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Germania: Scholz prova a rassicurare tutti

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Con la Germania che sta attraversando la crisi economica più importante dalla riunificazione, c’è chi comincia a dubitare della possibilità di rendere una coperta troppo corta in grado di coprire tutto, dal welfare a quelli che sono gli investimenti bocciati dalla Corte Suprema e che hanno messo nell’angolo il partito di governo del cancelliere Olaf Scholz. Cancelliere che però nella giornata di ieri, sabato 9 dicembre, ha rassicurato i compagni di partito.

Su cosa esattamente? Sulla possibilità di chiudere una legge di bilancio molto complicata, senza che però ci siano tagli alla spesa sociale e senza che si debba necessariamente rinunciare agli investimenti per ammodernare il sistema paese. Ammodernamenti che ora si fanno sempre più pressanti con il sistema Germania che è in crisi profonda e che non sembra avere più forza per rimanere al vertice non solo dell’economia globale, ma anche fosse soltanto dell’economia europea.

Scholz parla al congresso del partito e…

Scholz prova a rassicurare tutti: faremo quello che si deve fare

Olaf Scholz prova a rassicurare tutti, o meglio, prova a rassicurare i membri del suo partito durante il Congresso del partito a Berlino, che si è tenuto ieri. Il cancelliere ha infatti promesso che si spingerà per investimenti di miliardi di euro – c’entrano anche quelli che riguardano Intel? – che il governo tedesco ritiene necessari per ammodernare il paese. Questo mentre in corso c’è una battaglia importante, sulla quale è intervenuta in senso contrario a quello del governo la Corte Suprema della Germania, intervento che ha trasformato la legge di bilancio – già difficile in condizioni normali – in un percorso a ostacoli che potrebbe far vacillare anche i migliori propositi del cancelliere e dei partiti che lo sostengono.

La coperta è certamente assai corta, tant’è che lo stesso Scholz ha ammesso che sarà un percorso molto difficile. L’altra preoccupazione del cancelliere, che è pur sempre rappresentante delle istanze socialdemocratiche del suo partito, è che si dovrà mettere mano al welfare state, e proprio su questa preoccupazione è intervenuto rassicurando che non ci sarà alcuno smantellamento, dichiarazione che è stata accolta da una sorta di standing ovation dai delegati che hanno partecipato al Congresso.

Terza questione, gli aiuti all’Ucraina: è un tema che ha visto vacillare già gli USA e che gli alleati europei sembrerebbero in fase di riconsiderazione. Anche in questo caso Scholz ha promesso di fare il massimo, il possibile e dunque che la Germania non si tirerà indietro. Anzi, di più, ha detto che se qualcuno dovesse tirarsi indietro, la Germania sarà pronta a coprire gli ammanchi.

Serve un miracolo, non solo economico

Tante promesse, ma chi paga?

Le promesse hanno fatto vibrare le corde dei delegati, circa 600, che hanno preso parte al Congresso. Tuttavia, come poi ricorda chi è cinico a sufficienza da fare i conti, si dovrà trovare la quadra del cerchio. Una quadra del cerchio che vuol dire trovare i soldi che servono nell’ordine per investire sul sistema industriale, per sostenere il welfare e per sostenere anche la guerra in Ucraina.

Dato che i soldi non crescono sugli alberi e dato che la Germania sta vivendo un momento assai complicato della propria esistenza, il rischio è che tali soldi non ci siano e che in una fase di tassi così alti sia forse improprio ricorrere a emissione di debito, che comunque non risolverebbe i problemi di breve periodo.

Staremo a vedere se Olaf Scholz sarà il mago che ha detto di essere, o che almeno ha lasciato che si intendesse in un Congresso che è stato pieno di promesse e un po’ meno di aritmetica. Difficile, per ora, pensare che riescano tante ciambelle con il buco, anche per i tedeschi.

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