News
Il 99% dei brasiliani collegano le inondazioni straordinarie di questi giorni al cambiamento climatico
La crisi climatica e soprattutto umana di Rio Grande do Sul, lo Stato brasiliano che si trova completamente sommerso dall’acqua, continua. Questo weekend è previsto che le piogge ripensano a intensificarsi, con oltre 200.000 persone che in questo momento hanno perso un posto dove vivere. Ci sono almeno 100 morti già registrate, ma i soccorritori sono certi che questo numero si alzerà di molto dopo che il livello dell’acqua comincerà a scendere e sarà possibile controllare ciò che è accaduto all’interno di ogni singola abitazione. Il governo italiano e quello di almeno venti altri paesi si sono detti disposti ad aiutare, mentre in tutto il mondo ci sono iniziative per la raccolta di fondi da donare ai soccorritori.
Tutto questo porta a chiedersi se l’evento sia collegato o meno al cambiamento climatico. Non si può negare che le inondazioni stiano diventando un evento sempre più frequente e, purtroppo, sempre più grave nel momento in cui si manifesta. Lo scorso anno, durante le forti piogge a New York, era diventata famosa la dichiarazione del governatore dello Stato secondo cui questo tipo di eventi rappresenta la nuova normalità. Secondo un sondaggio di Pesquisa Quaest, la gran parte dei brasiliani è d’accordo e ritiene che ci sia un collegamento tra il cambiamento climatico e le inondazioni di questi giorni.
Il 99% dei brasiliani vede un collegamento
La domanda di Pesquisa Quaest era la seguente: “C’è un collegamento tra questa inondazione e il cambiamento climatico?”. Le risposte sono state:
- 64% – Sì, molto forte
- 30% – Sì, in parte
- 5% – Sì, in piccola parte
- 1% – No, in alcun modo
Sommando tutte le risposte che vedono almeno qualche sorta di collegamento, il risultato è che il 99% degli intervistati ritengono che il cambiamento climatico abbia giocato un ruolo nei fatti di Rio Grande do Sul in questi giorni. Questo è un risultato interessante, perché potrebbe influenzare le scelte dell’elettorato nel corso delle prossime elezioni locali e nazionali. Tutto il sud del Brasile nell’ultima elezione generale ha votato con una schiacciante maggioranza per un governo Bolsonaro-bis, mentre la vittoria di Lula grazie ai voti del Nord ha permesso di ridurre drasticamente la deforestazione e di portare più attenzione al clima nelle scelte del governo brasiliano.
Il Brasile si conferma uno dei paesi meno negazionisti al mondo riguardo al cambiamento climatico. In un sondaggio del 2023, addirittura il 94% della popolazione aveva risposto di credere che effettivamente il cambiamento climatico stia accadendo. Considerando che il paese ospita la foresta amazzonica, il “polmone verde” del pianeta, la sensibilità per le tematiche sulla sostenibilità in Brasile finisce per influenzare scelte che riguardano tutto il mondo.
Cambia la sensibilità per il problema
Come spesso accade, purtroppo soltanto nel momento in cui accade una tragedia ci si rende conto dei rischi che una cosa comporta. Questo sembra essere il caso se si analizzano le risposte date dalla popolazione brasiliana riguardo a quale sia l’aspetto del cambiamento climatico che li preoccupa maggiormente: il 21% della popolazione ora risponde “piene e inondazioni”, mentre le ondate di calore e l’inquinamento dell’aria sono passati al secondo e terzo posto. Si riscontra anche un notevole aumento delle persone che rispondono “L’inquinamento dell’acqua”, sempre secondo i risultati di Pesquisas Quaest. In molti casi è la mancanza di attribuzione di una catastrofe naturale al cambiamento climatico che porta a reazioni blande o poco efficaci, ma la speranza è che questa volta si prenderanno iniziative concrete per prevenire future tragedie come questa.