantissime aziende che hanno a che fare con il mondo crypto: exchange, wallet, società di sviluppo software, aziende che si occupano di hardware per il mining e così via.

Il grande vantaggio dei titoli azionari è che sono strumenti produttivi. Le società continuano a generare profitti nel corso del tempo, che possono essere reinvestiti o distribuiti come dividendi. Anche se alcune criptovalute possono essere messe in staking, quindi tornare nuovamente a essere strumenti produttivi, al momento non esistono ETF a replica fisica su crypto di questo genere. Questo significa che gli ETF azionari al momento sono gli unici a implicare che ci sia un cash flow prodotto nel corso del tempo.

infografica sulle differenze tra ETF europei e americani sulle criptovalute
Le regole europee sono sensibilmente diverse da quelle americane

Questi strumenti sono disponibili sia in versione UCITS che non UCITS. Gli ETF contrassegnati dalla sigla UCITS sono quelli quotati in Europa, che per un investitore italiano sono nettamente superiori alle controparti non europee. Questo, prima di tutto, perché è molto difficile ottenere accesso agli ETF quotati negli USA. Anche se si riesce a trovare la possibilità di comprarli, poi, la tassazione è piuttosto svantaggiosa: le plusvalenze vengono tassate come reddito Irpef, anziché come normali plusvalenze al 26%.

I migliori broker per investire in ETF quotati in Europa sono:

Si tratta di broker autorizzati Consob e regolamentati in Europa, che hanno un profilo di costi molto conveniente e sono tutti testati dalla redazione di TradingOnline.com®.

  • VanEck Crypto and Blockchain UCITS ETF
ISINIE00BMDKNW35
Costi di gestione0,65% annuo
Azioni in portafoglio20
Principali caratteristiche del VanEck Crypto and Blockchain UCITS ETF

Questo ETF sponsorizzato da VanEck è considerato uno dei più diversificati a livello europeo per esporsi al mondo blockchain. Le società più rappresentate nel portafoglio del fondo sono:

  1. Coinbase
  2. Marathon Digital
  3. Block Inc
  4. Microstrategy
  5. Bitfarms

Essenzialmente si tratta quasi sempre di exchange di criptovalute e società dedicate al mining. Tendenzialmente le aziende che si occupano di mining sono più esposte all’andamento di Bitcoin che a quello delle criptovalute in generale, mentre gli exchange offrono indirettamente un’esposizione diversificata a tutto il mondo crypto. Va notato che in questo ETF sono presenti solo titoli molto legati alle criptovalute, a differenza di altri che spaziano anche su società solo tangenti a questo settore.

  • Invesco CoinShares Global Blockchain UCITS ETF
ISINIE00BGBN6P67
Costi di gestione0,65% annuo
Azioni in portafoglio45
Principali caratteristiche del Invesco CoinShares Global Blockchain UCITS ETF

Questo è il fondo europeo più grande legato alle azioni del comparto crypto e blockchain. Con un portafoglio in gestione di oltre 500 milioni di euro, è uno dei pochi ETF europei che può realmente contare su un mercato liquido e volumi di scambi molto alti. Le azioni più rappresentate nel fondo sono:

  1. Cleanspark
  2. Coinbase
  3. Microstrategy
  4. Riot Blockchain
  5. Bit Digital Holdings

Analizzando soltanto le società più presenti nel portafoglio del fondo, anche questo sembra avere una fortissima correlazione con il mondo crypto. In questo caso, però, bisogna notare che andando avanti nell’elenco dei titoli a cui si ottiene esposizione ci sono anche società meno legate a Bitcoin e affini. Figurano ad esempio le azioni Samsung e quelle di TSMC, due società che producono anche chip connessi al mondo crypto ma che derivano solo una microscopica parte dei loro ricavi da questo tipo di prodotti.

  • iShares Blockchain Technology UCITS ETF
ISINIE000RDRMSD1
Costi di gestione0,50% annuo
Azioni in portafoglio34
Principali caratteristiche del iShares Blockchain Technology UCITS ETF

Anche la famosa iShares di BlackRock propone un ETF per gli investitori europei che vogliono investire su azioni legate al mondo crypto. I costi di gestione sono leggermente più bassi rispetto ai due fondi menzionati in precedenza, ma bisogna notare che anche la capitalizzazione di mercato è sensibilmente più bassa: con €30 milioni di asset in gestione, la liquidità e i volumi non sono esattamente tra i migliori. Le azioni più rappresentate nel portafoglio del fondo sono:

  1. Marathon Digital
  2. Coinbase
  3. Riot Blockchain
  4. Bitfarms
  5. Cleanspark

In questo caso si può dire che l’attinenza tra le azioni e il settore sia una via di mezzo tra i due fondi analizzati in precedenza. Quasi tutti i titoli derivano dal mondo delle crypto il 100% o quasi dei loro ricavi; le eccezioni sono poche e l’esposizione del fondo ai titoli che non sono totalmente connessi alle criptovalute è bassa.

ETN e ETP a replica fisica (UE)

Gli ETN e gli ETP sono altri strumenti tipici dei mercati europei e che possono facilmente essere acquistati anche da un investitore italiano. In questo caso, la grande differenza è che non si tratta esattamente di ETF veri e propri: sono degli strumenti diversi, con regole più flessibili e meno paletti. Solitamente però si tratta anche di strumenti meno liquidi e con costi di gestione più alti. Inoltre espongono l’investitore al rischio di insolvenza dell’emittente, che è una variabile in più da tenere in considerazione quando si investe.

come funzionano ETN e ETP sulle crypto

Il vantaggio principale di questi strumenti è che offrono un’esposizione diretta quasi perfetta al valore delle criptovalute che intendono replicare. Il fondo è proprietario di un’obbligazione contratta con una società veicolo. Questa obbligazione non paga interessi ed è garantita su un certo collaterale: in questo caso il collaterale sono le criptovalute che vengono acquistate con il denaro di chi investe nel prodotto. Di conseguenza, il valore intrinseco dell’ETP o dell’ETN è uguale al valore delle criptovalute acquistate.

  • CoinShares Physical Bitcoin
ISINGB00BLD4ZL17
Costi di gestione0,35% annuo
CriptovalutaBitcoin
Principali caratteristiche del CoinShares Physical Bitcoin

Questo ETP di CoinShares è stato uno dei primi prodotti finanziari al mondo a offrire un’esposizione diretta all’andamento di Bitcoin. Con oltre €500 milioni di asset in gestione, è anche uno degli strumenti più liquidi per ottenere esposizione a BTC sulle Borse europee. I costi di gestione annui sono sensibilmente inferiori persino a molti ETF a replica fisica quotati negli Stati Uniti, per cui è un prodotto con delle caratteristiche piuttosto convincenti. Considerando che con un broker valido come eToro è possibile comprare agevolmente Bitcoin veri e propri, però, non c’è un motivo molto evidente per cui un investitore dovrebbe puntare su un ETP come questo.

  • 21Shares Ethereum Staking ETP
ISINCH0454664027
Costi di gestione1,49% annuo
CriptovalutaEthereum
Principali caratteristiche del 21Shares Ethereum Staking ETP

Questo ETP di 21Shares è il prodotto più grande quotato in Europa per ottenere esposizione a Ethereum. In questo caso i costi di gestione sono però piuttosto significativi: diventa ancora più difficile comprendere perché un investitore al dettaglio dovrebbe scegliere questo prodotto, quando comprando direttamente la criptovaluta sottostante si evita completamente qualunque costo di gestione. Una caratteristica interessante è il fatto che gli Ether vengano automaticamente messi in staking, in maniera da continuare a produrre ricompense nel corso del tempo.

  • CoinShares Physical Staked Solana
ISINGB00BNRRFY34
Costi di gestione0,00% annuo
CriptovalutaSolana
Principali caratteristiche del CoinShares Physical Staked Solana

Un altro prodotto firmato da CoinShares, che strizza l’occhio agli investitori che sono appassionati di criptovalute emergenti. Solana è uno dei progetti che negli ultimi anni si è avvicinato di più ai colossi come USDT, Bitcoin ed Ethereum, grazie a una blockchain molto veloce nel gestire le transazioni e molto sicura. Anche in questo caso il gestore del fondo si occuperà in maniera totalmente automatica di mettere in staking i Solana che fanno da collaterale al prodotto. Per cercare di costruire rapidamente una posizione di autorevolezza nel mercato, è interessante notare come CoinShares abbia mantenuto le commissioni di gestione a zero fino a questo momento.

ETF a replica fisica (solo USA)

Gli ETF veri e propri non possono, in Europa, avere come sottostante un singolo strumento finanziario. Per regolamento devono essere strumenti diversificati, che per altro quasi mai possono investire in materie prime. Dal momento che Bitcoin è considerata una commodity a livello finanziario, nel breve e nel medio termine quasi certamente non vedremo ETF a replica fisica né su questa né su altre criptovalute a livello europeo. Gli ETF Bitcoin a replica fisica sono però già una realtà negli Stati Uniti, dove dopo una lunga diatriba legale la SEC ha deciso si approvare questo tipo di prodotti.

Continuano invece le discussioni legate alla possibilità di quotare negli USA dei fondi a gestione passiva che possano replicare fisicamente altre crypto. Gli ETF Ethereum, ad esempio, non hanno ancora ricevuto l’approvazione della SEC. Ogni criptovaluta è trattata diversamente, in base alle sue caratteristiche: nel caso di Ether, ad esempio, è difficile stabilire se possa essere considerata una commodity come Bitcoin oppure no. Da qui deriva la diatriba che ancora oggi vede bloccati gli ETF a replica fisica su ETH.

Come funzionano gli ETF a replica fisica sulle crypto
Al momento non ci sono ancora ETF a replica fisica su crypto diverse da Bitcoin
  • iShares Bitcoin Trust ETF
TickerIBIT
Costi di gestione0,12% annuo
BorsaNASDAQ
Principali caratteristiche del iShares Bitcoin Trust ETF

Questo è stato uno dei principali ETF approvati già a gennaio del 2024, creato direttamente dalla grande società BlackRock. L’ETF di Grayscale, il primo mai approvato su Bitcoin, è indubbiamente più famoso e ha un portafoglio di asset in gestione più alto. Ma l’ETF di iShares ha un costo di gestione estremamente più basso, ed è un valore aggiunto importante. Considerando anche che si tratta di un fondo con oltre 2,5 miliardi di dollari in gestione, è comunque uno strumento molto liquido e che genera dei volumi più che sufficienti per tutte le esigenze di un investitore al dettaglio.

Bisogna pur sempre considerare che gli ETF a replica fisica funzionano in modo piuttosto simile. Investono i dollari che ricevono dagli investitori in Bitcoin, dopodiché dividono il tutto in quote. Di conseguenza, a parte la credibilità dell’emittente, non ci sono differenze degne di nota tra un fondo e l’altro. Il punto focale della differenza tra un fondo e l’altro sono dunque i costi di gestione: scegliere il fondo con i costi più bassi diventa rapidamente la variabile che fa di più la differenza.

  • Invesco Galaxy Bitcoin ETF
TickerIBIT
Costi di gestione0,00% annuo
BorsaBATS
Principali caratteristiche del Invesco Galaxy Bitcoin ETF

Questo fondo a gestione passiva di Invesco è molto interessante, anche se è quotato su una Borsa minore. Il vantaggio in questo caso è uno ed è piuttosto evidente: l’assenza dei costi di gestione. A fare da contraltare ci sono due limiti: il fatto che sia un ETF quotato sul BATS, quindi non facilmente accessibile attraverso i broker europei, e il fatto che gli asset in gestione siano relativamente bassi. Con $300 milioni di portafoglio, è un fondo di dimensioni relativamente piccole.

In ogni caso la differenza tra un ETF quotato sul Nasdaq e un ETF quotato sul BATS, per un investitore italiano, rasenta lo zero. L’accessibilità è estremamente bassa in entrambi i casi, il trattamento fiscale e lo stesso e i limiti sono esattamente gli stessi.

Dove investire in ETF sulle criptovalute

Che si tratti di investire in strumenti a replica passiva o in ETF azionari, è sempre molto importante scegliere bene l’intermediario con cui si accede ai mercati. Di seguito sono presentati tutti i migliori broker, testati dalla redazione di TradingOnline.com®, per accedere a questi strumenti. Si tratta di intermediari regolamentati in Europa e autorizzati Consob.

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Contro:
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CySEC/FCA/ASIC/FSA/CONSOB

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Conviene investire in ETF sulle criptovalute?

Come spesso accade, la risposta è “dipende”. Bisogna considerare come sempre che ogni investitore è diverso, ma soprattutto bisogna considerare che le diverse tipologie di ETF sulle crypto sono molto diverse tra loro. Per questo vale la pena fare delle distinzioni e cercare di mantenere separati i discorsi.

Gli ETF azionari sono effettivamente quelli che hanno più senso per un investitore italiano. Ne esistono diversi che offrono una versione UCITS, talvolta anche con dei costi relativamente bassi, e di conseguenza sono strumenti che possono effettivamente portare del valore aggiunto. Bisogna comunque considerare che le società quotate legate al mondo delle criptovalute non sono tante, per cui è importante bilanciare i pro e contro: da una parte il fatto di acquistare facilmente un portafoglio diversificato di titoli e di avere dei ribilanciamenti costanti, dall’altra parte il fatto di avere dei costi di gestione da pagare.

Per quanto riguarda gli strumenti a replica fisica, invece, non hanno praticamente alcun senso per un investitore italiano. Se si tratta di quelli quotati negli Stati Uniti, perché sono quasi impossibile da acquistare e prevedono un trattamento fiscale ben poco conveniente nel contesto italiano; se si tratta di ETN e ETP quotati in Europa, perché si vanno a pagare dei costi inutili per la gestione dello strumento e perché si va incontro a un rischio altrettanto inutile di insolvenza dell’emittente. In questo caso ha molto più senso comprare criptovalute vere e proprie.

Migliori alternative

Ci sono essenzialmente due alternative che possono offrire delle condizioni migliori agli investitori italiani:

  • Comprare direttamente criptovalute vere e proprie;
  • Fare trading sui CFD per avere un approccio più speculativo.

In entrambi i casi, quello che si ottiene è il fatto di evitare completamente i costi di gestione. Inoltre si ottiene il fatto di avere una tassazione chiara e precisa, al 26% sulle plusvalenze. In tutto questo si tratta di strumenti anche molto più accessibili, con decine di piattaforme che possono offrire accesso a entrambe le asset class.

migliori alternative agli ETF sulle criptovalute
Per gli investitori retail, gli ETF offrono poco valore aggiunto
  • COMPRARE CRIPTOVALUTE DIRETTAMENTE

Comprare direttamente le crypto è la soluzione più diretta: si ottiene esposizione al valore delle criptovalute, senza alcun tipo di costi di gestione e senza alcun tipo di difetti di replica. Per chi teme che possa essere complicato o molto tecnico, oggi decisamente non è più così. Ci sono piattaforme che permettono di acquistare da Bitcoin fino a qualunque criptovaluta emergente in un modo molto semplice, anche più semplice di come si può acquistare un ETF. Inoltre queste criptovalute possono essere utilizzate davvero, non soltanto a fine di investimento: si possono impiegare nella finanza decentralizzata, si possono usare per fare transazioni, per costruire app decentralizzate e così via.

In questo caso, la piattaforma più consigliata è eToro -qui per il sito-. Tanto per cominciare perché offre la possibilità di comprare decine di criptovalute in un modo molto intuitivo, ma anche perché consente di mettere automaticamente in staking le crypto compatibili con questa funzionalità e perché offre un profilo di costi molto attraente.

  • FARE TRADING SUI CFD

I CFD sono contratti derivati che replicano il valore di una crypto o di qualunque altro strumento sottostante. Di conseguenza, un CFD su Binance Coin ha sempre lo stesso valore di Binance Coin e ne segue tutte le oscillazioni. Il primo vantaggio in questo caso è che si può facilmente accedere alla leva finanziaria, con cui si può amplificare l’andamento del mercato. Una seconda cosa interessante è il fatto di poter usare facilmente la vendita allo scoperto, utile quando si vuole investire al ribasso sull’andamento di una certa criptovaluta.

In entrambi i casi è importante ricordare che la vendita allo scoperto e la leva finanziaria sono due strumenti che presentano dei rischi. Detto questo, possono essere molto utili quando l’obiettivo è fare trading in maniera più speculativa e sulle oscillazioni di breve termine. I CFD sono diventati uno strumento comune nel mondo del trading per fare trading su diverse asset class, tanto sulle criptovalute quanto su azioni, indici e così via. Le piattaforme consigliate in questi casi sono:

Opinioni sugli ETF legati alle criptovalute

Gli ETF legati al mondo crypto sono strumenti che principalmente sono nati per gli investitori istituzionali. Rispondono a molte delle esigenze, ad esempio, dei fondi pensione e delle banche d’investimento che hanno limiti più o meno severi -a seconda delle legislazioni- ai cosiddetti “investimenti alternativi” come Bitcoin. Specialmente comprare degli strumenti che non sono quotati in Borsa può essere un problema per queste realtà, un problema che viene ampiamente risolto dagli ETF.

Il mondo degli investimenti è ampio sia per tipologia di investitori, sia per regolamentazioni intorno al mondo. Gli ETF legati alle criptovalute sono sicuramente uno strumento valido per alcuni investitori istituzionali, al punto che originariamente sono stati pensati per permettere ai fondi pensione americani di avere una via d’accesso regolamentata al mondo crypto. Per il nostro lettore tipico, cioè un investitore al dettaglio italiano, non offrono però dei vantaggi concreti rispetto a possedere direttamente la criptovaluta sottostante. L’unica eccezione è talvolta rappresentata dai fondi azionari, che in alcuni casi facilitano la diversificazione dei portafogli connessi a titoli del mondo blockchain.

Detto questo, è importante che ogni investitore tragga le sue conclusioni e si formi delle opinioni in prima persona. Le opinioni degli analisti di TradingOnline.com® non sono da intendersi come un consiglio finanziario o una consulenza d’investimento.

Conclusioni

Gli ETF si sono aggiunti ai diversi modi già esistenti per investire in criptovalute e indubbiamente hanno portato un vento di novità nel settore. La nascita di sempre più fondi passivi e la grande capitalizzazione raggiunta da fondi come quello di GrayScale dimostra che effettivamente il mercato stava chiedendo dei prodotti di questo genere. Specialmente negli Stati Uniti e in altre giurisdizioni, talvolta alcuni investitori istituzionali riescono addirittura a ottenere un’imposizione fiscale migliore quando investono in questi ETF anziché direttamente sulla criptovaluta sottostante.

Alessandro Calvo – Capo redazione TradingOnline.com

Per il momento, comunque, è molto improbabile che nascano degli ETF a replica fisica anche in Europa. Questo richiederebbe di rivedere tantissime regole sulla definizione e sulla regolamentazione di questi fondi; invece è probabile che la SEC cederà alle pressioni negli Stati Uniti, iniziando ad approvare anche ETF a replica fisica che non hanno direttamente Bitcoin come sottostante.

In tutti questi casi, gli ETF svolgono già oggi un ruolo importante per tutto il mondo delle criptovalute. Avendo portato nuovi investitori nel mercato, contribuiscono a renderlo più efficiente e ad aumentare i volumi di scambi. Da questo dovrebbe derivare una maggiore efficienza del mercato, con meno volatilità e un modo migliore di prezzare le crypto.

Laureato in Economia Aziendale all'Università degli Studi di Torino, digital nomad e investitore esclusivamente in azioni. Gestore e chief-analyst del portafoglio azionario di TradingOnline.com. "Anche se difficile da ricordare a volte, un'azione in realtà non è un biglietto della lotteria...è la proprietà parziale di un'azienda" - Peter Lynch

7 Commenti

1 Comment

  1. Adalberto M. Caccia

    16 Aprile 2021 alle 12:47

    Non sono citate le soglie:
    51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui all’interno del periodo d’imposta che ha visto realizzare plusvalenze: si fa il monitoraggio (quadro RW) e si pagano le tasse del 26% sulle plusvalenze finanziarie (quadro RT).
    Altrimenti: si fa il solo monitoraggio (quadro RW).
    Correggete se sbaglio: ogni informazione corretta e verificabile, in questo ambito, può essere determinante!

    • Dott. Luciano Millanesi

      10 Maggio 2021 alle 20:42

      Buonasera! Per le operazioni a pronti la soglia da lei indicata è valida anche per le operazioni in criptovaluta. Tuttavia vi è confusione tra il fine speculativo o meno delle operazioni. Secondo la maggioranza dei fiscalisti la soglia è operativa anche per le criptovalute, che de facto sono, per il nostro ordinamento, assimilabili al mondo delle valute classiche!

  2. Riccardo

    12 Luglio 2021 alle 12:54

    Buongiorno. Nel caso si realizzi una plusvalenza anche elevata e superiore ai 51.645,69 € tramite broker (tipo eToro) e non su exchange (tipo Binance) ed, al contempo, si reinveste l’intero ammontare del capital gain in azioni, come viene regolamentata la posizione? Lo chiedo perché, se non sono in errore, il capital gain (e relativa plusvalenza) generato dalla vendita di azioni ed immediato reinvestimento in altre azioni non genera reddito tassabile, salvo dividendi. Mi chiedevo se questo procedura fosse applicabile anche ad un operazione di vendita crypto/acquisto azioni. Grazie in anticipo.

  3. Walter

    24 Ottobre 2021 alle 15:48

    Buon giorno, leggendo il testo non mi è chiara la tempistica di pagamento delle imposte. Nella parte iniziale sembra che si debba pagare all’atto del realizzo della plusvalenza. Che per altro però dovrebbe essere in euro secondo quanto puntualizza. Ovvero questo avverrebbe quando prelevo i soldi dall’exchange, poiché nella totalità dei casi il collaterale è sempre usd tether o comunque una stable coin. Cioè un’altra criptovaluta benché stabilizzata con il dollaro. Nella parte finale (e dovrebbe avere più senso logico) si capisce che si paga e si dichiara una volta all’anno. Immagino poi che il 1 gennaio sia la data dove effettuare una “fotografia” del valore. Sarebbe interessante una sua puntualizzazione in merito. Grazie.

    • Gianfranco

      28 Ottobre 2021 alle 14:41

      Salve una domanda, un mio amico parlando di criptovalute, mi ha detto che ha investito 100 euro, tramite un broker in una piattaforma inglese, e ha avuto un piccolo profitto, ma per ritirarlo quella società dice che deve pagare il 15 per cento, per via delle tasse, e non sa come regolarsi, potete dare un consiglio? Grazie

  4. Samuele

    15 Luglio 2022 alle 01:28

    Io ho la stessa domanda di Walter sopra.
    Se si fa trading su un exchange crypto, scambiando ad esempio BTC e EUR, mi sembrerebbe molto piu logico pagare le tasse sulle plusvalenze nel momento in cui si ritirano i soldi dall’exchange al proprio conto bancario.
    Questo principalemente perche’ prima di ritirarli, i guadagni erano teorici e non spendibili (nel senso che erano confinati sull’exchange, che potrebbe anche scappare coi soldi).
    Come secondo motivo aggiungerei anche che potrei scambiare BTC con uno stablecoin basato su Euro, e quindi mantenere il tutto in cyrpto, e in quel caso legalmente non sarebbe tassabile fino a che non riconverto lo stablecoin a EUR veri, anche se effettivamente i miei guadagni teorici sarebbero stati identici.

    • stefano

      21 Luglio 2022 alle 12:29

      Si ma infatti è tutto poco chiaro e anche questo post in effetti non chiarisce. Del resto se uso un conto binance in usdt (stable coin) per i miei profitti, rimane tutto in crypto ma con la carta binance posso tranquillamente spenderlo presso un esercente con conversione immediata al momento dell’acquisto. Quindi che si fa?

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