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Inflazione UE rafforza outlook dollaro contro euro

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Anche l’inflazione dell’area euro nel suo complesso mostra segni di cedimento – buona notizia per la BCE che si somma a quelle che erano arrivate prima da Spagna, Germania e Francia. Una situazione inaspettata – e migliore delle aspettative formulate degli analisti – che nel complesso offre alla BCE una sponda utile per un’altra eventuale pausa durante la prossima riunione che dovrà decidere dei tassi. L’Euro, a fronte di dati economici USA di senso contrario, cede terreno.

Cessione che in termini di Forex può essere spiegata con il differenziale tra i tassi atteso: se a Washington è ancora sul tavolo l’opzione di un ulteriore rialzo dei tassi di 25 punti base, a Francoforte è invece sempre più lontano. Da manuale, tassi più alti negli USA contribuiranno a un ulteriore rafforzamento del dollaro – che gli analisti in realtà hanno previsto da tempo. La soglia critica per l’Euro sembra essere quella di 1,05 contro il dollaro – rotta la quale si potrebbero aprire dei nuovi scenari.

Inflazione area euro sotto le attese. Assist per le colombe?

L’inflazione offre aiuto alla BCE (e non all’euro)

I più recenti dati sull’inflazione europea sono stati migliori delle aspettative. Si era partiti con i dati della Spagna in rialzo, ritenuti a buon diritto poco influenti per una valutazione dell’intera area euro. Sono poi arrivati quelli di Francia e Germania che hanno anticipato i dati dell’intera Unione: mai rialzi così contenuti negli ultimi due anni, segno che la cura da cavallo della BCE sta funzionando, anche se in proporzioni ridotte rispetto a quella di Federal Reserve.

Questo mentre ci si aspetta che i tassi raggiunti dalla BCE abbiano ancora effetti da produrre – sia in termini di inflazione, sia potenzialmente in termini di compressione dell’attività economica. La BCE potrebbe dunque – durante la riunione programmata per il 26 ottobre – giocare d’attesa.

EURUSD outlook
Outlook sul dollaro ancora positivo

Una prima avvertenza: avremo nuovi dati prima del prossimo incontro

I dati arrivati durante questa settimana non devono essere considerati come definitivi. Si tratta di informazioni parziali alle quali si aggiungeranno ulteriori dati da qui a un mese. Dati che saranno fondamentali per una BCE che – come l’omologa di Washington – naviga in realtà a vista e non può sbilanciarsi troppo sulle prossime decisioni.

Secondo i bene informati, il fronte dei falchi sarebbe pronto a sfaldarsi sotto le pressioni politiche che questa volta potrebbero arrivare anche dalla Germania, che deve far fronte alla più grande crisi della sua economia da 20 anni a questa parte. Crisi che potrebbe trovare almeno parziale sollievo in politiche meno aggressive da parte della BCE.

Uno stimolo per il dollaro

Il quadro intorno al dollaro continua a essere fortemente bullish, sia nei confronti dell’euro, sia nei confronti delle altre valute rilevanti per i mercati internazionali. Fed – con un mercato del lavoro ancora forte e un’economia che ha ancora spazio prima di finire in territorio recessivo – ha maggiore spazio di manovra. Con questi elementi gli analisti tendono, correttamente, a ritenere la posizione del dollaro di assoluta forza, perché maggiore è lo spazio di manovra di Federal Reserve nel rialzare, eventualmente, di 25 punti base.

Lo stesso che è stato detto per l’area euro vale oggi per Londra, dove le titubanze su ulteriori politiche restrittive sono ancora maggiori – per Pechino e per Tokyo – impegnate queste ultime due in manovre a tutela del valore delle proprie divise nazionali. Di elementi per pensare a un inversione del trend per il dollaro ce ne sono, al momento, pochi.

E con queste basi anche i grandi investitori e gli operatori a leva continuano a essere long su USD senza soluzione di continuità. Unica possibile inversione, tra tre settimane, la avremo con i dati sull’inflazione di Washington, dati che però dovrebbero essere per placare ogni spinta rialzista di Fed, particolarmente positivi.

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