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Euro e dollaro incerti | I dati più importanti della settimana
È stata una settimana poco interessante sul fronte dell’Euro, nonostante siano state diffuse le decisioni sui tassi di interesse seguite dalla conferenza stampa di rito della governatrice Christine Lagarde. Conferenza stampa che passerà forse alla storia per la fatica con la quale la governatrice ha provato a sponde presso gli operatori di mercato, i quali però sembrerebbero aver ignorato completamente quanto appunto emerso in conferenza stampa. Se si insiste infatti per tagli, secondo BCE, non prima di metà anno, i mercati continuano a puntare in modo importante su tagli che invece arriveranno, al 75%, già nel meeting che si terrà l’11 aprile.
Un gioco di narrative e di effetti annuncio che però non stanno funzionando, almeno dalle parti di Francoforte. Stessa musica, questa, che continuerà ad arrivare anche da Washington, che dovrà necessariamente cercare di spegnere entusiasmi dei mercati per tagli che arriveranno, è la stessa determinazione a quelle latitudini, prima di quanto stanno dicendo le banche centrali stesse. Il tutto mentre la prossima settimana sarà molto interessante sul fronte dei dati.
I dati che i mercati aspettano più delle parole di Christine Lagarde
Più che le parole di Christine Lagarde, governatrice di BCE che secondo i principali analisti sta avendo non pochi problemi a tenere in mano la narrativa, ci saranno i dati ad indirizzare i mercati del Forex per la prossima settimana. Ci saranno infatti dati slu PIL tedesco e anche su quello dell’eurozona che aiuteranno a capire quanto, se, come e perché siamo probabilmente in recessione in UE o comunque ci stiamo avvicinando a questo risultato a grandi falcate. Il ragionamento dei mercati è il seguente: l’inflazione, nonostante non sia ancora al 2%, sta comunque seguendo una scia importante verso il basso. Dall’altro lato invece l’economia comincia a mostrare qualche segno di scricchiolamento e per quanto affermi il contrario, BCE interverrà il prima possibile una volta che lo spetto della recessione si sarà materializzato.
Ci saranno poi la prossima settimana le decisioni del FOMC, la riunione di Federal Reserve che, a meno di clamorose sorprese, dovrà lasciare i tassi invariati. Ad essere interessante, il 31 gennaio prossimo, sarà la conferenza stampa di Jerome Powell, a capo di Federal Reserve, a corredo appunto della comunicazione della decisione. Conferenza stampa che come accade sempre sarà oggetto di esegesi da parte dei giornalisti alla ricerca di qualche indicazione su cosa potrà avvenire in futuro.
Venerdì sarà poi il solito giorno dei dati sul mercato del lavoro USA, dati che hanno assunto ormai da qualche mese a questa parte un’importanza più alta del solito, dato che appunto si aspettano segni di cedimento che stanno in realtà facendo fatica ad arrivare, possibilmente complicando il percorso per chi si aspetta tagli il prima possibile.
Il calendario da seguire
Le date da appuntarsi sul calendario sono martedì per i dati sul PIL da Italia, Germania, Spagna, Francia e sempre durante lo stesso giorno per quelli che riguardano l’intera eurozona. Sarà poi il turno del FOMC il prossimo 31 egennaio, quando ci sarà la comunicazione del dato alle 20:00 e poi la conferenza stampa di rito di Jerome Powell a partire dalle 20:30.
E ci saranno poi tra giovedì e venerdì i dati che arrivano dal mercato del lavoro USA che potrebbero offrire un’ulteriore base per le decisioni future di Federal Reserve e, di riflesso, anche per BCE, per una banca centrale che in molti stanno accusando di essere eccessivamente attendista, in particolare perché in attesa di ricevere direzioni proprio da Federal Reserve. Staremo a vedere cosa ci comunicherà la prossima settimana l’insieme dei dati.