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I rendimenti dei Treasury a 10 anni potrebbero toccare il 4%

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I trader di bond negli Stati Uniti si stanno preparando per una settimana turbolenta. Il rapporto sull’occupazione degli Stati Uniti, previsto per mercoledì, potrebbe spingere i rendimenti dei Treasury a 10 anni verso livelli che attraggono gli investitori nel mercato dei Treasury e verso il 4% che gli osservatori di mercato si aspettano.

Il 29 giugno, nel mercato dei Treasury statunitensi, è stata apportata una revisione al rialzo del valore del PIL reale degli Stati Uniti per il primo trimestre, mentre il numero di domande di sussidio di disoccupazione iniziali negli Stati Uniti è diminuito in modo significativo. In un certo momento, il rendimento dei bond decennali si è attestato al 3,89%, a un passo dal raggiungimento del 4%.

Le aspettative di un taglio dei tassi quest’anno da parte del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, si sono ridimensionate, e i rendimenti dei Treasury si sono avvicinati ai massimi dell’anno per la maggior parte delle scadenze.

Fondamentale sarà il rapporto sull’occupazione della prossima settimana.

I rendimenti al 4% saranno attraenti?

La prossima settimana si prospetta un’ampia serie di eventi che potrebbero innescare nuove vendite e portare i rendimenti al 4%. Uno dei principali fattori sarà il rilascio dei primi importanti rapporti economici di giugno, compresi i dati chiave sul mercato del lavoro, insieme ai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve.

Tuttavia, per gli investitori obbligazionari, sorge la domanda se i rendimenti intorno al 4% siano considerati attraenti e offrano una compensazione sufficiente per il rischio che la banca centrale non riesca a controllare l’inflazione.

Secondo Zachary Griffiths, stratega senior di fixed income presso CreditSights Inc., il raggiungimento del livello del 4% per i rendimenti decennali genererà una forte domanda da parte degli investitori. La società di ricerca ritiene che ci sia una probabilità del 50% di un ulteriore aumento dei tassi da parte della Fed alla prossima riunione di politica monetaria che si concluderà il 26 luglio, mentre prevede tagli di un quarto di punto ad ogni riunione nel 2024.

Tuttavia, anche se la Fed dovesse adottare una posizione più aggressiva, Griffiths ritiene che ciò limiterà eventuali vendite di titoli del Tesoro a scadenze più lunghe.

La curva dei rendimenti dei Treasury Bond è attualmente fortemente invertita indicando un relativo pessimismo nei confronti dell’economia.

Visioni contrastanti

Nel frattempo, gli strateghi di JPMorgan Chase & Co. hanno modificato la loro prospettiva rialzista sui titoli del Tesoro. Anche l’ex presidente della Federal Reserve di New York, Dudley, ha indicato che il picco del rendimento decennale potrebbe superare il conservativo 4,5%. Questo riflette una visione diversa sulla questione.

Tutto dipende dal numero di ulteriori rialzi dei tassi che la Federal Reserve dovrà effettuare per mantenere sotto controllo l’inflazione e se sarà in grado di ridurre l’inflazione senza causare una recessione dolorosa.

Nella riunione di giugno, il target range del tasso dei Federal Funds è rimasto invariato al 5-5,25%, in linea con le aspettative di mercato. Tuttavia, le ultime previsioni economiche trimestrali prevedono altri due rialzi dei tassi entro la fine dell’anno.

Il presidente Powell ha affermato che una pausa nei rialzi dei tassi era necessaria per valutare gli effetti delle precedenti misure sulle condizioni economiche. A marzo, alcune banche regionali statunitensi sono fallite a causa di perdite legate agli investimenti in titoli correlati ai rialzi dei tassi di interesse come nel caso della Silicon Valley Bank. Nonostante questi segnali di difficoltà, altri indicatori economici come quelli legati all’occupazione rimangono solidi.

Gli esperti del settore osservano attentamente il mercato del lavoro come un possibile settore che potrebbe indebolirsi se la Federal Reserve intende porre fine al ciclo di restrizione attuale. Ciò riflette una preoccupazione evidente tra gli ufficiali che le politiche attuali potrebbero non essere sufficientemente restrittive per controllare l’inflazione.

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