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Forex: occhi puntati su Stoccolma. La corona svedese potrebbe…

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A Stoccolma i falchi sono ancora in completo controllo della politica monetaria e della narrativa. Riksbank ha segnalato con decisione la volontà di continuare lungo il percorso dei tassi più alti e possibilmente più a lungo, nell’obiettivo di raggiungere il più rapidamente possibile il target del 2% di inflazione, target condiviso con tutte le principali economie del mondo. Tuttavia, come altrove, il rialzo potrebbe non avvenire a stretto giro di posta: sarebbe sul tavolo anche per eventuali decisioni future.

Una situazione che rimarrà al centro delle analisi di chi investe sia su titoli svedesi, sia di chi opera sul forex e vede nella corona svedese uno dei possibili asset da prendere in considerazione per le prossime settimane e i prossimi mesi. Per ora la strategia di Riksbank sembrerebbe essere simile a quella di Federal Reserve – considerata potenzialmente una delle più restrittive su scala globale.

Corona Svedese osservata speciale

Parla Erik Thedeen di Riksbank: pronti a politiche monetarie ancora più restrittive

Il fronte dei falchi in politica monetaria si sta sfaldando, ma non in Svezia. Riksbank ha infatti segnalato in modo chiaro – e come non ha fatto neanche Federal Reserve, per quanto conti – la possibilità che ci siano ulteriori rialzi dei tassi e che i tassi alti vengano mantenuti ancora a lungo. Questo mentre a Francoforte tali certezze vacillano e mentre vacillano anche a Londra, con le relative banche centrali impegnate a valutare eventuali effetti compressivi sulle economie nazionali che queste non potrebbero più sopportare.

Thedeen, a fine settembre, è stato piuttosto chiaro: dice di poter anticipare che ci sarà la necessità di ulteriori restrizioni – in termini di politica monetaria – fino a quando si sarà ragionevolmente sicuri di aver riportato tutto in direzione dell’inflazione al 2%, target che rimane il più importante per le banche centrali di tutto il mondo (con qualche rara e quasi insignificante eccezione). La decisione è arrivata tra le altre cose in un momento di forte debolezza della corona svedese anche nei confronti dell’euro, debolezza che aveva compresso il prezzo su livelli che non si vedevano da tempo e che aveva iniziato a causare problemi importanti al costo degli import principalmente dall’Europa.

Alla ricerca del bottom

Non necessariamente ora

Per chi dovesse avvicinarsi alla corona svedese ci sono però altre considerazioni da fare, partendo proprio da quanto ha affermato il capo di Riksbank: non è detto che i rialzi arrivino già nel prossimo incontro. Riksbank potrebbe seguire quanto fatto da Fed e attendere ulteriori (e più chiari) dati sull’andamento dell’inflazione, del mercato del lavoro e dell’economia in generale. La decisione verrebbe pertanto presa meeting per meeting senza che il segnale inviato ai mercati di politiche monetarie potenzialmente ancora più restrittive debba essere inteso come un rialzo già dalla prossima riunione.

Il ritorno al 2% – per quanto Thedeen voglia fare intendere il contrario – è in realtà un obiettivo sì principale, ma da controbilanciare con l’effetto che politiche così restrittive potrebbero avere sull’economia, per quanto a Stoccolma le preoccupazioni potrebbero essere inferiori rispetto a quelle di Francoforte.

Flessibilità massima

La flessibilità per le prossime riunioni dovrà essere massima: il terrore che alberga nei cuori di banchieri centrali è che non si sia ancora stabilmente verso il ritorno al 2% di inflazione, preoccupazione che è condivisa anche dai quadri di Riksbank. Anna Breman, sempre in forza a Riksbank, ha confermato la necessità di rimanere aperti e con più opzioni a disposizione nel caso in cui i dati sull’inflazione dovessero segnalare un rimbalzo.

L’outlook sulla corona svedese – per chi opera in Forex – rimane comunque positivo a fronte di una Banca Centrale Europea che potrebbe mollare la presa prima di Riksbank. Questo però è da valutarsi a fronte di un’incertezza assoluta nelle decisioni delle principali banche centrali, che pur segnalando la volontà di rimanere più hawkish, non sempre riescono a risultare credibili per i mercati.

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